Una nuova opera lirica su Raffaella Carrà, commissionata dalla Fondazione Teatro Donizetti per Bergamo Brescia Capitale della Cultura. La produzione realizzata esclusivamente grazie ai privati.

Si intitola “Raffa in the Sky” la nuova opera commissionata dalla Fondazione Teatro Donizetti per il 2023 anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura al compositore Lamberto Curtoni su libretto di Renata Ciaravino e Alberto Mattioli da un’idea di Francesco Micheli, che firmerà la regia dello spettacolo in scena al Teatro Donizetti di Bergamo il prossimo settembre.

[Lamberto Curtoni ph Raja Khairallah & Francesco Gallarini]

“Raffa in the Sky” è una vera opera lirica che si ispira alla figura iconica di Raffaella Carrà, prima grande protagonista della televisione italiana ma anche personaggio internazionale. Non sarà una biografia in musica, ma il racconto di una carriera artistica che ha accompagnato, e talvolta stimolato, l’evoluzione della società italiana dell’ultimo mezzo secolo. Attraverso la straordinaria esperienza della Carrà, l’opera si propone di riflettere anche sul ruolo dell’artista nella società, sul valore e sull’uso dell’arte, sul ruolo della televisione e degli altri media. Tutto senza dimenticare la musica della Carrà, in un racconto che sceglierà la strada del surreale e del paradossale per parlare, in realtà, a tutti noi.

In questa nuova produzione è stata chiamata a interpretare Raffaella Carrà, la giovane Chiara Dello Iacovo, attrice diplomata alla Scuola del Teatro Stabile di Torino e cantante con partecipazioni a Musicultura 2015 e al Festival di Sanremo (Nuove Proposte 2016). Accanto a lei si sta componendo un cast di celebri cantanti d’opera che saranno diretti da Carlo Boccadoro, assiduo interprete di prime assolute.

[Il direttore Carlo Boccadoro ph Laura Ferrari]

L’OPERA SPIEGATA DA GIORGIO BERTA
PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO DONIZETTI
«L’occasione di Bergamo Brescia Capitale della Cultura ci ha convinto a realizzare un grande progetto contemporaneo, al di fuori dalle nostre stagioni consuete e dal festival dedicato al compositore cittadino, che possa però avvicinarci ai programmi dei teatri internazionali che annualmente inseriscono prime assolute nei propri cartelloni proprio per creare nuovi legami con il pubblico. Le opere che prendono spunto da personaggi in un certo senso “di attualità” sono sempre più numerose e hanno ne La traviata di Verdi il loro archetipo.

Per questo nostro nuovo progetto 2023, accanto alla sfida artistica e creativa, abbiamo affrontato una sfida economica, perché volevamo fosse legato esclusivamente al finanziamento privato, proprio come in un moderno Rinascimento. Imprenditori bergamaschi e non, innovatori in tanti settori, sensibili alle attività che proponiamo, diventeranno nel 2023 anche sostenitori dell’innovazione in ambito culturale».

[Il regista e ideatore del progetto Francesco Micheli ph Rota]

IL COMMENTO DI SERGIO JAPINO
«Sono sicuro che Raffaella sarebbe incuriosita, lusingata ed emozionata – afferma il coreografo e regista televisivo Sergio Japino, per anni al fianco della Carrà e coinvolto dagli autori nella creazione di quest’opera – nel sapere che ciò che ha fatto nella sua vita ha trovato ascolto e casa anche in un mondo apparentemente lontano dal suo come quello dell’opera lirica. Un mondo che amava, come dimostra Il Gran Concerto di cui fu autrice su Rai 3, dove l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai presentò brani di musica classica e operistica a una platea enorme di bambini.

In fondo, la sua è la storia di una donna e di un’artista che ha cercato sempre con coraggio di esplorare e fare incontrare mondi diversi tra loro: la danza, il cinema, la tv, il canto. E contesti culturali diversi: dal Sud America alla Russia, dagli studi del Letterman Show e Hollywood agli studi televisivi scintillanti di Cinecittà. E persone diverse, soprattutto: donne, uomini, bambini che trovavano in lei ispirazione, divertimento, famigliarità, riscatto. Per lei non era importante dove fare una cosa, ma come: con quanto amore, abnegazione, passione. E con quanta voglia di incontrare le altre persone: il loro mondo, le loro storie. Sotto casa, come in tutto il mondo».

RAFFAELLA CARRÀ
«Non una donna ma uno stile di vita» – come ha scritto il regista Almodovar – Raffaella Carrà è stata con la sua carriera l’incarnazione di una rivoluzione sul ruolo della donna che forse ancora non si è totalmente realizzata: una rivoluzione dolce, mai divisiva, sfrontata (ricordiamo lo scandalo dell’ombelico mostrato in tv o i testi delle sue canzoni), passionale ma anche autorevole e preparatissima. Mai volgare, con una eleganza studiatissima e una professionalità dirompente, ha trasformato la televisione italiana, divenendo tradizione lei stessa.  Famosissima in tutto il mondo ma mai diva capricciosa. Ha cantato in sette lingue e intervistato i grandi personaggi della politica e dello spettacolo del secondo Novecento.

C.S.M.
Ufficio stampa, 31 gennaio 2023
Immagine di copertina: la protagonista Chiara Dello Iacovo, foto Gian Vincenzo Pugliese
e Raffaella Carrà, foto di pubblico dominio attinta da Wikipedia

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