Aperto il Museo dell’Orto Botanico dell’Università. Orto nato nel 500 e sito UNESCO unico al mondo. Viaggio alle origini della botanica e della medicina.

Alla presenza del Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, e della Magnifica rettrice dell’Università di Padova, Daniele Mapelli, è stato inaugurato il Museo botanico dell’Università di Padova, lo scorso 13 febbraio 2023.

[Mandragora, Pseudo Apuleio]

Il Museo fa conoscere la storia della botanica e dei suoi rapporti con la medicina, grazie al ricco patrimonio di erbari, semi e collezioni didattiche custoditi in secoli di ricerca e attività didattica, mostrando al pubblico dell’Orto un patrimonio finora appannaggio solo di ricercatori e studiosi.

Il complesso delle collezioni completa l’offerta culturale dell’Orto fondato nel 1545, sito Unesco unico al mondo, arricchendo il percorso di visita con la storia sia del luogo che della botanica padovana, a partire dal suo legame con la medicina e la farmacopea durante il Rinascimento. Il visitatore ha così uno strumento in più per esplorare in autonomia l’Orto rinascimentale e il Giardino della biodiversità, comprendendone le origini e l’evoluzione. In modo coinvolgente e interattivo può conoscere le collezioni e scoprire come lo studio delle piante si sia evoluto nei secoli. Con la Biblioteca, l’erbario di ricerca e il nuovo percorso espositivo aperto al pubblico, il Museo diventa un luogo d’eccezione in cui ricerca, didattica e divulgazione convivono.

«Il Museo botanico è una delle splendide eredità permanenti che la nostra Università offre, in occasione dei suoi ottocento anni, al territorio… Il Museo integra e rafforza l’offerta culturale e scientifica dell’Università, anche in vista dell’inaugurazione del Museo della Natura e dell’Uomo…» afferma la magnifica rettrice Daniela Mapelli.

«Si tratta di una inaugurazione importante, che prosegue sul solco di una piccola ‘rivoluzione copernicana’ per i musei universitari patavini: non più solo patrimonio ad uso esclusivo di studiosi e docenti, ma una ricchezza culturale a disposizione di tutti, accessibile, inclusiva e per di più in questo caso orientata ai temi della sostenibilità, in linea con la nuova definizione di Museo varata dall’ICOM lo scorso 24 agosto 2022 a Praga» sottolinea Mauro Varotto, delegato della Rettrice per i musei e le collezioni universitarie.

Il Museo botanico è realizzato grazie al sostegno del Ministero dell’Università e della Ricerca, della Camera di Commercio di Padova e degli Amici dell’Università di Padova, con Fondazione Cariparo come partner istituzionale.

APPROFONDIMENTI:

LA STORIA
Il nuovo nucleo espositivo presenta per la prima volta al grande pubblico una selezione significativa del patrimonio storico dell’Università di Padova. Si tratta di collezioni botaniche risalenti prevalentemente all’Ottocento e al primo Novecento, tra cui spicca l’erbario storico – uno straordinario archivio della biodiversità vegetale con circa 800.000 esemplari di piante, alghe, funghi e licheni essiccati – 16.000 provette con semi di specie alimentari, medicinali e ornamentali, le tavole didattiche ottocentesche, modelli di funghi e sezioni di legni.

Il percorso, che si sviluppa su una superficie di 500 metri quadrati, parte letteralmente dalle radici dell’Orto ovvero da uno dei suoi più antichi esemplari arborei, il tronco di agnocasto (detto anche “Pepe dei monaci”) risalente alla metà del Cinquecento, per concludersi con il preziosissimo patrimonio di volumi che hanno fatto la storia della botanica e della medicina, come le prime edizioni delle opere di Vesalio, Mattioli, Berengario da Carpi e Alpini.

LA SEDE     
Il Museo botanico ha sede in quella che fino a metà Novecento era la casa in cui abitava il Prefetto dell’Orto di Padova. Questo edificio d’impianto settecentesco ha ospitato nel tempo studenti, studentesse e docenti dell’Università di Padova in serre, aule e laboratori che oggi aprono per la prima volta le loro porte agli oltre 200.000 visitatori annui dell’Orto botanico.

IL MUSEO
«Il Museo valorizza la storia secolare dell’Orto. Nelle sue sale natura, scienza, arte e storia dialogano in maniera suggestiva e coinvolgente. Tra passato e presente, il percorso racconta le storie delle piante e delle persone che le hanno raccolte, studiate e insegnate nel corso dei secoli, facendo di Padova un crocevia di scienza e cultura» sottolinea Elena Canadelli, responsabile scientifica del Museo botanico.

[Ketham]

Visitare il Museo è come entrare nel sancta sanctorum dell’Orto, dove conoscere i suoi protagonisti e scoprire il dialogo tra horti sicci e horti vivi, tra le geometrie rinascimentali dell’Orto antico, fondato nel 1545, le serre del Giardino della biodiversità inaugurate nel 2014 e il ricco patrimonio archivistico e librario conservato al primo piano dell’edificio nella nuova Biblioteca storica di medicina e botanica “Vincenzo Pinali e Giovanni Marsili”, frutto del trasferimento dei testi di medicina e anatomia della Biblioteca Medica “Vincenzo Pinali” Antica, che vanno ad affiancarsi alle preesistenti raccolte di libri e archivi della Biblioteca dell’Orto, evidenziando lo stretto nesso originario tra botanica e medicina.

