Al Museo Civico, 40 opere in una mostra-racconto che narra la storia della famiglia di pittori attraverso le parole della scrittrice Premio Strega Melania Mazzucco. 

Nessun pannello storico artistico, nessuna didascalia che vada oltre l’essenzialità, solo le meravigliose creazioni dei Bassano e l’intenso filo del racconto della vita dei Dal Ponte, poi noti al mondo appunto come “i Bassano”, protagonisti indiscussi della pittura del Rinascimento veneto.

A raccontare le vicende della dinastia non sono solo le loro opere ma anche le parole di Melania Mazzucco. Il tutto a creare un’inedita mostra-racconto, allestita al Museo Civico di Bassano del Grappa dal 3 dicembre 2022 al 2 maggio 2023, sotto la regia scientifica della Direttrice Barbara Guidi.

[Francesco Dal Ponte il Vecchio, Madonna in trono tra i Santi Paolo e Pietro, 1519]

LA MOSTRA
Di opere dei Bassano se ne ammirano ben 40, oltre a oggetti e documenti preziosi. I visitatori si muovono spinti dall’onda emotiva delle parole del libro della scrittrice Melania Mazzucco, Premio Strega e autrice di celeberrimi romanzi storico-artistici. Si tratta di un libro d’autore, edito dagli stessi Musei Civici in un’edizione limitata, da collezione.

Alle opere sono affiancati, in alcuni casi, oggetti o libri: come il Libro dei conti della bottega, o il quaderno di esercizi alchemici di Francesco il Vecchio, o ancora un erbario del Cinquecento che dialoga con le piante dipinte da Jacopo nella Fuga in Egitto, la preziosa Croce astile del Filarete, capolavoro dell’oreficeria sacra del Quattrocento, eccetera.

Giunge a Bassano del Grappa un ospite illustre: il Ritratto di uomo in armi di Jacopo Bassano, in prestito dalla sede londinese della galleria Robilant+Voena. Il capolavoro – appartenente alla fase più originale, dinamica e sperimentale della maniera di Jacopo – esplora un genere poco praticato dal maestro veneto: quello della ritrattistica. Sebbene le fonti menzionino una sua non marginale attività come ritrattista, pochissimi sono i ritratti di Jacopo individuati con certezza dalla critica, oggi dispersi tra importanti raccolte pubbliche d’Europa e d’America, da Kassel a Budapest, da Palazzo Rosso a Genova al Getty Museum di Los Angelés.

Insieme a questo, il preziosissimo piccolo Ritratto del Doge Sebastiano Venier, dipinto ad olio su rame e conservato nello stesso Museo Civico bassanese. 

[Jacopo Dal Ponte, San Valentino battezza Santa Lucilla, 1575 ca.]

LA DINASTIA
Correva l’anno 1464: la loro epopea ebbe inizio con la discesa a Bassano di Jacopo di Berto, conciatore di Gallio, nell’Altopiano di Asiago. Giunto sulle rive del Brenta, Jacopo trovò dimora in Contra’ del Ponte da cui deriverà il cognome futuro della famiglia. Suo figlio Francesco, poi detto il Vecchio perché primo della dinastia, cominciò ad avventurarsi nell’arte della pittura. Alchimista dilettante, cartografo e decoratore più che grande artista, Francesco dette vita a creazioni d’arte sacra che rispondevano alle richieste del mercato locale avviando un’eterogenea, attivissima bottega.

Qui collaborarono i figli, Giambattista e Jacopo, giovane di immenso talento che, con il suo pennello, avrebbe scritto pagine indelebili della storia dell’arte e della pittura italiana e non solo. Genio mite e riservato, è a lui che si deve il cambio di passo e quella che sino ad allora era soprattutto una forma di artigianato decorativo prende la valenza di grande arte.

[Jacopo Dal Ponte, San Martino e il povero con Sant’Antonio abate, olio su tela, 1578 ca. Bassano del Grappa, Museo Civico]

Arte coltivata, con successo, anche dai suoi figli – il talentuoso e melanconico Francesco il Giovane, Giambattista, e poi i diligenti Leandro e Gerolamo, fino al nipote Jacopo Apollonio che disegnava di nascosto – ai quali “il Bassano” seppe trasmettere amorevolmente la sapienza e la poesia della sua arte. I loro dipinti, ammantati da un ineffabile “mistero del quotidiano”, conquistarono il mercato internazionale: grandi quadri di devozione sacra destinati alle chiese, ma anche ritratti, commoventi notturni e intense pastorali che, dalla piccola Bassano, andarono ad arricchire le grandi collezioni reali, da quella di Rodolfo II a Praga, alla Madrid di Filippo II, giungendo fino alle Americhe.

La storia si conclude quando Jacopo Apollonio, formatosi sotto la guida dello zio Leandro, realizza le ultime repliche prodotte sui disegni e i modelli del nonno Jacopo. La storia dei Bassano, una vera e propria epopea per immagini iniziata sul finire del Quattrocento, esce così di scena avendo all’attivo oltre un secolo di grandissima fortuna.




M.C.S.
Ufficio Stampa, dicembre 2022
Immagine di copertina:
Francesco Dal Ponte il Giovane, Ritratto di un cavaliere di Malta,1590 ca.
Bassano del Grappa, Museo Civico

I BASSANO. STORIA DI UNA FAMIGLIA DI PITTORI
3 dicembre 2022 – 2 maggio 2023

Museo Civico 
P.za Garibaldi, 34 – 36061 Bassano del Grappa (Vicenza)
0424 519901
biglietteriamusei@comune.bassano.vi.it
www.museibassano.it