Alla Fondazione Sabe per l’arte, sedici opere incentrate sulle forme geometriche nella loro articolazione spaziale.

È il quarto appuntamento della Fondazione Sabe per l’arte nello spazio espositivo inaugurato nel novembre 2021, punto di riferimento per la promozione e la diffusione dell’arte contemporanea, con una particolare attenzione alla scultura. 

[Giuliana Balice, Senza titolo, 1971]

La personale dell’artista Giuliana Balice (Napoli, 1931, vive e lavora a Milano) è intitolata Equilibri instabili, ed è a cura di Italo Tomassoni, critico d’arte e autore della monografia Giuliana Balice. Una geometria inquieta (Skira, 2022). La mostra inaugura sabato 14 gennaio 2023 alle ore 11 e prosegue, a ingresso libero, fino al 1 aprile, con il patrocinio del Comune di Ravenna e del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna sede di Ravenna, e in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Ravenna.

Il percorso attraversa la ricerca artistica di Giuliana Balice con una selezione di sedici opere che vanno dalla fine degli anni Sessanta ai primi anni Dieci del 2000. Abbandonata la figurazione naturalistica, l’artista si concentra sulle valenze percettive delle forme geometriche nella loro articolazione spaziale. La determinazione di un campo esperienziale per dislocazioni di moduli e volumi statici e dinamici, leggeri o pesanti, è infatti una delle costanti della sua ricerca. Le sue strutture tendono al dialogo con un certo minimalismo, ma si distaccano da quest’ultimo per la maggiore dinamicità e obliquità che spesso assumono.

[Giuliana Balice, Equilibrio instabile – Una torre per Olimpia, 2001]

Il titolo della mostra, Equilibri instabili, prende spunto da un ciclo avviato negli anni Novanta, rappresentato in mostra da un’opera omonima del 2001, proprio per indicare questa tendenza intrinseca allo sbilanciamento e alla dinamizzazione di linee e volumi.

Accanto ad alcuni primi volumi del 1969 quali Bianco verticale e Fluttuante, sono presenti alcuni bozzetti plastici di interventi paesaggistici concepiti nei primi anni Novanta e altre opere quali Delfica (1990), Polluce (2005) o Allunaggio di un prisma (2005) che spiccano per i rimandi eccentrici ed enigmatici.

La praticabilità materiale dello spazio per forme pure è il progetto alla base del lavoro di Balice che mira a eludere il disordine percettivo proprio dell’esperienza ordinaria.

[Giuliana Balice, Delfica, 1990]

Sono soprattutto i lavori realizzati tra la fine degli anni Novanta e i primi Duemila a orientarsi in questa direzione, grazie anche all’impiego sistematico di materiali industriali quali l’acciaio, l’alluminio, il metacrilato, il plexiglas o il legno verniciato. Materiali variamente riproposti nel tempo che danno corpo a proiezioni volumetriche e oggettuali volte a determinare la loro stessa presenza nell’ambiente, non per affermare verità altre, ma per ricucire un’ipotetica unità tra esistenza e forma, tra creatività e mondo.

Catalogo edito da Danilo Montanari.



C.S.M.
Ufficio Stampa, dicembre 2022
Immagini messe a disposizione da Fondazione Sabe
Immagine di copertina: Giuliana Balice, Prismi argentei, 2007

GIULIANA BALICE. EQUILIBRI INSTABILI
14 gennaio – 1 aprile 2023 Ingresso libero

Fondazione Sabe per l’arte
via Giovanni Pascoli 31, Ravenna
info@sabeperlarte.org
www.sabeperlarte.org