Al Tempio di Romolo una mostra alla scoperta del suggestivo itinerario culturale, certificato dal consiglio d’Europa, sulle orme dell’eroe cantato da Virgilio.  

Così illustra la mostra Alfonsina Russo, Direttrice del Parco archeologico del Colosseo: «Questo progetto consente di raccontare il viaggio e il mito di Enea attraverso preziosi reperti provenienti da tutta Italia, alcuni mai esposti in precedenza. Un modo per conoscere la storia di una rotta leggendaria le cui radici affondano nella notte dei tempi e che è entrata precocemente a far parte dei miti più antichi di Roma. Una rotta che oggi può essere valorizzata e ripercorsa anche grazie all’importante riconoscimento ricevuto nel 2021 dal Consiglio d’Europa, che l’ha inclusa tra gli Itinerari Culturali certificati e che ha visto il Parco archeologico del Colosseo tra i primi aderenti a questo network sin dal 2019».

[Cratere apulo a figure rosse raffigurante Achille che trascina il cadavere di Ettore, Ruvo MANN]

Il Parco archeologico del Colosseo presenta la mostra “Il viaggio di Enea. Da Troia a Roma”, ideata e organizzata in collaborazione con l’Associazione ‘Rotta di Enea’ per promuovere e diffondere la conoscenza del mito di Enea e dell’Itinerario Culturale “Rottadi Enea” certificato dal Consiglio d’Europa nel 2021. L’esposizione, curata dalla stessa Alfonsina Russo, Roberta Alteri, Nicoletta Cassieri, Daniele Fortuna, Sandra Gatti, è visitabile dal 15 dicembre 2022 al 10 aprile 2023 presso il Tempio di Romolo al Foro Romano.

IL MITO DI ENEA
Il mito di Enea, cantato da Virgilio nell’Eneide, ha pervaso profondamente la cultura europea. Abbandonata Troia, distrutta dagli Achei, l’eroe lascia la sua terra e intraprende un lungo viaggio verso Occidente per raggiungere una nuova patria per i Troiani superstiti e dar vita a una stirpe da cui nascerà Romolo, fondatore di Roma e suo primo re. Enea impersona i valori della tradizione romana: la lealtà, il senso di appartenenza alla collettività, il rispetto per la famiglia, per lo stato e per gli dèi. Oggi la figura dell’eroe troiano rappresenta l’emblema dell’incontro possibile fra culture diverse e della speranza nel futuro.

LA MOSTRA
Nella mostra, che ha ricevuto la collaborazione istituzionale del Museo e scavi archeologici di Troia, la storia di Enea è presentata attraverso 24 opere di grande interesse, databili fra il VII secolo a.C. e la piena età imperiale, prestate da 12 diverse istituzioni nazionali. Le opere sono proposte secondo percorsi tematici chiave come le immagini di Enea, di suo padre Anchise e di sua madre la dea Afrodite; le raffigurazioni della guerra di Troia; il Palladio – talismano della salvezza prima di Troia e poi di Roma – e infine lo sbarco nel Lazio e la fondazione di Lavinium, dove le scoperte archeologiche hanno dato concretezza alla leggenda dell’eroe.

[Affresco raffigurante il cavallo di legno trasportato all’interno delle mura di Troia, Pompei MANN]

ALCUNE DELLE OPERE IN MOSTRA
Un reperto molto antico, risalente al VII sec. a.C., proveniente da Falerii Veteres e conservato nel Museo Archeologico Nazionale dell’Agro Falisco a Civita Castellana, è una bardatura di cavallo in bronzo in cui è raffigurata una donna con un bimbo in braccio, forse la dea Afrodite con Enea bambino, e un uomo accecato da uccelli, da identificare probabilmente con Anchise.

Il giudizio di Paride e l’amore fra il troiano Paride ed Elena, moglie del greco Menelao, furono secondo il mito la causa della guerra di Troia. Il tema è rappresentato da uno straordinario lebete a figure rosse proveniente da Ruvo di Puglia e conservato nel Museo Nazionale di Palazzo Jatta. Questo lebete, una particolare forma ceramica legata al mondo femminile e utilizzata in occasione dei riti matrimoniali, conservato quasi completamente integro, è datato fra il 360 e il 350 a.C.

