È scomparso all’età di 90 anni lo scorso 17 febbraio 2023 il regista e critico teatrale Maurizio Scaparro, uno tra i più grandi maestri del teatro italiano e internazionale del Novecento. La camera ardente è stata allestita lo scorso 19 febbraio al Teatro Argentina di Roma, città dove abitava.
L’ULTIMO SALUTO DEL TEATRO DI ROMA
Il Teatro di Roma ha accolto con affetto e commozione l’indimenticabile protagonista della scena, scomparso all’età di 90 anni, e ha offerto al suo pubblico e a tutti i cittadini l’occasione di tributare un ultimo saluto all’uomo e all’artista straordinario per umanità, sensibilità e creatività, capace di coltivare ironia e arte.
Regista e organizzatore teatrale, Maurizio Scaparro ha intrecciato la sua lunga carriera con la storia del teatro contemporaneo, segnandone gli orizzonti culturali attraverso la sua inesauribile progettualità e le sue prolifiche regie teatrali, liriche e cinematografiche.
La sua esperienza al Teatro di Roma lo rende protagonista come direttore dal 1983 al 1990, un lungo viaggio artistico e creativo alla guida dello Stabile della città inaugurando un programma triennale dedicato all’Europa, all’Italia e a Roma e proseguendo con un approfondimento della regia moderna e del linguaggio teatrale di quegli anni. Il Teatro di Roma ricorda il lavoro, le opere e l’utopia teatrale con cui ha sempre coltivando il coraggio intellettuale di aprire al palcoscenico le grandi idee sulla condizione umana, per esaltarne i sentimenti, la vivacità e il lato più tenero della vita.
Teatro di Roma, 17 febbraio 2023
IL CORDOGLIO DELLA BIENNALE DI VENEZIA
La Biennale di Venezia esprime profondo cordoglio per la scomparsa del grande regista teatrale Maurizio Scaparro. Fra i Maestri della regia del secondo novecento, ma insieme visionario organizzatore di eventi che hanno rappresentato un indimenticabile capitolo della storia della Biennale di Venezia.
È con la sua prima direzione della Biennale Teatro tra il 1979 e l’82 che Maurizio Scaparro re-inventa il Carnevale del Teatro invadendo campi e campielli di Venezia e legando, da allora, indissolubilmente, il suo nome a quell’esperienza. Anche nella sua seconda direzione, dal 2006 al 2009, Scaparro replica la magia di un Carnevale che ha saputo rendere unico e irripetibile. Proprio lo scorso anno la Biennale aveva omaggiato i 90 anni di Maurizio Scaparro con la mostra “Il Carnevale squarcia la nebbia” – fotografie, video, manifesti, documenti, oggetti e articoli d’epoca, provenienti dall’Archivio Storico – e con una giornata di testimonianze sulla sua opera.
Autore di spettacoli che sono rimasti celebri nell’ambito della sua ricca produzione, dal Don Chisciotte con Pino Micol a Memorie di Adriano con Giorgio Albertazzi, così Maurizio Scaparro viene ricordato da Roberto Cicutto, Presidente della Biennale: «Agli inizi della mia carriera di produttore, ho seguito la realizzazione della versione televisiva e cinematografica del Don Chisciotte di Maurizio Scaparro. Un’esperienza che oltre ad essere anticipatrice della multimedialità, mi ha insegnato come il rispetto umano per i collaboratori e per gli artisti fosse per lui un elemento essenziale del processo creativo. Gliene sarò sempre grato».
Il Presidente, il Direttore Generale, i Direttori del Settore Teatro, il Consiglio d’Amministrazione a nome della Biennale tutta esprimono il loro più profondo cordoglio e si uniscono al dolore alla famiglia.
Biennale di Venezia, 17 febbraio 2023
IL CORDOGLIO DELL’AGIS
Agis esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Maurizio Scaparro, già Vicepresidente Agis, regista e critico teatrale. «Con Maurizio Scaparro scompare uno dei più grandi registi italiani. Un uomo di cultura aperto e visionario, europeo ma come era solito ricordare, profondamente mediterraneo. Un intellettuale eclettico, lungimirante, con una visione straordinaria delle politiche culturali. Curatore infaticabile, attento alle nuove tendenze e manager innovatore nelle diverse esperienze di cui è stato protagonista. Troppe per essere ricordate tutte: dalle numerose regie liriche al Carnevale del Teatro, dalla direzione dei festival di teatro della Biennale di Venezia alle sue raffinate produzioni cinematografiche, dalle riletture dei grandi classici alle grandi feste popolari in cui ha sempre saputo bilanciare tradizione e innovazione.
Ma con Maurizio perdo anche un amico carissimo, dolce, affettuoso, arguto e sempre presente. Una persona luminosa e un’anima nobile. Che non dimenticheremo» con queste parole il Presidente Agis, Francesco Giambrone, ha voluto salutare l’artista e amico Maurizio Scaparro.
Agis, 17 febbraio 2023
IL TEATRO STABILE DI BOLZANO PIANGE IL GIGANTE DEL TEATRO E SUO STORICO DIRETTORE
Il Teatro Stabile di Bolzano esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Maurizio Scaparro, grande uomo di teatro, memoria e artefice della prosa italiana, inventore di spettacoli importanti del Novecento, direttore e luminoso regista del Teatro Stabile di Bolzano dal 1969 al 1975. Cultori e amanti storici del teatro di Bolzano ricordano con ammirazione il suo operato alla direzione dello Stabile che si contraddistinse per le scelte culturali innovative a livello locale e nazionale.
