Il manoscritto va a incrementare il prezioso fondo Leopardiano custodito alla Biblioteca Nazionale di Napoli.

 «Con l’importante acquisizione della lettera di Giacomo Leopardi, Napoli si conferma attenta custode della memoria del poeta di Recanati, che in questa città trascorse l’ultima parte della sua vita… … Il carteggio riporta anche una riflessione toccante sul valore dell’amicizia, sulla sua importanza e indissolubilità. Questa intensa scrittura, capace di offrire a tutti i cittadini e agli studiosi l’opportunità di approfondire la conoscenza intima del poeta, è l’ennesima riprova del valore immenso del patrimonio storico e culturale della nostra Nazione. È nostro dovere fare in modo che questa acquisizione divenga un’occasione per far conoscere, sempre di più, la bellezza e la potenza del pensiero leopardiano»

Così il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha commentato la decisione del MiC di esercitare il diritto di prelazione sulla compravendita di una missiva di Leopardi al cugino Giuseppe Melchiorri, altrimenti destinata a rimanere in mani private. Tale decisione ha permesso l’acquisizione di questo bene alla Biblioteca Nazionale di Napoli, consentendone la pubblica consultazione.

C.S.M.
Ufficio Stampa e Comunicazione MiC, 27 gennaio 2023
Immagine di copertina tratta da Wikipedia:

Giacomo Leopardi, incisione su rame di Gaetano Guadagnini (1830),
dal ritratto di Luigi Lolli del 1826 (base per molti ritratti postumi).

LA LETTERA
Il prezioso fondo Leopardiano della Biblioteca Nazionale di Napoli custodisce in originale l’opera di Giacomo Leopardi e oltre il 90% delle corrispondenze inviate da parenti ed amici allo stesso Leopardi.

L’autografo ora acquisito è datato Recanati 29 agosto 1823 ed è stato spedito subito dopo il primo soggiorno romano di Giacomo. Si legge nel sito della Biblioteca nazionale di Napoli: “L’autografo riveste particolare interesse documentale perché fa parte delle missive dal tono più intimo scambiate tra Giacomo ed i suoi familiari, in particolare Carlo e Paolina, e gli amici più stretti (Brighenti, Giordani, Melchiorri), da essa traspare una scrittura meno metodica ed un tono fraterno, ma soprattutto, come anche nelle altre lettere indirizzate al cugino, la voglia di condividere dolori e angosce, opinioni e giudizi, speranze e delusioni”.

Per la descrizione dettagliata e le immagini della lettera si rimanda a: https://www.bnnonline.it/it/21/news/4005/una-lettera-di-giacomo-leopardi-acquisita-dalla-biblioteca-nazionale-di-napoli

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