50° anniversario dalla ricostruzione del Teatro (e 283 dalla fondazione): in gennaio prendono il via la Stagione Sinfonica e la Stagione d’Opera.

STAGIONE 2023 PASSAGGI Emozioni che attraversano
«L’uovo è una forma plasticamente conclusa che coincide con un fatto psicologico di raccoglimento, di convergenza e resa funzionale, così come una forma impeccabilmente aerodinamica coincide con una percezione istintiva di un destino di velocità; ed è la forma più semplice che anche una persona sprovveduta di cognizioni geometriche ricorda facilmente, istintivamente; un linguaggio visivo che colpisce e che facilmente s’impone».

Il 2023 è un anno particolarmente significativo per il Teatro Regio poiché il 10 aprile ricorre il cinquantesimo anniversario della sua ricostruzione e i 283 anni dalla sua fondazione. Sarà occasione di festa e di celebrazione per il Teatro e la Città.

La Stagione d’Opera inizia a gennaio e si chiude a giugno – per poter poi riprendere, dalla Stagione successiva, la cadenza classica autunno/estate – e può contare su un palcoscenico completamente rinnovato, tra i più tecnologici d’Europa, grazie agli importanti lavori sulla meccanica di scena appena conclusi. Si tratta di un cartellone operistico straordinariamente concentrato, che affonda le radici nella tradizione italiana e guarda alle migliori produzioni europee, un ponte tra la storia passata e quella futura del Regio, un ponte tra Torino e l’Europa. Il nuovo percorso si svolgerà sotto la guida del nuovo Direttore artistico Cristiano Sandri, che ha raccolto il testimone di Sebastian F. Schwarz.

[Angela Meade, foto Fay Fox]

STAGIONE D’OPERA 2023
Si apre il 24 gennaio con Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini (24 gennaio – 5 febbraio) per la prima volta a Torino nella brillantissima versione firmata da Pierre-Emmanuel Rousseau che mantiene l’ambientazione andalusa e propone vivaci costumi ispirati ai quadri di Goya, scegliendo di ammantare l’atmosfera briosa con un tocco onirico e poetico. Il Maestro Diego Fasolis dirige un cast giovane e pieno di talento che vede tra i protagonisti: Santiago BalleriniJosé Maria Lo Monaco e John Chest. L’allestimento è dell’Opéra National du Rhin in coproduzione con l’Opéra de Rouen.

Si prosegue, dal 25 febbraio all’8 marzo, con Aida di Giuseppe Verdi nel sontuoso allestimento del premio Oscar William Friedkin, ispirato alle architetture dell’antico Egitto. Il giovane direttore Michele Gamba dirige un cast di rinomati interpreti verdiani: Angela Meade ed Erika Grimaldi, che si alternano nel ruolo del titolo, Silvia Beltrami e Stefano La Colla

Spazio alla magia del Flauto magico di Wolfgang Amadeus Mozart dal 31 marzo al 14 aprile nell’onirica creazione – per la prima volta a Torino – firmata da Barrie Kosky e Suzanne Andrade. Le suggestioni mozartiane si mescolano alle sorprendenti proiezioni ispirate al cinema muto con le quali gli interpreti interagiscono dando vita a un’esperienza immersiva, che suscita ovunque l’entusiasmo del pubblico. Sesto Quatrini affronta la partitura mozartiana con carisma e con la sua consueta precisione, alla guida di un giovane cast di profilo internazionale: Ekaterina BakanovaJoel PrietoAlessio Arduini e Tamara Ivanis. L’allestimento è della Komische Oper di Berlino.

La figlia del reggimento di Gaetano Donizetti è presentata, dal 13 al 23 maggio, in un nuovo allestimento – coprodotto con il Teatro La Fenice di Venezia – che rappresenta l’inizio di un viaggio alla scoperta dei legami e degli scambi culturali tra Italia e Francia. La regia immaginifica mescola con umorismo elementi reali e surreali, com’è tipico delle celebrate produzioni del duo Barbe & Doucet. L’opera è diretta da Evelino Pidò alla guida di un cast superbo di specialisti del repertorio: Giuliana GianfaldoniJohn OsbornManuela Custer e Roberto de Candia.  

[Orchestra e Coro Teatro Regio Torino. foto Edoardo Piva – © Teatro Regio Torino]

La Stagione si chiude con Madama Butterfly di Giacomo Puccini dal 13 al 27 giugno,
nell’allestimento di Damiano Michieletto, uno spettacolo dal forte impatto estetico ed emotivo, che mette in evidenza la più vera e cruda essenza dell’argomento: una vicenda di turismo sessuale, ambientata in una grande metropoli asiatica. Dmitri Jurowski mette in risalto l’intreccio di tradizioni musicali diverse, così come la sensualità che pervade l’opera. Tra i protagonisti Valeria Sepe Lianna Haroutounian, che si alternano nel ruolo del titolo, Rame LahaijDamiano Salerno e Ksenia Chubunova.

