Da febbraio 2023, dieci dipinti da collezione privata belga si aggiungono ai capolavori del museo nel nuovo percorso museografico di Pier Luigi Pizzi.
Le antiche Sale della Quadreria di Palazzo Ducale sono oggetto di un funzionale progetto di allestimento, realizzato con il contributo di Venice International Foundation, per accogliere da febbraio 2023, oltre ai capolavori del Museo, un nucleo di dipinti concessi in deposito a lungo termine da una collezione privata.
La straordinaria ricchezza artistica di Palazzo Ducale, conosciuta e ammirata in tutto il mondo, è in particolare rappresentata dalla magnificenza di eccezionali decorazioni, pitture, stucchi, sculture, pietre, vere da pozzo, intagli lignei che, insieme alla monumentale architettura del Palazzo, costituiscono un unicum di altissimo valore per la storia della Serenissima, patrimonio dell’umanità.
Nei percorsi di visita, il pubblico è completamente immerso nella grandiosità di questo abbagliante racconto per immagini a firma dei più importanti pittori veneziani dei secoli d’oro della Serenissima. Meno conosciuta, anche se inserita nel percorso di visita, è l’antica Quadreria di Palazzo Ducale, che nasce in coincidenza con la storia della Repubblica, legata al collezionismo dei dogi, i quali intrattenevano strette relazioni con i grandi artisti e i mercanti d’arte d’Europa, venendo così ad arricchire l’ingente patrimonio del Palazzo.
Il progetto museografico della nuova Quadreria, condiviso con l’architetto e regista Pier Luigi Pizzi, non nasconde le caratteristiche architettoniche delle sale e testimonia al contempo la ricca vicenda collezionistica del Palazzo che vanta non solo presenze autorevoli dal Quattrocento al Settecento, ma anche testimonianze ragguardevoli della pittura fiamminga: documenti dei rapporti commerciali e culturali che la Serenissima ha intrecciato nel tempo con i Paesi Bassi.
Si trovano, tra gli altri, i veneziani Giovanni Bellini, Tiziano, Vincenzo Catena, Giambattista Tiepolo, a cui si aggiungono Quentin Metsys e i seguaci di Hieronymus Bosch. A partire dal 2020, si sono affiancati, con un contratto di prestito a lungo termine, dieci dipinti appartenenti a due collezioni belghe, in parte anch’esse legate rapporto tra la Serenissima e le Fiandre, testimoniato dalle opere di Maerten de Vos o in parte strettamente connesse alla grande pittura veneta del Cinquecento i cui autori si distinsero nella decorazione di Palazzo Ducale: è il caso di Tintoretto, di cui sarà esposta la pala d’altare con L’angelo che annuncia il martirio a Santa Caterina di Alessandria, realizzata per la perduta chiesa di San Geminiano in piazza San Marco, o di Tiziano, autore di quel Doppio ritratto un tempo in collezione Barbarigo. Nella nuova Quadreria di Palazzo Ducale troverà posto anche la Maddalena in estasi di Artemisia Gentileschi, che a Venezia visse tre anni, sconosciuta ai più ma amata da poeti e letterati.
C.S.M.
Ufficio Stampa, 24 novembre 2022
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