Fondazione Cini: il nuovo centro espositivo e di ricerca apre con le mostre di Ugo Mulas e di Alessandra Chemollo.
“Le Stanze della Fotografia”, nuovo centro espositivo e di ricerca all’interno della Fondazione Giorgio Cini, nelle Sale del Convitto, sull’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia, aprirà al pubblico mercoledì 29 marzo 2023 con “Ugo Mulas. L’operazione fotografica” un’ampia e completa retrospettiva dedicata a Ugo Mulas, che presenta per la prima volta un’importante selezione di immagini vintage mai esposte prima d’ora, e la mostra “Venezia alter mundus” con le fotografie di Alessandra Chemollo.
LE STANZE DELLA FOTOGRAFIA E LA CONTINUITÀ CON LA CASA DEI TRE OCI
“Le Stanze della Fotografia” è l’iniziativa congiunta di Marsilio Arte e Fondazione Giorgio Cini, destinata a proseguire il percorso iniziato nel 2012 alla Casa dei Tre Oci di Venezia – storico palazzo neogotico situato sull’isola della Giudecca e di recente acquistato dal Berggruen Institute – nella convinzione che la fotografia, tra i linguaggi artistici più interessanti del moderno e del contemporaneo, debba continuare ad avere una sua specifica “casa” a Venezia.
Marsilio Arte ha gestito tutte le mostre e le attività della Casa dei Tre Oci, proponendo, nel corso degli ultimi dieci anni, trenta esposizioni che hanno raccontato l’opera dei più grandi fotografi, parallelamente a un’importante attività di ricerca, e accogliendo complessivamente oltre 500.000 visitatori.
La Fondazione Giorgio Cini custodisce una delle più importanti collezioni fotografiche d’Europa. Una raccolta preziosa che nel tempo si è arricchita con un capitale fotografico unico nell’ambito della ricerca storico artistica: un immenso patrimonio documentario costituito dalle raccolte fotografiche pervenute nel tempo all’Istituto di Storia dell’Arte e appartenute a importanti storici dell’arte, tra cui Berenson, Bettini, Fiocco, Pallucchini, a giornalisti e scrittori, come Ojetti, insieme a un cospicuo numero di fotografie prodotte da scambi con altre istituzioni culturali, dai rapporti intercorsi per alcuni decenni tra Vittorio Cini, Fondazione Giorgio Cini e la società Alinari. Un sodalizio che ha contribuito, fino al 1970, alla creazione della Fototeca che, ad oggi, conta quasi un milione di fotografie, liberamente consultabili negli spazi della Nuova Manica Lunga da studiosi, ricercatori, appassionati, su appuntamento; online, grazie al grande impegno che la Fondazione Cini ha avviato dagli inizi degli anni Duemila per la digitalizzazione del suo patrimonio.
Concepite come un vero e proprio centro internazionale di ricerca e valorizzazione della fotografia e della cultura delle immagini, Le Stanze proporranno, accanto alle rassegne a Venezia e in altre città italiane ed estere, laboratori, incontri, workshop, seminari con fotografi nazionali e internazionali, master, in continuità con il disegno culturale che ha animato finora la Casa dei Tre Oci, ma con una spinta e una visione ancora più internazionali. In quest’ottica verranno sviluppate diverse partnership con le più importanti realtà del mondo della fotografia, quali l’agenzia Magnum Photos, il centro l’Elysée di Losanna, solo per citarne alcune.
Il centro può contare sulla creazione di una Fondazione dedicata, che permetterà di finanziare e sostenere i progetti di ricerca, dove confluiranno i partner strategici quali la Fondazione di Venezia, impegnata nella valorizzazione del linguaggio fotografico sin dall’acquisto della Casa dei Tre Oci negli anni 2000, e che intende promuovere l’istituzione di un Premio annuale per la fotografia rivolto ai giovani fotografi, e San Marco Group, leader in Italia nel settore delle pitture, che conferma il saldo legame con l’esperienza dei Tre Oci.
IL DIRETTORE ARTISTICO E IL COMITATO TECNICO-SCIENTIFICO
La direzione artistica de Le Stanze della Fotografia è affidata a Denis Curti, che ha già ricoperto questo ruolo per i Tre Oci sin dal 2012. È direttore e fondatore, nel 2014, della galleria STILL a Milano, è direttore artistico del “Festival di Fotografia” di Capri e in passato ha diretto per un quinquennio il “SI FEST” di Savignano sul Rubicone. È direttore responsabile del periodico Black Camera e Course Leader del Master in Fotografia di RafflesMilano. È autore di diverse mostre e pubblicazioni dedicate ai grandi fotografi italiani e internazionali e di due saggi fotografici per Marsilio Editori. Negli anni Novanta ha diretto la sezione fotografia dell’Istituto Europeo di Design di Torino e la Fondazione Italiana per la Fotografia. Per oltre 15 anni giornalista e critico fotografico per le pagine di Vivimilano e Corriere della Sera, dal 2005 al 2014 è stato inoltre direttore di Contrasto e vicepresidente della Fondazione Forma a Milano.
