La Casa Museo di Paolo Tosio, sede dell’Ateneo, apre per la prima volta ambienti finora mai visti dove sono in mostra dipinti, disegni, incisioni, medaglie.
Pittore, archeologo, ideatore dell’impresa che culminò con il ritrovamento della Vittoria Alata: Fondazione Brescia Musei e Ateneo di Brescia celebrano il bicentenario dell’inizio degli scavi del Capitolium con una mostra dedicata a Luigi Basiletti (1780 – 1859), dal 4 aprile al 3 dicembre 2023. Dipinti, disegni, incisioni, medaglie in dialogo con la collezione permanente in un luogo simbolo, la casa museo di Paolo Tosio, oggi sede dell’Ateneo, che Basiletti contribuì ad arricchire di sensibilità neoclassica e dalla quale si avviò il nucleo originario della Pinacoteca Tosio Martinengo: il palazzo apre al pubblico per la prima volta, in questa occasione, ambienti fino a oggi mai visti e recentemente restaurati.
LUIGI BASILETTI
Pittore, cultore e profondo conoscitore dell’Antico, archeologo, protagonista di una stagione culturale e insieme instancabile promotore della cultura neoclassica, consapevole dei sentimenti romantici, vicino ad Antonio Canova (suo mentore negli anni romani), Luigi Basiletti è una figura contemporanea, un divulgatore scientifico, un fundraiser, mosso da valori di condivisione e di impegno civile, che vedeva nell’arte l’indispensabile necessità della condivisione verso tutti i cittadini.
PALAZZO TOSIO
L’esposizione è ospitata nella casa museo del conte Paolo Tosio, dove Basiletti lavorò come pittore e decoratore oltreché come esperto di antichità e, dal 1811 al 1821, come sovrintendente ai lavori di rinnovamento del palazzo, proseguiti poi da Rodolfo Vantini, dati gli impegni dell’artista nella campagna di scavi. Palazzo Tosio, oggi sede dell’Ateneo, era destinato ad accogliere la collezione d’arte della famiglia, costituita con il contributo fondamentale di Basiletti, e divenuta, nel 1851, la prima Pinacoteca pubblica di Brescia.
LA MOSTRA
“Luigi Basiletti e l’Antico” ripercorre, attraverso opere di Luigi Basiletti e non solo, la formazione dell’artista e una grande avventura archeologica ed è curata da Roberta D’Adda, Bernardo Falconi e Francesca Morandini, accademici dell’Ateneo, nell’anno di Bergamo Brescia Capitale della Cultura, affiancando prestiti della collezione Pinacoteca Tosio Martinengo con opere appartenenti a Palazzo Tosio tra cui arredi e decorazioni parietali.
La scoperta del Capitolium fu una vicenda straordinari iniziata il 4 aprile del 1823 e culminata con il ritrovamento del bronzo della Vittoria Alata, il 20 luglio 1826 (esposizione nel 2021 dopo il restauro, vedi notizia DeArtes qui). Un’impresa resa possibile dall’intraprendenza di Basiletti, dalla sua competenza, dal legame con i conti Tosio, dall’entusiasmo e dall’impegno del cenacolo di intellettuali dell’Ateneo, di cui Basiletti e Tosio erano soci, e di tutta la cittadinanza, che si adoperò nel sostegno ai lavori con una delle prime imprese di crowdfunding culturale della storia.
LUIGI BASILETTI: IMPRESE E PROGETTI
“Luigi Basiletti e l’Antico” è testimonianza concreta della capacità artistica così come della vasta conoscenza del pittore archeologo, acquisita a Roma sotto l’egida di Antonio Canova, tra il 1803 e il 1809, entrando in contatto con le più aggiornate correnti del neoclassicismo, grazie agli studi di architettura, di antiquaria, al culto per l’archeologia e accostandosi, nel contempo, alla pittura di paesaggio, grazie alla frequentazione di vedutisti nordici conquistati dal fascino della Città Eterna.
Come da tradizione Basiletti, partito come pittore di figura, a Roma conosce e riproduce dal vero i resti archeologici ricreando, allo stesso tempo, paesaggi immaginari popolati dai miti e leggende. Così prendono forma le tele con protagonisti Pericle e Aspasia (1811) e Amore in atto di bruciare una farfalla, (1819) un ritratto allegorico della contessina Ippolita Cigola all’età di sei anni, vedute delle campagne romane, a Tivoli, alle falde dell’Aventino.
Secondo il costume del tempo, visita alcuni luoghi del Grand Tour: particolarmente ricche di dettagli sono le escursioni nel Regno di Napoli; a Cuma, Pozzuoli, Capua, dove realizza numerosi acquerelli e infine a Pompei che in quegli stessi anni si arricchiva di nuove scoperte, grazie agli incentivi agli scavi e alle numerose pubblicazioni promosse dalla regina consorte del Regno di Napoli, Carolina Bonaparte.
Un entusiasmo e un bagaglio di conoscenza che Basiletti porterà a Brescia, nella grande impresa degli scavi, che lo vede promotore e dispositor principale di ogni cosa, avviando indagini archeologiche nate dall’intuizione intorno al ritrovamento, in un prato, di una colonna scanalata con capitello. Una campagna che porterà alla luce il tempio capitolino, le aule, gli arredi lapidei e il deposito di bronzi, con lo straordinario ritrovamento della Vittoria Alata.
Il progetto di Basiletti culminò con la realizzazione del museo cittadino, il Museo Patrio, inaugurato nel 1830 entro le tre celle del Capitolium e destinato a raccogliere non solo i ritrovamenti della Brixia romana, ma anche reperti tardoantichi e longobardi, con una visione all’avanguardia, che anticipa la disciplina museografica in senso moderno.
Tra i grandi progetti di Luigi Basiletti c’è anche la monumentale impresa editoriale del Museo Bresciano Illustrato: una preziosa raccolta di testi e tavole nella quale erano documentati edifici e reperti. Un’opera vastissima, il cui costo preventivo corrispondeva quasi a quello previsto per la ricostruzione del Capitolium, che vedrà la luce circa vent’anni dopo la sua ideazione.
C.S.M.
Ufficio Stampa, 4 aprile 2023
Immagine di copertina: Luigi Basiletti e l’Antico, installation view, photo adicorbetta
LUIGI BASILETTI E L’ANTICO
4 aprile – 3 dicembre 2023
Palazzo Tosio – Ateneo di Brescia
Via Tosio, 12 – 25121 Brescia
Tel. 03041006 / 03041872
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