Il percorso museale del pianterreno continua così idealmente al piano superiore, in cui la conservazione del patrimonio si unisce alla sua valorizzazione attraverso una galleria di interattivi dedicati alla storia di queste importanti biblioteche e dei loro fondi librari. Sempre al primo piano dell’edificio si trovano gli spazi di conservazione e studio dell’erbario riservati agli studiosi, insieme al resto delle collezioni del Museo non esposte al pianterreno e ad un’aula predisposta per le attività didattiche con le scuole.

[Agnocasto]

IL PERCORSO DI VISITA
La visita si snoda in un percorso ad anello di circa 100 metri di lunghezza a partire dall’ingresso che specchia l’Orto rinascimentale, in cui trova posto il tronco più antico conservato, quello dell’agnocasto, tra le piante coltivate nei primi anni di vita dell’Orto e noto fin dall’antichità come presunto rimedio per diminuire il desiderio sessuale. Ci si immerge così nelle tappe fondamentali della storia dell’Orto, a partire dalla sua fondazione nel 1545 fino al 1786, anno in cui Goethe lo visitò e ne rimase affascinato durante il suo viaggio in Italia.

La collezione di erbari occupa l’intero corridoio settentrionale dell’edificio e racconta la fitta rete di scambi di piante e semi dell’Orto, sin dalle origini importante centro di introduzione e coltivazione di piante medicinali, alimentari e ornamentali da varie parti del mondo: tale storia viene annunciata dall’installazione Erbario assoluto e ripercorsa attraverso alcuni esemplari originali delle collezioni di erbari. Nella parte finale della galleria si lasciano gli exsiccata per immergersi nelle illustrazioni botaniche e anatomiche di alcuni dei più preziosi volumi della Biblioteca storica di medicina e botanica “Vincenzo Pinali e Giovanni Marsili”.

Il percorso continua in una spezieria di fine Settecento, dove la strumentazione originale, le preparazioni e i farmaci che attraversano almeno tre secoli di storia della farmaceutica e della medicina si combinano con esperienze sonore e interattive. A seguire ci si immerge in un’aula di fine Ottocento, imparando a esercitare l’occhio, come gli studenti del passato, sulle collezioni botaniche didattiche di tavole parietali, semi, funghi e legni delle forme più diverse.

Negli spazi del Teatro botanico recentemente restaurato si può assistere alla proiezione del film Goethe. La vita delle foglie, scritto e diretto da Denis Brotto, dove si racconta l’ideale ritorno di Goethe a Padova, oggi, nel 2023: un’occasione per ripensare al suo viaggio in Italia, avvenuto nel 1786, e alla genesi del suo celebre saggio La metamorfosi delle piante, pubblicato nel 1790.

Nelle sale successive ci si immerge in esperienze interattive come quella della Botanica senza frontiere, in cui una mappa evidenzia i legami dell’Orto con il resto del mondo, attraverso le storie di vari personaggi, o quella di Una storia illustrata della botanica e della medicina, in cui si ripercorre in 12 tappe, che comprendono anche Padova, la storia della medicina e della botanica occidentale, oppure il gioco finale che sprona a indovinare le piante introdotte per la prima volta in Italia e i botanici padovani a cui ancora oggi sono dedicati interi generi di piante.

[Dotdotdot, Museo Orto botanico di Padova Identikit delle piante © Dotdotdot]

LE INSTALLAZIONI DIGITALI
Lo studio Dotdotdot – nato a Milano nel 2004 e tra i primi in Italia a operare nell’ambito dell’Interaction Design – ha progettato per l’Orto botanico dell’Università di Padova cinque installazioni digitali e interattive, per approfondire la storia dell’istituzione padovana e avvicinare il pubblico alla botanica raccontando temi complessi con un approccio semplice e coinvolgente.

Con il nuovo Museo Botanico, curiosità, argomenti scientifici, aneddoti, personaggi e vicende storiche legate vengono indagati e raccontati attraverso ambienti immersivi e installazioni multimediali, dove il pubblico è invitato a interagire per mettere alla prova le sue conoscenze di botanica. La narrazione è arricchita da una serie di illustrazioni appositamente realizzate da Dotdotdot, insieme a momenti di gioco e sfide.

Attraverso le cinque installazioni dislocate in sale diverse del Museo botanico, il visitatore può calarsi ad esempio nella quotidianità e nel lavoro di uno speziale del Rinascimento mentre crea farmaci e preparati all’interno di una vera farmacia di fine Settecento con la sua strumentazione, le preparazioni e i farmaci che attraversano almeno tre secoli di storia della farmaceutica e della medicina. Oppure può ingaggiare divertenti competizioni per imparare a riconoscere le piante e a classificarle, o per approfondirne le proprietà benefiche e curative, ma anche i potenziali pericoli legati ad esempio al consumo di specie velenose.

Una postazione permette inoltre di scoprire i modi che i semi utilizzano per viaggiare e raggiungere nuovi terreni fertili in cui mettere radici. La storia dell’Orto botanico, a cui è dedicata un’intera installazione, viene invece ripercorsa attraverso una mappa interattiva dei luoghi e con i personaggi illustri che hanno avuto contatti, scambi e collegamenti di varia natura con l’Istituzione padovana.

M.C.S.
Uffici Stampa, 7 e 13 febbraio 2023
Immagini e foto messe a disposizione da Ufficio Stampa Università Padova

MUSEO DELL’ORTO BONTANICO DELL’UNIVERSITÀ DI PADOVA
Aperto dal 14 febbraio 2023

Orto botanico
via Orto botanico 15, 35123 Padova
L’accesso al Museo è incluso nel percorso di visita e nel biglietto d’ingresso dell’Orto, a costo invariato

www.ortobotanicopd.it
https://www.musei.unipd.it/it