A Palazzo Merulana due percorsi espositivi differenti uniti da una sola, intrigante, chiave di lettura: il ‘fiuto per l’arte’.
Una selezione di oltre cinquanta opere mette in connessione, in modo originale, ironico e inaspettato, l’arte italiana e quella belga secondo un insolito fil rouge: il naso.
“Tutto lo si sente prima col naso, tutto è nel naso, il mondo è naso” (“Il nome, il naso” – Italo Calvino). A Roma, Palazzo Merulana, in sinergia con Fondazione Elena e Claudio Cerasi e CoopCulture, propone al pubblico la mostra “Nasi per l’arte”, da sabato 25 marzo fino al 21 maggio 2023.
Nasi per l’arte non parla solo di “nasi come forme o come olfatto”. Vuole stimolare una riflessione sul significato metaforico di questo organo, il primo a formarsi nel grembo materno, un carattere ereditario e identitario che rappresenta l’istinto primordiale ed è anche metafora dell’“avere naso” e di un modo immediato di avvicinarsi alle cose, “sentendole” prima ancora di vederle.
Al naso fa capo uno dei nostri cinque sensi, quello più animale e istintivo, che determina in noi l’attrazione o la repulsione. Esiste una profonda relazione tra olfatto e memoria. L’olfatto innesca pensieri e – anche involontariamente – fa riaffiorare i ricordi. È il cosiddetto “effetto Proust”.
In anni di collaborazioni, le ideatrici e curatrici della mostra Joanna De Vos e Melania Rossi, la prima di origine belga e la seconda italiana, si sono impegnate ad analizzare come italiani e belgi sul piano estetico e concettuale condividano un “naso per l’arte”, di come gli artisti seguano il loro “fiuto” e di come lo facciano, per altri versi, anche gli appassionati collezionisti o gli stessi esperti nella curatela delle mostre.
I DUE PERCORSI ESPOSITIVI
In primo luogo la mostra propone un dialogo tra l’arte italiana e quella belga dell’inizio del XX secolo attraverso la connessione tra la Collezione Cerasi, presente in modo permanente a Palazzo Merulana, in particolare con opere pittoriche e scultoree dagli anni Venti agli anni Quaranta, e una selezione di opere belghe dello stesso periodo, prestate da collezionisti privati belgi e da alcune Istituzioni. Artisti quali René Magritte, Léon Spilliaert, Paul Joostens, Constant Permeke dialogano con Giorgio De Chirico, Francesco Trombadori, Antonio Donghi, Antonietta Raphael…
Il secondo percorso in mostra coinvolge nove artisti contemporanei belgi e altrettanti italiani le cui opere celebrano, sfidano e invitano alla riflessione sul naso, i sensi e l’arte. Da “Autoritratto olfattivo” di Peter De Cupere (“Gratta e annusa”), all’autoritratto di Maurizio Cattelan, che nella sua “Autobiografia non autorizzata”, scrive: «Quando sono nato erano molto delusi. Avevo un naso da adulto».
E ancora disegni, quadri, sculture, installazioni, cinema rianimato, opere video, fotografie, che fanno rivivere la tradizione e la mitologia o indagano sulla condizione umana… spargendo le loro “essenze” nelle sale del prezioso Palazzo Merulana.
Catalogo pubblicato da Bruno Devos at Stockmans Art Books.
C.S.M.
Ufficio Stampa, 24 marzo 2023
Immagine di copertina: Fernand Wery Giovane donna alla finestra 1922
Courtesy: Gallery Ronny & Jessy Van de Velde, Antwerpen © photo: Lieven Herreman
NASI PER L’ARTE
25 marzo – 21 maggio 2023
Palazzo Merulana
Via Merulana 121, Roma
www.palazzomerulana.it