[Cratere apulo a figure rosse raffigurante Ettore che si congeda dalla moglie Andromaca e il figlio Astianatte, Ruvo Jatta]

Fra i reperti provenienti dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli va segnalato il monumentale cratere apulo a figure rosse, un vero capolavoro della ceramografia antica, datato al 370-360 a.C., raffigurante uno degli episodi più famosi dell’epilogo della guerra di Troia, la morte del principe troiano Ettore e lo scempio del suo corpo attuato da Achille, che lo lega a un carro e lo trascina nella polvere.

Dallo stesso Museo provengono due affreschi rinvenuti a Pompei. Il primo raffigura Enea ferito a una gamba e curato da un medico, alla presenza della madre Afrodite/Venere e del figlio Ascanio, immagine che si riferisce all’episodio narrato nel XII libro dell’Eneide. Il secondo affresco conserva una rara raffigurazione del cavallo di Troia trascinato dai Troiani all’interno delle mura della città: quella che fu la “macchina fatale” che rese possibile la presa e la distruzione della città da parte dei Greci dopo dieci anni di assedio.

[Statua di terracotta raffigurante Minerva-Tritonia, Lavinium]

Di grande rilevanza sono le statue in terracotta dal santuario di Minerva a Lavinium, città fondata da Enea – secondo il racconto degli antichi – dopo che, giunto sulle coste del Lazio aveva sposato la figlia del re Latino, Lavinia. In mostra, le straordinarie statue in terracotta, databili tra V e III sec. a.C. raffiguranti giovani offerenti; inoltre statue della divinità, sia nel suo aspetto guerriero, la Minerva Tritonia, del V sec. a.C., probabilmente la statua di culto (di cui nella mostra è esposta una copia), sia come il Palladio.

[Palladio Museo Sperlonga]

EVENTI COLLATERALI
Da dicembre 2022 a marzo 2023, il Parco archeologico del Colosseo ospita una serie di conferenze incentrate sul mito di Enea e sul suo leggendario viaggio, tenute da esperti e docenti universitari italiani e stranieri. Per il programma si rimanda al sito.

Si aggiungono visite guidate a tema lungo il percorso che nel racconto di Virgilio compiono Enea ed Evandro, dal Foro Boario alla Porta Carmentale, all’Asylum(fra Arx e Capitolium), al Lupercale fino al bosco dell’Argileto e al Campidoglio e poi, attraverso la valle del futuro Foro Romano, fino al villaggio sul Palatino, dove si troval’umile dimora del re, che coincide con il punto in cui sorgerà la casa di Romolo e, secolidopo, la residenza di Augusto: un’occasione per ripercorrere la storia più remota e miticadel luogo, precedente alla futura città di Roma.

LA ROTTA DI ENEA
La Rotta di Enea è uno dei 48 Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa che invitano al viaggio e alla scoperta del ricco patrimonio culturale europeo e rappresentano un modello di cooperazione attraverso un’esperienza partecipativa della cultura. L’itinerario archeologico dedicato all’eroe troiano è concepito come una “rotta lineare” che segue un ordine preciso, il viaggio narrato da Virgilio, e tocca siti Unesco come Troia, Delo, Butrinto, Cartagine, Roma; parchi nazionali quali Monte Ida in Turchia, Parco Nazionale di Butrinto in Albania; per poi arrivare nel Lazio e infine a Roma.

L’Itinerario “Rotta di Enea” è un progetto nato nel 2018, che ha ottenuto il riconoscimento di Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa a giugno 2021: la certificazione è stata celebrata con una cerimonia tenutasi nella Curia Iulia del Foro Romano a gennaio 2022.

C.S.M.
Uffici Stampa, 14 dicembre 2022
Immagini messe a disposizione del Parco del Colosseo
Immagine di copertina: Affresco raffigurante Enea ferito, Pompei MANN

IL VIAGGIO DI ENEA. DA TROIA A ROMA
15 dicembre 2022 – 10 aprile 2023

Parco archeologico del Colosseo – Tempio di Romolo al Foro Romano
https://parcocolosseo.it/visita/orari-e-biglietti/
www.parcocolosseo.it 

https://parcocolosseo.it/press_kit/la-rotta-di-enea-premiata-a-roma-nel-parco-archeologico-del-colosseo-come-itinerario-culturale-certificato-dal-consiglio-deuropa