Al Castello di Brescia (con un parallelo a Bergamo) una inestimabile collezione di tappeti antichi, cui si aggiungono opere contemporanee.  

Il titolo “I nodi dei giardini del paradiso” rinvia ai fili dei tappeti annodati attorno alla trama e all’ordito, che rievocano terreni magici, paradisiaci, luoghi del sacro e della preghiera, ambienti caldi e confortevoli, oasi nel deserto. Il tema del viaggio ha guidato la scelta, all’interno della collezione Zaleski, una delle più complete raccolte private esistenti al mondo, composta da oltre 1330 tappeti provenienti da ogni parte dell’Eurasia e del Nord Africa, dei 35 tappeti antichi da esporre nella rassegna bresciana.

[Khotan, Turkestan orientale, XIX secolo, II metà. Fondazione Tassara. Credito fotografico: Wladimir Zaleski]

Tutti i pezzi sono circoscritti a un’area specifica: l’immensa distesa dell’Asia centrale, in quel territorio complessivamente definito Turkestan, che si estende dal Mar Caspio fino alla Cina occidentale e che comprende paesi tra i più affascinanti al mondo per gli straordinari paesaggi e la natura incontaminata, nei quali si snodavano le vie carovaniere che costituivano la ‘Via della Seta’.

Nell’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, Fondazione Tassara mette a disposizione una parte della sua inestimabile collezione di tappeti, donata da Romain Zaleski, con l’obiettivo di fare conoscere e apprezzare al grande pubblico alcuni manufatti abitualmente destinati all’esposizione in mostre temporanee nei maggiori musei del mondo.

[Asmalik a ricamo, Uzbekistan occidentale XIX secolo, I metà. Fondazione Tassara. Credito fotografico: Wladimir Zaleski]

Unitamente a Fondazione Brescia Musei, co-promotore del progetto, ha affidato a Letia – Letizia Cariello e Giovanni Valagussa la curatela della mostra “I nodi dei giardini del Paradiso”, che si tiene dal 1 aprile al 5 novembre 2023 presso i nuovi spazi recentemente restaurati nel Grande Miglio del Castello di Brescia, ove è allestito al piano inferiore anche il Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia (vedi notizia DeArtes qui). L’ingresso è gratuito, al fine di coinvolgere, incuriosire, far scoprire al grande pubblico un mondo la cui arte affonda nei secoli.

L’esposizione raccoglie una preziosa selezione di 35 tappeti dell’area del Turkestan, che per la prima volta vengono esposti al pubblico, accanto a un nucleo di opere di arte contemporanea legate al tessile di artisti internazionali, tra cui Alighiero Boetti e Herta Ottolenghi Wedekind, che in modo innovativo sono inserite, insieme alla proiezione multimediale su un grande schermo a vela di Wladimir Zaleski, in un’unica e inedita installazione site specific realizzata da Letia – Letizia Cariello. Uno “spazio morbido” fatto di stoffa, fili, corde tese e tappeti appesi come stendardi o gonfaloni.

TAPPETI A BERGAMO
Parallelamente alla mostra a Brescia, è organizzata a Bergamo la seconda edizione di Hortus conclusus con l’apertura di tre Palazzi antichi di città alta, Palazzo Agliardi, Palazzo Terzi, Castello di Valverde, facenti parte del programma delle Dimore storiche. All’interno dei palazzi sono esposti 13 tappeti molto rari, risalenti ai secoli XVI e XVII, le cui tipologie prendono il nome da importanti pittori del Rinascimento: Ghirlandaio, Lotto e Tintoretto. Il pubblico può così, durante alcuni fine settimana di aprile, maggio e settembre, ammirare eccezionalmente queste antiche opere d’arte all’interno di dimore normalmente abitate dai proprietari.

APPROFONDIMENTO:

[Letia, Thinkerbell, courtesy Artista e Gall Massimo Minini, credito Mattia Gaido]

LE OPERE CONTEMPORANEE
Realizzate appositamente per la mostra, sono le inedite installazioni Beauceant e Aracne di Letia – Letizia Cariello. La prima è costituita dai tappeti montati su telai sostenuti da carrucole, bitte marinare e staffe di acciaio con l’ausilio di cordami da vela rossi che percorrono lo spazio arrotolandosi sulle travi del soffitto, in un gioco di intrecci che ricorda il reticolo delle sartie dei velieri. La seconda è una sorta di labirinto che accompagna i visitatori grazie a una sequenza di maniglie passamano di acciaio lucidato a specchio disegnate dall’artista, attraversate da un lungo cordone rosso che guida le persone come seguendo il mito antico del filo d’Arianna.

A completare il percorso, il grande schermo a vela con le suggestive immagini colori e suoni del videomaker e videoartist Wladimir Zaleski, i manufatti tessili realizzati da eccezionali artisti del XX secolo quali Alighiero Boetti e Herta Ottolenghi Wedekind, e il lavoro di Letia stessa, Thinkerbell. Si tratta di una grande gabbia di ottone, posta nella navata centrale, all’interno della quale viene riprodotta la musica di Bach. Grazie alla collaborazione con la Fondazione del Teatro Grande di Brescia, in diverse circostanze la musica è eseguita dal vivo dal Bazzini Consort che suona all’interno dell’opera.

M.C.S.
Ufficio Stampa, 17 marzo 2023
Immagine di copertina: Yarkand (particolare). Turkestan orientale XIX secolo, inizio
Fondazione Tassara
Credito fotografico: Wladimir Zaleski

I NODI DEI GIARDINI DEL PARADISO
1 aprile – 5 novembre 2023
Ingresso gratuito

Castello di Brescia
Via Castello, 9 – Brescia
www.bresciamusei.com
www.fondazionetassara.it