Al Castello di San Giorgio di Palazzo Ducale riapre la collezione che comprende anche un affresco giottesco e una porzione di dipinto di Rubens.
La collezione dell’imprenditore mantovano Romano Freddi è in “comodato d’uso” a Palazzo Ducale di Mantova dal 2015. In quella data fu progettato un allestimento presso il Castello di San Giorgio per renderne visibili al pubblico le opere più significative (vedi notizia DeArtes qui). Il percorso espositivo – nelle immediate adiacenze della Camera degli Sposi di Mantegna – è rimasto aperto per lungo tempo e ha potuto essere apprezzato da centinaia di migliaia di visitatori. Chiusa di recente per un breve lasso di tempo, dopo alcuni lavori di riorganizzazione delle sale e delle collezioni del museo, in coincidenza della mostra su Pisanello (mostra, vedi notizia DeArtes qui), la sezione del percorso museale riapre ora per consentire a turisti, studiosi e appassionati di apprezzare nuovamente i capolavori esposti.
L’IMPRENDITORE COLLEZIONISTA
Romano Freddi era nato il 18 marzo del 1929, nel giorno di Sant’Anselmo, patrono della città di Mantova ed è morto nell’estate del 2017. Iniziò ad acquistare opere d’arte intorno agli anni ’70. Fu a partire dai primi anni ’90 che la sua collezione assunse una propria forma e una struttura, grazie all’ingresso di alcuni capolavori, tra cui lo splendido affresco giottesco con il “Matrimonio mistico di santa Caterina” e un frammento della pala della Santissima Trinità di Rubens. La sua passione per il Rinascimento mantovano e per gli aspetti più o meno noti di questa epoca, lo portarono ad acquistare opere delle più varie tipologie – arazzi, piatti, calamai, bronzetti, mobili – che possono aiutare il pubblico come lo studioso a comprendere con maggior chiarezza come si svolgeva la vita alla corte dei Gonzaga.
IL NUOVO PERCORSO ESPOSITIVO DELLA COLLEZIONE FREDDI
Il nuovo percorso della collezione Freddi che si presenta alcune piccole modifiche rispetto a quello del 2015. Il Matrimonio mistico di Santa Caterina e i frammenti di affreschi strappati nell’Ottocento dalla Cappella Bonacolsi vengono spostati presso la Cappella di Guastalla in Corte Vecchia, trovando così una loro contestualizzazione più organica all’interno del racconto della Mantova medievale, in rapporto agli altri pezzi delle collezioni di Palazzo Ducale.
Il pubblico, uscendo dalla Camera degli Sposi, può proseguire il percorso nella Sala di Mezzo, che accogliesculture, maioliche e dipinti, ma anche due preziosi portagioie, cofanetti di piccole dimensioni decorati con un repertorio di soggetti mitologici e classici, prevalentemente romani. Nella successiva Sala delle Cappe si trovano esposti la preziosa tavola di Luca da Faenza e Luca Fiammingo su disegno di Giulio Romano intitolata “Giove, Nettuno e Plutone si spartiscono i tre regni”, il “Cristo alla Colonna” di ignoto pittore di scuola romagnola ma già riferito a Lorenzo Costa, e preziosi esemplari dalla raccolta di maioliche, tra cui anche un piatto istoriato del Maestro di Zenobia.
Da qui – non senza dare una veloce occhiata all’ambiente della Grotta di Isabella d’Este – si può proseguire sul ballatoio nel cortile del Castello e scendere di nuovo al piano terra per proseguire il percorso di visita in Corte Nuova.
«Il percorso – precisa il Direttore di Palazzo Ducale Stefano L’Occaso – consente di apprezzare e conoscere una preziosa raccolta di materiali rinascimentali, che Romano e Raimonda Freddi hanno voluto destinare alla pubblica fruizione. In coerenza, l’attigua Sala delle Armi potrà a breve riaprire con monete, placchette, oggetti d’uso rinascimentale e anche con il prezioso arazzo di Giulio Romano, tessuto da Nicolas Karcher, recentemente acquisito» (arazzo, vedi notizia DeArtes qui).
C.S.M.
Ufficio Stampa, 26 gennaio 2023
Immagini messe a disposizione da Palazzo Ducale
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