Le attività di ricerca ed espositive sono coordinate dal comitato tecnico-scientifico presieduto da Luca Massimo Barbero, direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini, e composto da Emanuela Bassetti, presidente di Marsilio Arte, da Chiara Casarin, responsabile sviluppo culturale e comunicazione della Fondazione Giorgio Cini, dal direttore artistico Denis Curti e da Luca De Michelis, amministratore delegato di Marsilio Arte.
LA SEDE
L’edificio dell’ex Convitto che ospiterà Le Stanze della Fotografia, che consta di circa 1850 metri quadrati disposti su due livelli, è stato oggetto di un importante lavoro di riallestimento e restauro finalizzato all’ampliamento e valorizzazione degli spazi, realizzato dallo Studio di Architetti Pedron / La Tegola con la speciale partecipazione del Teatro La Fenice di Venezia, che ha permesso l’installazione di pareti leggere e movibili che, come quinte teatrali, saranno rimodulabili per i diversi allestimenti espositivi, nell’ottica di una sostenibilità dell’impresa culturale. Il bookshop è stato pensato come una vera e propria libreria e spazio fondamentale di accoglienza e incontro.
Originariamente adibita per i magazzini della dogana, la sede ha preso la sua conformazione attuale nel 1870 circa. Nel 1952, alla nascita della Fondazione Giorgio Cini, l’edificio è divenuto Convitto scolastico e nel 2007 restaurato e reso sede espositiva. Si trova nella zona nord-est dell’isola di San Giorgio: per un lato lungo prospetta sulla fondamenta adiacente la Darsena Grande; per un lato corto sulla laguna, visibile dall’interno grazie a due grandi e spettacolari finestre.
MOSTRA
UGO MULAS. L’OPERAZIONE FOTOGRAFICA
29 marzo – 6 agosto 2023
La mostra, che verrà presentata in occasione dell’inaugurazione del nuovo centro, è realizzata in collaborazione con l’Archivio Mulas e curata da Denis Curti e Alberto Salvadori, direttore dell’Archivio. Il progetto coincide con i 50 anni dalla scomparsa dell’autore, avvenuta il 2 marzo 1973.
Più di 300 immagini, tra cui 30 foto mai esposte prima d’ora, documenti, libri, pubblicazioni, filmati, offrono una sintesi in grado di restituire una lettura che si apre alle diverse esperienze affrontate da Ugo Mulas (Pozzolengo, 1928 – Milano, 1973), fotografo trasversale a tutti i generi precostituiti e capace di approfondire tematiche diverse, cercando sempre la profondità della “quantità umana”.
Tra le figure più importanti della fotografia internazionale del secondo dopoguerra, Mulas comprende presto, da autodidatta, che essere fotografo vuol dire fornire una testimonianza critica della società, ed è proprio questa consapevolezza che guida i suoi primi reportage tra il 1953 e il 1954: le periferie milanesi e l’ambiente artistico e culturale dei primi anni Cinquanta del celebre Bar Jamaica.
Mulas si impone rapidamente nei più diversi ambiti della fotografia, dalla moda alla pubblicità, pubblicando su numerose riviste come “Settimo Giorno”, “Rivista Pirelli”, “Domus”, “Vogue”. In questi anni il fotografo sviluppa un’importante collaborazione artistica con Giorgio Strehler, grazie al quale pubblicherà le fotocronache “L’opera da tre soldi” (1961) e “Schweyck nella seconda guerra mondiale” (1962).
L’attenzione al mondo dell’arte e alla produzione artistica diventa uno dei principali interessi di Mulas, che fotografa le edizioni della Biennale di Venezia dal 1954 al 1972. Nel 1962 documenta la mostra “Sculture nella città” a Spoleto, dove si lega soprattutto agli scultori americani David Smith e Alexander Calder. Di questo periodo è anche la serie dedicata alla raccolta Ossi di Seppia di Eugenio Montale (1962-1965).
L’estate del 1964 è significativa per Mulas. Alla Biennale di Venezia viene presentata la Pop Art americana al pubblico europeo; il fotografo ottiene la collaborazione del critico Alan Solomon e l’appoggio del mercante d’arte Leo Castelli, che lo introducono nel panorama artistico americano durante il suo primo viaggio negli Stati Uniti. Può, così, ritrarre importanti pittori al lavoro tra i quali Frank Stella, Lichtenstein, Johns, Rauschenberg e importanti presenze come Andy Warhol e John Cage. La collaborazione con gli americani continuerà poi nel 1965 e successivamente nel 1967, anno nel quale Mulas presenta la sua analisi del lavoro con gli artisti pubblicando il celebre volume “New York: arte e persone”. Fondamentale, tra le altre, anche la collaborazione con Marcel Duchamp, che rivela qualcosa di più profondo e generale nella concezione di Mulas dei ritratti d’artista.
