La mostra evidenzia gli aspetti comuni del Duca di Ripalda e del Conte Primoli, e le profonde modifiche subite dai loro palazzi affacciati sul Tevere.  

In occasione dell’uscita degli Atti del convegno dei Lincei tenutosi il 9 novembre 2021 dal titolo “Villa Farnesina: un esempio di resilienza e valorizzazione da Roma Capitale a oggi”, la mostra “L’Ottocento a Villa Farnesina. Il Duca di Ripalda, il conte Giuseppe Primoli e Roma nuova Capitale d’Italia”, a cura di Virginia Lapenta e Valeria Petitto, che si apre il 12 gennaio e resta visibile fino al 25 febbraio 2023, mette in evidenza gli aspetti comuni di due personaggi, il Duca di Ripalda e il Conte Primoli, entrambi “stranieri” in una città che non conoscevano.

[Braun & Cie, Villa Farnesina, Loggia di Galatea, 1869, Fotografia Archivio Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro]

Si conobbero e si frequentarono (come si evince dai diari di Giuseppe Primoli di quegli anni); vivevano entrambi, inoltre, in palazzi affacciati sul Tevere, Villa Farnesina e Palazzo Primoli, che dovettero subire profonde modifiche legate alla costruzione degli argini di contenimento del fiume.

La costruzione dei muraglioni del Tevere per il risanamento della giovane capitale del Regno d’Italia, considerata impresa di prestigio nazionale, costituì per la Villa Farnesina il primo esempio di resilienza. Verso il 1950 ciò che il Duca di Ripalda aveva paventato si concretizzò: con l’aumentare del traffico motorizzato pesante sul tratto del Lungotevere adiacente alla Villa Farnesina si cominciò a manifestare una accentuazione di danni all’esterno dell’edificio e negli intonaci affrescati che decorano l’interno.

[Giuseppe Primoli, lavori a Ponte Sant’Angelo per la costruzione degli argini del Tevere, 1892 circa, Roma Fondazione Primoli]

Nel 1956 una commissione di specialisti nominata dall’Accademia Nazionale dei Lincei, presieduta da Gustavo Colonnetti, studiò il piano di difesa della Farnesina che si concretizzò in una “piastra galleggiante” di mattoni di gomma della Saga-Pirelli: la durata praticamente illimitata del dispositivo è stata confermata dagli ultimi rilevamenti effettuati dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

Sia il Duca di Ripalda, arrivato a Roma nel 1861, sia il Conte Primoli, tornatovi nel 1871 dopo esservi nato, si ritrovarono quindi a convivere con le profonde trasformazioni sociali e urbanistiche della città, divenuta Capitale d’Italia.

[Giuseppe Primoli nel suo appartamento al primo piano di Palazzo Primoli, 1911 – 1913 circa, Roma Fondazione Primoli]

Le fotografie scattate dal Conte Primoli negli ultimi anni dell’Ottocento guidano nelle varie tappe del percorso espositivo. Ogni tappa evidenzia, con pannelli, l’aspetto ottocentesco della sala di Villa Farnesina in cui il visitatore si trova, mettendo l’accento sui dettagli degli apparati decorativi, approfondendo soprattutto le ornamentazioni pittoriche a finti tendaggi e i succhi d’erba appositamente concepiti a complemento dell’esistente decorazione a fresco rinascimentale.

Una sala multimediale racconta l’evoluzione delle decorazioni tessili parietali che dal Cinquecento all’età contemporanea, dagli arazzi ai corami e alla carta da parati, hanno caratterizzato anche la Villa Farnesina come formidabili indicatori del benessere del proprietario.

[Virginio Vespignani, vista interna della Porta Pia colpita da un fulmine il 14 novembre 1851, École française de Rome]

L’ultima sezione della mostra racconta la città “intorno a Villa Farnesina”, con un focus su Palazzo Farnese, su Palazzo Corsini e, grazie alla collaborazione con la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, sulle vicende delle Mura Aureliane nell’Ottocento, in particolare sul tratto cosiddetto “della Farnesina”, oggi visibile all’interno del giardino della Villa che costituisce uno dei pochi resti della cinta muraria ancora conservati sulla riva destra del Tevere.

Dopo l’annessione di Roma al nuovo Stato italiano, molti settori del tracciato murario furono sacrificati per consentire il collegamento tra l’interno della città e i quartieri periferici, mentre alcune porzioni isolate furono convertite in studi d’artista e abitazioni. L’esposizione a cura dell’École française de Rome di alcuni disegni facenti parte di una raccolta per la prima volta esposta presenta il lavoro dell’architetto Virginio Vespignani, uno dei protagonisti di quel processo artistico-architettonico di renovatio urbis che voleva avvicinare Roma ai modelli delle capitali europee moderne.

C.S.M.
Ufficio Stampa e sito, 5 gennaio 2023
Immagine di copertina:
Villa Farnesina, Saletta pompeiana, parete nord, particolare della figura femminile in volo
Archivio Accademia Nazionale dei Lincei

L’OTTOCENTO A VILLA FARNESINA.
IL DUCA DI RIPALDA, IL CONTE GIUSEPPE PRIMOLI E ROMA NUOVA CAPITALE D’ITALIA
12 gennaio 2023 – 25 febbraio 2023

Villa Farnesina
via della Lungara 230 –  00165 Roma
Info: (39) 0668027268
farnesina@lincei.it
www.villafarnesina.it