Terre degli Uffizi: al Museo d’Arte Sacra di San Piero in Mercato, la preziosa ‘Predella Barbadori’ del ‘400. La mostra approfondisce il lavoro del maestro di pittura rinascimentale.

Terre degli Uffizi (vedi notizia DeArtes qui) torna in Valdesa, a Montespertoli (Firenze), con un prestito eccezionale dalla raccolta delle Gallerie degli Uffizi di fra’ Filippo Lippi (Firenze 1406 ca- Spoleto 1469): la cosiddetta “predella Barbadori”. Si tratta della terza tappa del programma di Fondazione CR Firenze e Gallerie degli Uffizi, all’interno dei rispettivi progetti Piccoli Grandi Musei e Uffizi Diffusi. 

La mostra “Filippo Lippi in Valdesa”, dal 22 aprile al 29 ottobre 2023, è al Museo d’Arte Sacra di San Piero in Mercato che già custodisce permanentemente un’altra opera del maestro di pittura rinascimentale, la Madonna col Bambino proveniente dalla chiesa di Sant’Andrea a Botinaccio. L’esposizione diventa quindi un’occasione inedita per approfondire la conoscenza dell’arte di Filippo Lippi e apprezzarne il diverso registro espressivo nel contesto narrativo, come nella predella, o devozionale, come nell’immagine mariana. 

LA “PREDELLA BARBADORI”
È il gradino della tavola d’altare che in origine arredava la cappella di patronato Barbadori nella chiesa di Santo Spirito a Firenze, opera somma per la cui esecuzione Filippo Lippi nel 1437 ricevette il lauto compenso di 40 fiorini d’oro. Le tre tavolette che la compongono, odiernamente inserite in una cornice moderna, facevano parte della pala d’altare che sormontava la cappella intitolata a San Frediano nella sacrestia della chiesa agostiniana. La pala d’altare e la cappella erano state realizzate per volontà testamentaria di Gherardo di Bartolomeo Barbadori, un ricco e pio abitante del quartiere fiorentino di San Frediano, morto nel 1429. Fu la confraternita di Orsanmichele, di cui Gherardo Barbadori era stato membro, a portare a compimento la commissione e a realizzare il desiderio del defunto. 

La tavola che sovrastava la predella, oggi nel museo del Louvre a Parigi, raffigura la Vergine col Bambino affiancata da angeli e dai santi Agostino e Frediano. Maria è raffigurata in piedi davanti a una nicchia decorata a somiglianza di una valva di conchiglia, un motivo che Filippo Lippi adotta ripetutamente e che fa da sfondo anche alla Madonna col Bambino della collezione del museo di Montespertoli.

Fra’ Filippo Lippi lavorava alla pala Barbadori nel 1437 e nel 1438 l’opera non era ancora stata ultimata. Per l’esecuzione della predella, fra’ Filippo si avvalse probabilmente della collaborazione della bottega, anche se è da riferire interamente al Lippi la concezione delle tre vivaci scene, unificate da uno studiato impianto luministico, con lunghe ombre scure proiettate dai corpi e dalle architetture. Nelle sobrie ambientazioni e nelle solenni figure, avvolte in voluminosi panneggi, è ravvisabile la memoria della lezione di Masaccio, rielaborata da Filippo Lippi con accenti ornati e tratti espressivi.

Nel 1810, con la soppressione delle corporazioni religiose avvenuta sotto la dominazione napoleonica della Toscana, la pala d’altare Barbadori, con la sua predella, venne asportata dal convento di Santo Spirito e trasferita alla Galleria dell’Accademia di Firenze. Nel 1814, la tavola soprastante fu portata in Francia senza mai fare ritorno in Italia. La predella fu invece trasferita agli Uffizi nel 1919.

C.S.M.
Uffici Stampa, 21 aprile 2023
Immagine: FCRF Filippo Lippi Valdelsa ph Cristina Andolcetti

FILIPPO LIPPI IN VALDESA
22 aprile – 29 ottobre 2023 

Museo di Arte Sacra di Montespertoli
Via San Piero in Mercato, 233 – 50025 Montespertoli (FI)
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https://visitmontespertoli.it/museo-arte-sacra/