Scaparro – che a settembre 2022 ha compiuto 90 anni – fu un convinto sostenitore del teatro come servizio pubblico, nella duplice valenza di osservatorio critico della società e di luogo di aggregazione sociale aperto al dibattito culturale. A Bolzano Scaparro propose un repertorio in cui gli autori classici e contemporanei partecipavano alla lettura critica della società e si circondò di artisti capaci di scrivere pagine fondamentali nella storia del teatro italiano, come lo scenografo Roberto Francia, gli attori Pino Micol, Mario Scaccia, Laura Adani, Giustino Durano, Gianna Giachetti, Anna Miserocchi, Patrizia Milani, Marina Zanchi e Fernando Pannullo.
Ultima grande personalità di quel gruppo di cui fu capostipite Strehler col Piccolo di Milano, che fece nascere il teatro pubblico e la moderna regia in Italia del secondo Dopoguerra, Scaparro ha firmato spettacoli memorabili, come L’Amleto di Shakespeare prodotto dallo Stabile di Bolzano il Cyrano de Bergerac di Rostand e il Don Chisciotte di Cervantes interpretati da Pino Micol, o Memorie di Adriano di Yourcenar con Giorgio Albertazzi.
«Maurizio Scaparro è stato, dopo Strehler e con il coetaneo Luca Ronconi, uno dei padri del teatro italiano degli ultimi trent’anni del Novecento» afferma Marco Bernardi, suo allievo negli anni Settanta e caro amico, succedutogli alla direzione dello Stabile bolzanino «Ha creduto con forza e passione in un teatro pubblico inteso come servizio, in un’idea di teatro che privilegiasse la parola, l’umanità, la dimensione politica e sociale tanto cara a chi aveva vissuto quegli anni con impegno civile prima ancora che artistico. Era un regista che privilegiava la chiarezza del testo, il ritmo, la recitazione asciutta, pulita ma non naturalistica. Amava la festa e la dimensione popolare del teatro di strada: memorabile il suo Carnevale del Teatro del 1980 alla Biennale di Venezia. Erano previste alcune migliaia di persone ma ne arrivarono duecentomila che invasero il labirinto veneziano con un’energia straordinaria carica di gioia. Sono felice di essere stato suo allievo per sette anni, amico e collaboratore per cinquanta. Lo ricordo come un maestro intelligente, generoso e dalla simpatia travolgente!»
Figura centrale del teatro italiano, dopo il Teatro Stabile di Bolzano diresse a più riprese il Festival Internazionale di Teatro della Biennale di Venezia. Artista acuto e profondo e comunicatore coinvolgente e carismatico, è stato l’ideatore del Carnevale del Teatro a Venezia, manifestazione diventata un punto di riferimento nazionale e internazionale. Lavorò al fianco di Giorgio Strehler come directeur adjoint del Théâtre de l’Europe, ricoprì l’incarico di direttore del Teatro di Roma, divenne commissario straordinario dell’Ente Teatrale Italiano, direttore dell’Olimpico di Vicenza, direttore del Teatro Eliseo di Roma, senza dimenticare a Parigi la direzione del Théâtre des Italiens. Tra le regie più recenti ricordiamo quella degli spettacoli Excelsior e Le mille e una notte con Massimo Ranieri, Turandot per il Festival Puccini a Torre del Lago, La coscienza di Zeno con Giuseppe Pambieri. È di pochi mesi fa il suo ritorno alla regia con Il re muore di Eugène Ionesco.
Teatro Stabile di Bolzano 17 febbraio 2023
IL CORDOGLIO DEL TEATRO STABILE DEL VENETO
«La scomparsa di Maurizio Scaparro è una grande perdita per la cultura veneziana e per l’intero mondo del teatro. Maurizio è stato un grande professionista ma per noi è soprattutto un amico, che è stato capace di portare arte dentro e fuori le mura del Teatro, riempiendo di vita i campi di Venezia. Se ne va un visionario, un uomo di acume e talento». Con queste parole, a nome dell’intero Teatro Stabile del Veneto, il presidente Giampiero Beltotto ha voluto ricordare il regista e critico teatrale romano.
Indelebile il suo rapporto con la città di Venezia: dal 1979 e il 1982 è stato Direttore del Settore Teatro della Biennale di Venezia, periodo in cui ha inventato il Carnevale del Teatro di Venezia. Un regista e un intellettuale geniale, particolarmente attento alla dimensione educativa del Teatro, in grado di creare una propria cifra stilistica portando avanti un linguaggio contemporaneo nonostante i suoi spettacoli fossero sempre tratti da testi classici.
Il nome di Scaparro è legato allo Stabile del Veneto da una lunga collaborazione iniziata nella stagione ’80-’81 (prima ancora di chiamarci Teatro Stabile Veneto), quando il suo nome entra per la prima volta nel cartellone del Teatro Goldoni con la regia de Il revisore di Nicolaj Gogol. Da lì è nata una collaborazione che si è rinnovata stagione dopo stagione per più di 25 anni, e che ha portato sul palcoscenico del Goldoni oltre 15 spettacoli con la sua firma. Diverse le produzioni TSV dirette da Scaparro, tra cui Una delle ultime sere di Carnovale di Carlo Goldoni nella stagione 1988 – 1989 e l’indimenticabile Mémoires di Carlo Goldoni, nell’adattamento di Tullio Kezich e con Mario Scaccia, Max Malatesta, Gaia Aprea nei ruoli dei protagonisti.
Teatro Stabile del Veneto, 17 febbraio 2023