Allo spazio Ordet, tre film dell’artista e regista. La mostra è parte del progetto Alkestis, vincitore della X edizione dell’Italian Council 2021.
“Dream gossip”, la prima personale in Italia della pluripremiata artista franco-britannica Beatrice Gibson (nata a Londra nel 1978 e residente a Palermo), inaugura allo spazio Ordet di Milano il 12 gennaio (ore 18 – 21) e resta visibile fino al 15 febbraio 2023. La mostra è il primo degli eventi che presentano al pubblico italiano Dreaming Alcestis commissionata dal Museo Civico di Castelbuono (Palermo) in partnership con l’Hayward Gallery Touring del Southbank Centre per il British Art Show 9. Il progetto Alkestis è vincitore della X edizione dell’Italian Council 2021, della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
La mostra prende il titolo da una rubrica sui sogni della poetessa Alice Notley apparsa su Scarlet, rivista di poesia newyorkese degli anni Novanta, auto-pubblicata da Notley e dal suo defunto marito, il poeta Douglas Oliver, nel loro appartamento a St Mark’s Place. Dream gossip raccoglieva i sogni scandalosi della comunità poetica; la loro apparizione, accanto ad articoli, poesie ed editoriali sulla crisi dell’AIDS e la Guerra del Golfo, attestavano la profonda convinzione di Notley nella potenza politica del sentimento e del sogno.
I tre film in mostra esplorano il sentimento, il sogno e l’intimità come strumenti collettivi per un presente politico turbolento.
Basato su una sceneggiatura originale di Gertrude Stein, Deux soeurs qui ne sont pas soeurs (2019) inizia con una donna, simile a un fantasma, che guarda fugacemente la telecamera: è la stessa Notley, la cui poesia pionieristica sulla maternità, il quotidiano, i sogni e l’inconscio è una presenza costante nel recente lavoro di Gibson. Il film presenta anche figure contemporanee come le registe Ana Vaz e Basma Alsharif e l’artista Adam Christensen.
Co-diretto con il compagno Nick Gordon e scritto a quattro mani con Maria Nadotti, Dreaming Alcestis (2022) scava a fondo nell’antica protagonista di Euripide come guida ancestrale, documentando attraverso la dimensione onirica il trasferimento di Gibson e Gordon dalla Gran Bretagna post-Brexit a Palermo, in un periodo di brutale riassetto politico e sociale.
Girato sempre a Palermo, Dear Barbara, Bette and Nina (2020) è una missiva a Barbara Loden, Nina Menkes e Bette Gordon, tre cineaste che hanno influenzato profondamente il lavoro di Gibson. Il film traccia una linea attraverso una serie di madrine intellettuali, contemporanee e amiche, citando queste figure come fonte di ispirazione, postulando una politica collettiva di rifiuto.
C.S.M.
Ufficio Stampa, 4 gennaio 2023
Immagini: installation views al British Art Show 9
Foto Dom Moore
BEATRICE GIBSON. DREAM GOSSIP
13 gennaio – 15 febbraio 2023 (inaugurazione 12 gennaio)
Ordet
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