Il capolavoro di Rossini inaugura la Stagione al Teatro Regio di Torino. Direttore Diego Fasolis, allestimento di Pierre-Emmanuel Rousseau.

La Stagione d’Opera 2023 del Teatro Regio di Torino si apre martedì 24 gennaio alle ore 20 con Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, per la prima volta a Torino nella brillante versione firmata da Pierre-Emmanuel Rousseau che, in un’atmosfera briosa e allo stesso tempo onirica e poetica, mantiene l’ambientazione andalusa e propone vivaci costumi ispirati ai quadri di Goya. Il Maestro Diego Fasolis torna al Regio da riconosciuto esperto del repertorio del Settecento e del primo Ottocento e dirige un cast giovane e pieno di talento. L’allestimento è dell’Opéra national du Rhin in coproduzione con l’Opéra de Rouen Normandie.

La Prima dell’opera viene trasmessa in diretta da Rai-Radio3 martedì 24 gennaio alle ore 20, conduce Susanna Franchi. La trasmissione Save the date in onda su RAI 5 dedica una puntata al titolo e alla novità dell’Anteprima Giovani.

Il Regio propone due cast straordinari, grandi cantanti che hanno dato superbe prove nel repertorio rossiniano: Santiago Ballerini e Nico Darmanin interpretano il conte d’Almaviva; Don Bartolo è reso con verve comica da Leonardo Galeazzi e Riccardo NovaroJosè Maria Lo Monaco e Mara Gaudenzi vestono i panni di Rosina, con quel tocco di ingenuità misto a malizia; il celeberrimo Figaro ha la voce di John Chest e di Rodion PogossovGuido Loconsolo è l’esilarante Basilio, il maestro di musica di Rosina. Il Coro del Teatro Regio è preparato dal maestro Andrea Secchi; al fortepiano Carlo Caputo.

[foto Jean Pouget]

APPROFONDIMENTI       

LA TRAMA
La trama dell’opera è semplice quanto spassosa: il conte d’Almaviva, nobile spagnolo ricco e potente, si innamora di Rosina, una giovane sivigliana, ostaggio però del suo tutore Don Bartolo, pazzamente innamorato e deciso a sposarla. Per evitare sorprese, il tutore tiene Rosina segregata in casa proibendole ogni contatto con l’esterno. Deciso nel suo intento, il conte d’Almaviva si presenta in incognito sotto il nome di Lindoro. Figaro, barbiere di Siviglia, riconosce l’amico e decide di aiutarlo. Fra travestimenti, calunnie, finte lezioni di musica e segretissimi biglietti, Almaviva riuscirà a sposare Rosina, lasciando il tutore burlato e beffato da tutti.

L’OPERA
Rossini compose Il barbiere di Siviglia a 24 anni, lasciando un segno indelebile nel campo dell’opera buffa. Proprio quella freschezza e giovialità, tipici della gioventù, inondano la partitura del compositore. Rossini realizzò la partitura con leggendaria rapidità, ma la prima esecuzione, avvenuta il 20 febbraio 1816, fu molto contestata (soprattutto dai sostenitori di Paisiello) divenendo uno dei fiaschi più famosi della storia dell’opera. Per quanto all’epoca non fosse il titolo rossiniano più popolare, il Barbiere conobbe una graduale, amplissima diffusione, tanto da essere la più antica opera italiana mai uscita dal repertorio.

LE NOTE DEL DIRETTORE DIEGO FASOLIS
Sul podio torna Diego Fasolis, distintosi per l’attenzione alle interpretazioni storiche e ai titoli di repertorio barocco e classico meno eseguiti.  Fasolis spiega: «per riportare alla luce i colori originali occorre liberare l’opera di Rossini da tutte quelle consuetudini esecutive che si sono sovrapposte in due secoli di rappresentazioni ininterrotte. Gli spettatori troveranno molto di quello che c’è nella partitura e che la storia delle esecuzioni ha deformato. L’Orchestra del Regio è ottima, mi conosce e ci intendiamo con il gesto e gli sguardi, saprà essere interprete del suono del primo Ottocento e ricrearlo con consapevolezza. Naturalmente offriremo tanto ritmo, fraseggio, dinamica ed equilibrio con le voci».

LE NOTE DEL REGISTA PIERRE-EMMANUEL ROUSSEAU
Regia, scene e costumi sono di Pierre-Emmanuel Rousseau. La commedia è frenetica eppure strutturata con la precisione di un orologio; la malizia e la tenerezza si alternano avvolte da virtuosistiche melodie. Tutto è progettato per affascinare irresistibilmente gli spettatori. Il regista afferma: «Il barbiere di Siviglia rappresenta a parer mio l’istantanea di un’era tramontata. Beaumarchais dipinge una società dalle forti diseguaglianze sociali e ormai moribonda; i suoi personaggi danzano su un vulcano, ed è proprio questa aspra critica della società che ha ispirato la mia messa in scena. Il conte d’Almaviva è un nobile cinico e stanco ma ben cosciente della propria posizione sociale dominante. Il personaggio di Rosina, una giovane ragazza rinchiusa in una casa governata da vecchi, mi richiama alla mente la  Tristana  dell’omonimo film di Buñuel. Figaro è, secondo me, una sorta di autoritratto di Beaumarchais e diventa sovversivo perché è un uomo libero, per questo ho tratteggiato un personaggio che sta tra Arthur Rimbaud e Marlon Brando in Fronte del porto».

C.S.M.
Ufficio Stampa, 16 gennaio 2023
Immagine di copertina: foto Klara Beck



IL BARBIERE DI SIVIGLIA
24 gennaio – 5 febbraio 2023

Teatro Regio Torino
Biglietteria: Piazza Castello 215 – Tel. 011.8815.241 e 011.8815.242
Biglietti (prezzi: da € 30 a € 160) presso la Biglietteria, nel sito, e nei punti vendita www.vivaticket.it
Informazioni: Tel. 011.8815.557 
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