Al MANN, una mostra sulla visita partenopea di Picasso nel 1917, con prestiti dal British Museum, da Parigi e da New York. Inoltre, personale di Aulo Pedicini.
PICASSO E L’ANTICO
5 aprile – 27 agosto 2023 (prorogata fino al 2 ottobre)
L’intento della mostra al Museo Archeologico Nazionale di Napoli non è tanto di esporre opere di un artista moderno in un museo archeologico, quanto quello di illustrare la profonda influenza di uno dei più grandi musei di arte classica sull’opera di uno dei più importanti artisti moderni. La mostra “Picasso e l’antico” si inserisce nel progetto internazionale “Picasso Celebration 1973 – 2023: 50 mostre ed eventi per celebrare Picasso” nel cinquantenario della morte.
Spiega il direttore Paolo Giulierini: «… Siamo di fronte al più raffinato dialogo mai composto fra i disegni e le opere del Maestro e le statue e gli affreschi delle collezioni Farnese e pompeiane. Nessun museo al mondo poteva costruire una simmetria del genere. L’esposizione ribadisce l’assoluta continuità del pensiero artistico fatto di lasciti e rielaborazioni innovative. Ma soprattutto, lancia un messaggio molto chiaro: ora più che mai l’arte può unire e condannare il lato più deteriore dell’uomo, come già fece Picasso con la celebre Guernica…».
L’esposizione curata da Clemente Marconi, allestita nelle sale della collezione Farnese dal 5 aprile al 27 agosto 2023 (prorogata fino al 2 ottobre), si divide in due parti: la prima relativa ai soggiorni a Napoli di Picasso, delineando come si presentava il museo al tempo della visita dell’artista – allora non ancora specificatamente “archeologico”, ma Museo Nazionale di Napoli dalla disposizione assai moderna nel superamento dei canoni espositivi ottocenteschi – e la seconda relativa al confronto tra le opere del museo e i lavori di Pablo Picasso.
L’ESPOSIZIONE
In mostra l’eccezionale prestito del British Museum di Londra di 37 delle 100 tavole che compongono la Suite Vollard. Queste incisioni, realizzate tra il 1930 e il 1937, si configurano come un fulcro interpretativo nell’opera dell’artista. Si aggiungono i rilevanti prestiti del Museo Picasso di Parigi e di Gagosian New York per un insieme di 43 opere messe a confronto principalmente con le sculture Farnese e i dipinti da Pompei, entrambi importanti chiavi di lettura del percorso artistico picassiano. In particolare, il gigantismo e la monumentalità delle sculture Farnese avrebbero avuto un effetto particolarmente significativo sullo sviluppo artistico di Picasso: portando l’artista a conferire un aspetto tridimensionale alle sue opere pittoriche e scultoree, segnate, prima della sua visita all’allora Museo Nazionale di Napoli, dalla bidimensionalità dell’approccio cubista.
L’eco profonda del viaggio in Italia del 1917 sulla produzione artistica
di Picasso è stato riconosciuto da tempo e rappresenta ormai un punto fermo in letteratura. Proprio all’impatto delle opere d’arte viste a Roma, Napoli e Firenze si attribuisce un decisivo rafforzamento della tendenza di Picasso verso il naturalismo del cosiddetto “secondo periodo classico”. All’interno di quel viaggio, il soggiorno a Napoli, con la visita sia a Pompei sia al museo che allora esponeva la Collezione Farnese e le opere da Ercolano e Pompei, ha a sua volta una rilevanza particolare: il naturalismo di questa fase picassiana assume forme esplicitamente classicizzanti, ben riconoscibili nella maggioranza dei dipinti e disegni non cubisti degli anni dal 1917 al 1925 e nell’opera grafica degli anni ‘30.
Le tematiche della mostra sono approfondite dai saggi pubblicati nel catalogo edito da Electa.
AULO PEDICINI. ANNERITE SCAGLIE
29 marzo – 29 aprile 2023
Il titolo della mostra “Annerite scaglie”, personale di Aulo Pedicini (classe 1942) nasce dalle parole di un ultimo componimento dedicato all’artista dal fratello Gerardo, critico d’arte e poeta scomparso di recente, che suggeriscono una origine primordiale, quasi alchemica della sua scultura. L’antologica con teche, sculture in bronzo, collages è proposta nelle sale che introducono alla sezione epigrafica e “metropolitana” dal 29 marzo al 29 aprile 2023.
Nato a Foglianise nel 1942 e attivo dagli anni ’60 sulla scena artistica napoletana, Pedicini – scultore, pittore, performer, grafico, incisore e decoratore di tessuti- ha attraversato le neoavanguardie degli anni ’70, muovendo dagli echi del post-cubismo e del surrealismo dada, utilizzando anche materiali non convenzionali. Le opere in mostra, quasi un centinaio, rappresentano una vera e propria antologia della produzione del poliedrico artista, arricchita degli ultimi lavori, nei quali Pedicini è tornato all’assemblaggio, questa volta attraverso la tecnica del collage.
LA MOSTRA
Si parte dalle teche degli anni ’60, passando ai più recenti bronzi, circa 15 opere esposte nella sala che introduce la sezione epigrafica, per arrivare circa 85 fra gli ultimi lavori pittorici. Racconta il curatore Generoso Bruno: «Tornano in esposizione le teche e le sculture di assemblaggio, per la creazione delle quali Pedicini interviene sulla frazione di scarto di quella che definisce l’effimera opulenza della società dei consumi, indagando la produzione di massa e il suo uso sociale, quasi come un archeologo teso alla ricostruzione del tempo presente attraverso i suoi residui». La ricerca più recente è esemplificata da una caleidoscopica moltitudine di interventi sulle scale di grigio in glossy paper e dalle numerose Trasposizioni di questi su tela e altri supporti.
Nella sala che introduce alla sezione “metropolitana”, che ospita la mostra, aperta da uno scatto di Mimmo Jodice all’Anfiteatro Flavio di Pozzuoli, è presentata l’intera serie fotografica della performance “Progressione in uno spazio definito”, del 1966, in cui Pedicini è ritratto dall’obiettivo dello stesso Jodice.
C.S.M.
Ufficio Stampa, 27 e 28 marzo 2023
Immagine di copertina: Ercole Farnese, Napoli, Museo Archeologico Nazionale Su concessione del Ministero della Cultura / Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Archivio Fotografico. Ph Luigi Spina
PICASSO E L’ANTICO
5 aprile – 27 agosto 2023
AULO PEDICINI. ANNERITE SCAGLIE
29 marzo – 29 aprile 2023
Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Napoli, piazza Museo 19
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