La Fondazione Querini Stampalia si arricchisce, a partire dal 21 novembre 2018, di una nuova preziosa sezione. Saranno esposti i dipinti, le sculture e gli arredi appartenuti al patrimonio della Cassa di Risparmio di Venezia, ora Intesa Sanpaolo. Quest’ultima, con un atto di grande visione culturale, ha voluto che questo autentico tesoro d’arte e di storia restasse in città, a disposizione del grande pubblico. Per accoglierlo è stata scelta la Querini Stampalia, esempio raffinato di collezionismo e casa museo, luogo dove anche le opere d’arte e gli arredi concorrono a creare uno spazio aperto al confronto, all’incontro fra culture, attento alla crescita personale e alla diffusione della conoscenza.
Per questa nuova collezione, che va ad integrare perfettamente quanto posseduto dalla Querini Stampalia, si può parlare di un tesoro ritrovato, afferma il Presidente della Fondazione Marino Cortese, artefice dell’accordo con Giovanni Bazoli, Presidente Emerito di Intesa Sanpaolo, che ha consentito l’importante operazione culturale. Che si tratti di un tesoro non vi è dubbio: la qualità e il livello delle opere saranno evidenti a chi verrà ad ammirarle. Ritrovato, perché esce dai luoghi in cui era custodito, ma si potrebbe anche dire svelato perché questi quadri, sculture, mobili, i preziosissimi libri, il monetiere non sempre erano prima fruibili dal pubblico.
Ad accogliere l’importante collezione saranno gli ampi ambienti del terzo piano della Querini Stampalia, prima destinati ad uffici. Qui Michele De Lucchi sta completando la creazione di uno spazio espositivo di grande eleganza e pulizia formale. Nella successione di sale il pubblico potrà ammirare opere d’arte di ambito veneziano dal XVI al XX secolo, che spaziano dalla pittura alla scultura, dai mobili ai tappeti, agli orologi, dai disegni alle incisioni. Notevoli in particolare due dipinti di Canaletto, il grande bozzetto del Paradiso di Domenico Tintoretto e quello del Giudizio universale di Giambattista Tiepolo, oltre a opere di grandi maestri della scuola veneta fino a Caffi e Ciardi. Tra le sculture opere di Arturo Martini e Alberto Viani.
Arredi significativi sono i bureau-trumeau, gli scrittoi, le consolle del XVII e del XVIII secolo, le specchiere, tra cui un bellissimo esemplare di manifattura muranese del XVII secolo che colpisce per la finissima e complessa fattura e per le notevoli dimensioni, un vessillo di San Marco della fine del Settecento e una bandiera della Repubblica del 1848.
Il terzo e non meno significativo nucleo di questa collezione è dato dalla “Biblioteca veneziana”. Ne fanno parte materiali bibliografici che trattano di storia, economia, arte della città di Venezia, raccolti con l’intento di tramandare la grande tradizione libraria lagunare e comprende edizioni rarissime della storia della stampa veneziana dal XV al XVIII secolo. Un corpus di 454 manoscritti, bolle e leggi, oltre tremila libri, con l’editio del 1470 del De Civitate Dei per i tipi di Vindelino da Spira, un esemplare del Polifilo, datato 1499 e uscito dal torchio di Aldo il Vecchio, e oltre quattromila tra xilografie e incisioni. Tra queste opere di Coronelli, Ughi, Carlevarijs, Canaletto, Lovisa, Marieschi e un esemplare della grande pianta di Venezia di Jacopo de’ Barbari che, accanto a quello già posseduto dalla Fondazione Querini Stampalia, dà conto della monumentale impresa del de’ Barbari attraverso la comparazione delle due varianti. Queste opere saranno a disposizione degli utenti della ricca Biblioteca della Fondazione Querini Stampalia, frequentata quotidianamente da centinaia di studenti e studiosi.
Su richiesta sarà possibile accedere anche alla collezione numismatica, costituita da un’importante raccolta di monete prodotte dalla Zecca veneziana che documenta la storia della Repubblica dalla seconda metà del XIII secolo fino al 1866, anno in cui la Zecca cessò definitivamente la propria attività. Comprende 149 oselle, 233 monete, 3 medaglie, 17 pezzi di cartamoneta.
C.S.
www.querinistampalia.org
Fondazione Querini Stampalia Santa Maria Formosa
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