All’analisi formale e concettuale della fotografia sono dedicate le Verifiche (1968-1972), una serie di tredici opere fotografiche attraverso le quali Mulas s’interroga sulla fotografia stessa. Il titolo della mostra veneziana “Ugo Mulas. L’operazione fotografica” prende spunto proprio da una delle Verifiche e condensa la straordinaria riflessione del fotografo.
Il percorso espositivo si snoda lungo 14 sezioni che ripercorrono tutti i campi d’interesse di Mulas: dal teatro alla moda, con i ritratti di amici e personaggi della letteratura, del cinema e dell’architettura fotografati come “modelli in posa”, dai paesaggi e dalle città alla sua esperienza con la Biennale di Venezia e con gli artisti della Pop Art. Una sezione, naturalmente, è dedicata a Milano e al celebre bar Jamaica.
La mostra è accompagnata dal catalogo edito da Marsilio Arte. Archivio Ugo Mulas ringrazia Galleria Lia Rumma per la collaborazione.
MOSTRA
ALESSANDRA CHEMOLLO. VENEZIA ALTER MUNDUS
Dal 29 marzo 2023
A partire dal volume edito da Marsilio Arte, la rassegna inedita presenta 65 fotografie di Alessandra Chemollo, allestite al primo piano de Le Stanze della Fotografia, offrendo una visione peculiare della città più fotografata del mondo, sospesa tra passato e futuro.
Da oltre vent’anni soggetto prediletto dell’obbiettivo di Chemollo, Venezia si tramuta in un alter mundus, visitato e raccontato nel corso dei secoli da celebri viaggiatori. Un mondo altro, in cui in cui è necessario muoversi con cautela, evitando di essere catturati da un’immagine che ci sembra familiare solo perché segretamente speriamo che ci aiuti a sostenere la potenza di questa città straniera. Immagini in una sequenza narrativa serrata, che non vogliono essere commentate, che non cercano spiegazioni, ma che si connettono ad altri mondi.
IL PROGRAMMA ESPOSITIVO DE LE STANZE DELLA FOTOGRAFIA
MOSTRA
PAOLO PELLEGRIN
Nell’autunno 2023 Le Stanze della Fotografia ospiteranno una mostra dedicata a Paolo Pellegrin (Roma, 1964), tra i più importanti fotoreporter contemporanei internazionali, che ha documentato molti dei maggiori disastri e conflitti mondiali. Il progetto, costruito come una vera e propria antologica, prende in considerazione anche il tema del cambiamento climatico e al rapporto tra uomo e natura. La mostra è curata da Denis Curti e Annalisa D’Angelo e realizzata in collaborazione con Magnum Photos.
La rassegna, per molti aspetti inedita, restituisce tutti i principali temi che animano il percorso di Paolo Pellegrin, che nei decenni ha intrecciato la visione del reporter con l’intensità visiva dell’artista attraverso disegni, quaderni, appunti, fotografie che illustrano la complessità del processo creativo dell’autore. Il percorso racconta una storia di infinita umanità nell’epoca presente grazie a installazioni, ingrandimenti, scatti inediti, con un corpus di immagini del più recente reportage in Ucraina, dove il fotografo si è recato nei mesi successivi allo scoppio della guerra.
MOSTRA
HELMUT NEWTON. LEGACY
Nella primavera 2024 sarà la volta della retrospettiva curata da Matthias Harder, direttore della Helmut Newton Foundation di Berlino, e Denis Curti, in occasione del centesimo anniversario della nascita dell’artista (Berlino, 1920 – Los Angeles, 2004). Attraverso 250 fotografie, riviste, documenti e video, la mostra ripercorrerà l’intera carriera di uno dei fotografi più amati e discussi di tutti i tempi.
Accanto alle immagini più iconiche, un corpus di fotografie inedite, presentate per la prima volta in Italia, sveleranno molti aspetti meno noti dell’opera di Newton, con un focus specifico sugli scatti di moda più anticonvenzionali. Polaroid e contact sheet forniranno inoltre informazioni sul processo creativo di alcuni dei motivi iconici presenti, mentre pubblicazioni speciali, materiali d’archivio e dichiarazioni del fotografo contribuiranno a far comprendere al visitatore il contesto nel quale è nata l’ispirazione di questo straordinario artista.
La mostra è attualmente allestita a Palazzo Reale Milano: vedi notizia DeArtes qui.
M.C.S.
Ufficio Stampa, 15 febbraio 2023
Immagine di copertina: Ugo Mulas. L’operazione fotografica. Autoritratto per Lee Friedlander, 1971
© Eredi Ugo Mulas. Tutti i diritti riservati
Courtesy Archivio Ugo Mulas, Milano – Galleria Lia Rumma, Milano / Napoli
LE STANZE DELLA FOTOGRAFIA
Dal 29 marzo 2023
Vaporetto Fermata San Giorgio, linea 2
lestanzedellafotografia@gmail.com
www.lestanzedellafotografia.it
www.cini.it