A Palazzo dei Diamanti una grande mostra su Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa: oltre 100 opere provenienti da musei e collezioni di tutto il mondo.

A seguito di un complesso intervento di restauro e riqualificazione, Palazzo dei Diamanti riaprirà i battenti il 18 febbraio 2023 accogliendo una grande mostra.

[Ercole de’ Roberti: Porzia e Bruto, c. 1490-93 Olio su tavola, cm 48,7 x 34,3 Fort Worth, Kimbell Art Museum]

Le oltre cento opere esposte a Ferrara fino al 19 giugno 2023, in prestito da musei e collezioni di tutto il mondo, offriranno al pubblico un’occasione unica, e forse irripetibile, per scoprire (o riscoprire) l’arte di due celebri maestri ferraresi, interpreti del Rinascimento italiano: Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa.

L’esposizione costituisce la prima tappa di un progetto più ampio e ambizioso intitolato “Rinascimento a Ferrara 1471-1598 da Borso ad Alfonso II d’Este”, che indaga la vicenda storico-artistica del periodo compreso tra l’elevazione della città a ducato e il suo passaggio dalla dinastia estense al diretto controllo dello Stato Pontificio. Gli altri momenti del percorso (idealmente inaugurato dalla rassegna Cosmè Tura e Francesco del Cossa. L’arte a Ferrara nell’età di Borso d’Este, tenutasi a Palazzo dei Diamanti nel 2007) saranno dedicati ai grandi protagonisti di quella stagione: Mazzolino e Ortolano, Dosso e Garofalo, Girolamo da Carpi e Bastianino.

[Lorenzo Costa: Natività, c. 1494. Lione, Musée des Beaux-Arts. Immagine studio Alain Basset]

ERCOLE DE’ ROBERTI E LORENZO COSTA
Dotato di un incredibile talento compositivo, straordinario per qualità ed espressività emotiva, Ercole de’ Roberti (Ferrara c. 1450 – 1496) era l’erede dell’Officina ferrarese, il più giovane e intelligente tra quanti parteciparono al clima culturale di Palazzo Schifanoia, negli ultimi anni del governo di Borso che proprio allora riceveva il titolo di duca (1471).

Operò a più riprese a Bologna, dove lasciò una impronta profonda, ma non vi è dubbio che a Ferrara trovò l’ambiente più adatto in cui esprimersi durante l’ultimo decennio della sua vita, trascorso alle dipendenze della corte.

Fu Lorenzo Costa (Ferrara 1460 – Mantova 1535), di dieci anni più giovane, a raccoglierne l’eredità e a continuarne lo stile nelle opere giovanili. Ma durante un lungo soggiorno a Bologna la sua pittura mutò in direzione di una maggiore morbidezza, di una classicità calma e distesa. Il mondo stava cambiando, Leonardo e Perugino stavano imponendo una nuova “maniera”, che Costa comprese subito e della quale fu tra i maggiori interpreti, anche dopo il trasferimento a Mantova alla corte dei Gonzaga.

[Lorenzo Costa: Ritratto di cardinale nello studio, c. 1518-20. Minneapolis Institute of Arts, The John R. Van Derlip Fund and The William Hood Dunwoody Fund]

LA MOSTRA
I visitatori possono seguire la carriera di Ercole attraverso oltre venti opere (di gran lunga il numero maggiore mai riunito), dagli esordi alla compiuta maturità. Tra le prove giovanili sono presenti gli scomparti del polittico Griffoni, eseguito a fianco di Francesco del Cossa, e i luminosi Ritratti di Giovanni II e Ginevra Bentivoglio che giungono da Washington, una commissione che sancisce il prestigio raggiunto nella vicina Bologna.

Le sale dedicate agli ultimi anni, quando Ercole dopo il rientro in patria era divenuto pittore di corte degli Este, sono impreziosite da quattro dipinti di rara raffinatezza, grazie al prestito eccezionale concesso dalla National Gallery di Londra: oltre al dittico che appartenne alla duchessa Eleonora d’Aragona, la Raccolta della manna e l’Istituzione dell’Eucarestia, forse provenienti da una chiesa ferrarese. Dal Kimbell Art Museum di Forth Worth arriva la tavola con Porzia e Bruto che viene ricongiunta alla compagna con Lucrezia, Bruto e Collatino della Galleria Estense di Modena.

Non meno ricca la selezione di lavori di Costa, che prende avvio dal periodo giovanile, durante il quale il pittore è impegnato in un fruttuoso confronto con Ercole, come dimostrano le Storie degli Argonauti qui riunite per la prima volta. Questa fase, che passa attraverso capolavori come la Natività del Musée des Beaux-Arts di Lione, trova un termine e una sintesi in una serrata successione di straordinarie pale d’altare degli anni Novanta del Quattrocento. Per illustrare il Costa più classicheggiante e pacato è in mostra una serena Sacra Famiglia dal Museo di Toledo in Ohio; mentre per documentare il periodo mantovano, finora meno frequentato dagli studi, intervengono la Santa Veronica del Louvre, il Ritratto di cardinale del Minneapolis Institute of Art, sino all’ultima opera nota, la Madonna e santi della chiesa di Sant’Andrea a Mantova, datata 1525.

[Ercole de’ Roberti: Stimmate di san Francesco e visione di san Girolamo, 1486-93. Londra, National Gallery]

I due protagonisti sono affiancati da maestri nobili e da compagni di viaggio contemporanei: Mantegna, Cosmè Tura, Nicolò dell’Arca, Marco Zoppo costituiranno il punto di partenza, mentre Antonio da Crevalcore, Guido Mazzoni, Boccaccio Boccaccino, Francesco Francia e Perugino offriranno una sponda di dialogo lungo il percorso espositivo.

La mostra ha il suo prologo ideale a Palazzo Schifanoia, dove il giovane Ercole de’ Roberti esordì nel Salone dei Mesi realizzando il mese di Settembre.

La mostra, a cura di Vittorio Sgarbi e Michele Danieli, è organizzata da Fondazione Ferrara Arte (direttore Pietro Di Natale) e Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara, in collaborazione con Direzione generale archeologia, belle Arti e paesaggio del Ministero della Cultura, con il patrocinio del Ministero della Cultura.

C.S.M.
Uffici Stampa, gennaio 2023
Immagine di copertina:
Ercole de’ Roberti: Dittico Bentivoglio (Giovanni II e Ginevra Bentivoglio), 1473-74
Washington, National Gallery of Art, Samuel H. Kress Collection

RINASCIMENTO A FERRARA
ERCOLE DE’ ROBERTI E LORENZO COSTA
18 febbraio 2023 – 19 giugno 2023

Ferrara, Palazzo dei Diamanti
Corso Ercole I d’Este 21 | Ferrara
tel. 0532 244949
diamanti@comune.fe.it
www.palazzodiamanti.it

[Ercole de’ Roberti: I miracoli di san Vincenzo Ferrer, 1470-73. Città del Vaticano, Musei Vaticani]