A completamento della Stagione, vengono presentate due prime esecuzioni per Torino. La prima è Powder Her Face di Thomas Adès, uno degli operisti contemporanei di maggior successo, si ispira alla storia vera di un divorzio scandaloso e milionario nell’Inghilterra degli anni Cinquanta, un’opera da camera con musica ironica, rimandi allo swing e al tango, in programma con un nuovo allestimento dal 10 al 18 marzo al Piccolo Regio Puccini. La seconda è La sposa dello zar, vigorosa partitura di Nikolaj Rimskij-Korsakov, ricca di tinte fosche e temi popolari russi, affidata a Valentin Uryupin, premiato interprete di musica slava, che viene eseguita in forma di concerto il 26 e 28 aprile.

ALTRE INIZIATIVE
Alle compagini stabili, si aggiunge, da questa Stagione, il Regio Ensemble, una community di giovani artisti in residence che, per tutto il 2023, “vivrà” al Regio per perfezionarsi e mettersi alla prova. 

Nell’ambito delle Anteprime delle opere, una delle due prove generali sarà dedicata al pubblico under 30 con un biglietto speciale a € 10. L’iniziativa In famiglia propone, all’interno della programmazione del Teatro Regio, un cartellone di quattro opere particolarmente adatte ai nuclei familiari e a condizioni di biglietteria eccezionalmente favorevoli.

Riprende a pieno ritmo La Scuola all’Opera, le proposte di lirica, balletto e musica sinfonica rivolte agli studenti. Torna anche All’Opera, ragazzi! che consente l’accesso ai titoli del cartellone principale con un biglietto particolarmente vantaggioso e comprende anche la partecipazione alle attività didattiche di preparazione.

Il Teatro Regio, da gennaio 2023, torna a svelare i suoi segreti con le visite guidate del Regio dietro le quinte, attraverso i foyer, la sala – dove non è raro assistere alle prove di uno spettacolo – il palcoscenico, i sotterranei con le sale prova e la sartoria. Come di consueto, gli spettacoli sono preceduti dagli Incontri con l’Opera del mercoledì che, a partire dalla Stagione 2023, cambiano orario e iniziano alle ore 18.

[Andrea Battistoni (C)TakafumiUeno]

MESSA DA REQUIEM INAUGURA LA STAGIONE DEI CONCERTI 2023
La Stagione dei Concerti presenta nove appuntamenti con l’Orchestra e Coro Teatro Regio Torino e la Filarmonica TRT Teatro Regio, dall’8 gennaio al 21 giugno 2023.

La Messa da Requiem di Giuseppe Verdi è un immenso capolavoro sinfonico corale diventato nel corso degli anni l’emblema dell’eccellenza del Regio. Domenica 8 gennaio alle ore 15 e lunedì 9 gennaio ore 20.30, il maestro Andrea Battistoni, riconosciuto interprete verdiano, guida l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio in questo lavoro di straordinaria intensità. Le parti solistiche sono affidate a un cast prestigioso, composto da Angela Meade soprano, Silvia Beltrami mezzosoprano, Enea Scala tenore e Gianluca Buratto basso. Il Coro, elemento fondamentale di tutta la partitura, è istruito da Andrea Secchi.

Il Requiem venne eseguito per la prima volta il 22 maggio 1874 nella Basilica di San Marco a Milano, dirigeva lo stesso Verdi. Composto dal grande operista per commemorare il primo anniversario della scomparsa di Alessandro Manzoni, il Requiem emerse subito quale universale messaggio di pace e consolazione rivolto all’umanità. Il successo di pubblico e critica fu immediato e la partitura iniziò a viaggiare: Roma, Venezia, Parigi, Londra e da allora è rimasta sempre in repertorio.

La Stagione de I Concerti 2023 prosegue venerdì 27 gennaio alle ore 20.30 con il Concerto per il Giorno della Memoria. L’Orchestra del Teatro Regio sarà diretta dal maestro Riccardo Frizza, con un programma che invita alla riflessione: Le Ebridi di Felix Mendelssohn-Bartholdy, la Sinfonia n. 7 di Franz Schubert e la Sinfonia n. 9 di Dmitrj Šostakovič.

