Al Museo Nazionale, esposti 100 capolavori da Palazzo Madama di Torino: opere delle manifatture italiane dal tardo medioevo al Settecento.

Una mostra dedicata all’eccellenza dello stile italiano, unanimemente ammirato nel mondo, e alsuo affondare le proprie radici in secoli di affinamento di ideazione e tecniche in ogni campo delle artisuntuarie, al servizio delle corti e in funzione dei commerci.

[Capezzale con La fuga in Egitto Sicilia (Trapani), 1725 – 1730 circa. Corallo, avorio, madreperla, legno, stagno, lega di rame e materiali vari Torino, Palazzo Madama]

Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino presenta, dal 2 marzo al 21 maggio 2023 al Narodni Muzej Zadar, il Museo Nazionale di Zara (città sulle coste della Dalmazia, in Croazia), la mostra “Il mestiere delle arti in Italia. Capolavori da Palazzo Madama”, promossa dall’Istituto Italiano di Cultura Zagabria, con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia a Zagabria.

In esposizione, un centinaio di opere dei Musei Civici di Torino, prevalentemente conservate a Palazzo Madama, espressione delle botteghe e manifatture di tutta Italia dal tardo Medioevo al Settecento, a testimoniarne estesamente la maestria e genialità.

Sono documentati i vetri di Murano, i rami smaltati veneziani, i bronzetti rinascimentali di area veneta, i ferri cesellati di produzione lombarda, la maiolica centro-italiana, la porcellana di Doccia, Vezzi, Cozzi e Napoli, i tessuti e i merletti, l’ebanisteria, il microintaglio in legno e avorio, le legature decorate.

[Calice con Trionfo di amorini, Murano, fine XV sec. – inizio XVI sec. Vetro blu con decorazione a smalto Torino, Palazzo Madama]

IL PATRIMONIO TORINESE DI ARTI DECORATIVE
Palazzo Madama, nato come museo di arti applicate all’industria e inaugurato il 4 giugno 1863, conserva una delle collezioni di arti decorative più importanti d’Europa, concepita in un periodo in cui l’esigenza primaria era di raccogliere e di tutelare le memorie patrie e i ritrovamenti archeologici. Si sviluppò la sezione della Storia del lavoro, che, sull’esempio del South Kensington di Londra (ora Victoria and Albert Museum), intendeva illustrare la storia delle arti applicate a beneficio degli artisti e degli artigiani che erano invitati a ispirarsi ai manufatti del passato.

La presenza a Torino del Regio Museo Industriale Italiano, fondato nel 1862, che assolveva al compito di documentare la storia dell’industria e disponeva anche di laboratori e aule didattiche, fece sì che il Museo Civico potesse configurare le sue raccolte in senso marcatamente storico-artistico.

[Astrolabio Italia, XIV secolo Ottone inciso Torino, Palazzo Madama]

La scelta di opere da proporre a Zara, asseconda quanto compiuto per il Museo Civico di Torino da Emanuele Taparelli d’Azeglio (1879-1890), figlio di Roberto, primo direttore della Pinacoteca Sabauda e nipote del celebre Massimo, pittore, scrittore e politico. D’Azeglio aveva svolto la carriera diplomatica nelle grandi capitali europee (Monaco, Vienna, l’Aja, Bruxelles, San Pietroburgo) e si era poi trasferito a Londra nel 1848.

Di particolare rilevanza la sua collezione di maioliche e porcellane italiane e quella dei vetri dorati e dipinti, la prima donata al museo nel 1874, la seconda depositata nel 1877 e donata poi per lascito testamentario nel 1890. Rientrato a Torino ed eletto direttore, promosse la crescita delle raccolte di arte decorativa sull’esempio dei grandi musei inglesi, con particolare attenzione alle ceramiche e ai tessuti.

[Cofanetto con scene profane, Italia settentrionale, 1400 – 1450. Legno, osso intagliato, corno, legno tinto di verde e d’arancio Torino, Palazzo Madama]

LA MOSTRA
L’allestimento al museo di Zara è concepito in sale che illustrino ciascuna un materiale e le sue declinazioni artistiche, così da offrire un quadro dell’abilità e intelligenza di artigiani e artisti italiani, dando al pubblico la possibilità di comprendere appieno l’avvio della stagione rinascimentale dagli esiti medievali e la deflagrazione del barocco a livello europeo.

Il primo ambiente tratta la storia dell’avorio: dalle rotte commerciali, usi e tecniche nel Medioevo ai centri di produzione, dunque gli avori romanici in Italia meridionale per giungere alla bottega degli Embriachi a Venezia fino agli avori torniti del Rinascimento e al virtuosismo asimmetrico barocco.

[Cammeo con l’Arca di Noè, Milano (?), XVI secolo Calcedonio e metallo dorato Torino, Palazzo Madama]

Si affrontano poi i temi della tarsia, della microscultura e dei mobili intarsiati accompagnati dalle vicende inerenti gemme, cammei e paste vitree tra Medioevo e Neoclassicismo. Il medesimo asse temporale, con cui si presentano le legature e si va ad approfondire la storia delle maioliche. A partire dalla “protomaiolica” delle regioni meridionali e la “maiolica arcaica” di quelle centro-settentrionali si giunge a esemplificare quanto compiuto nel Quattrocento nei centri della Toscana, dell’Emilia-Romagna, delle Marche e dell’Umbria, quando i ceramisti italiani innovarono la tradizione islamica facendo uso di motivi decorativi ispirati al repertorio gotico e rinascimentale e altri derivanti dalle porcellane cinesi, e ampliando la tavolozza dei colori. Per poi sottolineare la novità della nascita dell’istoriato, ovvero la colorata pittura di storie sopra la superficie bianca della ceramica.

[Brusta di dalmatica con Santa Lucia Italia, 1575 – 1600 Velluto di seta tagliato, ricamato ad applicazione Torino, Palazzo Madama]

Si passa alla porcellana, narrando le vicende della fabbrica Vezzi di Venezia e Ginori di Doccia, trattando infine il grande tema del ricamo e dei tessuti, a sottolineare quanto nel Medioevo in Europa il ricamo fosse considerato tra le arti più preziose e illustrando tra Quattro e Cinquecento la specializzazione nel ricamo in seta e oro delle maestranze insediate a Venezia, nella Milano degli Sforza, a Genova, Roma, Napoli, Palermo, ove le corti signorili e prelatizie e la ricca aristocrazia commerciale favorirono con la propria committenza la produzione artistica e suntuaria. L’esposizione si conclude con la presentazione di alcuni tessuti scelti dalle raccolte di velluti, che coprono sette secoli di storia.

C.S.M.
Ufficio Stampa, 2 marzo 2023

IL MESTIERE DELLE ARTI IN ITALIA
CAPOLAVORI DA PALAZZO MADAMA
2 marzo – 21 maggio 2023

Narodni Muzej Zadar – Museo Nazionale di Zara
Poljana Papa Alessandro III b.b. – 23000 Zara
Tel: 023/251-851
info@nmz.hr
www.nmz.hr