 Il 13 febbraio la primavera sarà ancora lontana, ma comincerà a palpitare in D’un matin de printemps, uno degli ultimi lavori di Lili Boulanger, compositrice francese affine all’impressionismo, morta a soli ventiquattro anni nel 1918. A seguire, il Concerto n. 1 di Paganini, composto probabilmente nel 1817, in cui il violinista solista Giuseppe Gibboni si misurerà con il virtuosismo trascendentale del compositore genovese. La Filarmonica TRT è guidata dal suo Direttore Ospite Principale Felix Mildenberger. Completano il programma i Quadri di una esposizione, una carrellata di miniature musicali in cui Musorgkij evoca le impressioni suscitate, nel 1876, dai dipinti di un suo caro amico.

Jérémie Rhorer, direttore versatile e creativo, il 19 marzo conduce l’Orchestra del Teatro Regio attraverso un percorso “classico”. Prima tappa, la Sinfonia n. 1 di Sergej Prokof’ev, composta nel 1917 e chiamata “Sinfonia classica” perché l’autore volle accantonare lo stile d’avanguardia per gareggiare in equilibrio e brio con il padre del genere sinfonico, Haydn. Il viaggio prosegue con la Suite n. 4 di Čaikovskij, una composizione nata per rendere omaggio a Mozart nel centenario del debutto del Don Giovanni nel 1887. Proprio con una delle più celebri composizioni del maestro salisburghese si giunge al traguardo: la Sinfonia n. 41, datata 1781, così solare ed energica da essere soprannominata “Jupiter”.

[Felix Mildenberger, Direttore musicale della Filarmonica TRT. Foto Yaltah Worlitzsch]

Nel maggio del 2020 si spegneva Ezio Bosso, un compositore, pianista e direttore straordinario che portò nei grandi palcoscenici europei la sua grandezza musicale. Il maestro torinese collaborò a lungo e in modo stretto con la Filarmonica TRT, che il 15 maggio lo ricorda eseguendo la sua Sinfonia n. 1 “Oceans” per violoncello solista e orchestra. Anche in questa occasione, sul podio ci sarà Felix Mildenberger, la cui sensibilità e precisione concorreranno ad esaltare la forza travolgente di questa composizione così come la profondità emotiva della Sinfonia n. 6, “Patetica”, di Čajkovskij, un capolavoro indiscutibile, ultimato nel 1893 e molto amato da Bosso.

 La voce profonda del trombone è la protagonista della prima parte del concerto del 22 maggio della Filarmonica TRT. Il trombonista Vincent Lepape affronta una pagina impegnativa, il Concerto di Henri Tomasi del 1956, in cui si combinano virtuosismo tecnico, atmosfere impressioniste, suggestioni blues e ritmi sudamericani. La seconda parte del programma è dedicata alla Sinfonia fantastica di Berlioz, un vero concentrato di romanticismo musicale che fece scalpore al debutto nel 1830, perché, a differenza delle sinfonie tradizionali, ha un programma: tratteggia una storia di amore e delirio. Dirige Oksana Lyniv, artista ucraina di fama internazionale che ha aperto ad altre donne la strada verso molti podi prestigiosi, tra cui quello del Festival di Bayreuth.

Il concerto del 5 giugno della Filarmonica TRT è un’occasione imperdibile per confrontare l’arte di tre esponenti di spicco del tardoromanticismo: Brahms, Čajkovskij e Sibelius. I lavori del maestro tedesco sono noti per la complessità e le atmosfere crepuscolari: l’Akademische Festouvertüre del 1880, giocosa e disimpegnata, è una brillante eccezione. Composta dieci anni prima, Romeo e Giulietta esprime tutto il genio di Čajkovskij, compositore che scriveva “con il cuore in mano”, secondo l’espressione di Toscanini. Al 1902 risale la Sinfonia n. 2 di Sibelius, in cui l’autore, come è tipico del suo stile, fa riferimento al folklore della sua patria, la Finlandia. Finlandese è anche il direttore Jukka-Pekka Saraste, artista rigoroso recentemente nominato direttore principale dell’Orchestra Filarmonica di Helsinki.

Verso la fine della sua vita, Čajkovskij dichiarava che tra i migliori compositori russi della giovane generazione c’erano Taneev e Rachmaninov. Il programma del 21 gennaio riunisce questi tre autori con una selezione di lavori quasi contemporanei. La cantata Giovanni Damasceno di Taneev è del 1884: combina un’orchestrazione austera a una scrittura corale superba. La fantasia sinfonica Francesca da Rimini di Čajkovskij, un distillato di passione disperata, fu composta appena sette anni prima. Al 1895 risale la Sinfonia n. 1 di Rachmaninov, il cui travagliato debutto fece piombare il musicista nella depressione. Dirige l’Orchestra e Coro del Regio il maestro russo Stanislav Kochanovsky, molto ammirato per la sensibilità con cui affronta il repertorio del secondo Ottocento.

C.S.M.
Ufficio Stampa, 28 ottobre, 5 e 23 dicembre 2022

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