Alla National Gallery, la mostra su San Francesco espone, tra le altre, tre opere in prestito da Assisi. Il Custode del Sacro Convento all’inaugurazione.
Il Custode del Sacro Convento di Assisi, fra Marco Moroni, OFMConv, e il direttore della rivista “San Francesco patrono d’Italia”, fra Riccardo Giacon, OFMConv, hanno partecipato all’inaugurazione della mostra Saint Francis of Assisi, riservata ai donors e ai prestatori delle opere d’arte, che si è tenuta lo scorso 3 maggio a Londra. L’esposizione, aperta al pubblico a partire dal 6 maggio 2023 presso la National Gallery, è interamente dedicata a opere ispirate a san Francesco realizzate nel corso di sette secoli e sarà visitabile fino al 30 luglio. Contiene numerosi pezzi appartenenti a collezioni private e pubbliche, europee e americane, di cui tre provenienti dalla collezione del Museo del Tesoro e dalla Biblioteca della Basilica di san Francesco in Assisi.
«Sono molto felice che la figura di san Francesco susciti tanto interesse – ha affermato fra Marco Moroni – La sua vita evangelica è un messaggio universale di fraternità, semplicità e accoglienza. Le opere d’arte che, in diversi luoghi e lungo i secoli lo hanno rappresentato, testimoniano di questa “simpatia” che è anche “nostalgia” di una vita più autentica e solidale, che ci contraddistingue tutti. Sono certo che anche questo importante evento culturale sarà uno sprone per camminare verso quella cultura della fraternità auspicata da papa Francesco nell’enciclica Fratelli tutti, firmata qui ad Assisi il 3 ottobre del 2020».
LE OPERE PRESTATE A LONDRA
La raccolta della collezione del Museo del Tesoro di Assisi include opere che appartengono alla Basilica sin dal 1230: attualmente custodisce circa cento opere di diversa natura, alcune delle quali donate da figure illustri della storia francescana.
I pezzi prestati dal Museo del Tesoro della Basilica di San Francesco in Assisi e della Biblioteca del Sacro Convento alla National Gallery in occasione della mostra Saint Francis of Assisi sono le seguenti:
“San Francesco tra quattro dei suoi miracoli post mortem”, 1253 ca. Tempera su tavola di Giunta Pisano (attribuito). Probabilmente dipinta nel sesto decennio del Duecento, l’opera restituisce l’iconografia del Santo ‘Novus Evangelista’ e taumaturgo, descrivendo quattro miracoli ‘post mortem’ avvenuti presso la sua tomba.
“Corno da richiamo con bacchette”, sec. XIII, avorio medievale islamico del XIII secolo e argento. La reliquia è menzionata a partire da un inventario del 1348. Il corno veniva utilizzato per richiamare i fedeli alla preghiera. Verso la metà del Trecento vennero aggiunte le decorazioni d’argento costituite da cerchi e catenelle.
“Codice miscellaneo con inventario delle reliquie”, Giovanni di Iolo, Ms. 344 del Fondo Antico, Biblioteca del Sacro Convento. Il codice è sempre appartenuto al complesso della Basilica di San Francesco in Assisi, sin dalla sua prima attestazione nel 1381. Risalente alla seconda metà del XIV secolo, è un manoscritto pergamenaceo, scritto su due colonne e rigato a inchiostro.
C.S.m.
Ufficio Stampa Sacro Convento Assisi, 3 maggio 2023
Immagine di copertina: Fra Marco Moroni in visita alla mostra. Foto Sacro Convento Assisi
LA MOSTRA ALLA NATIONAL GALLERY
L’esposizione fa luce su come San Francesco abbia catturato l’immaginazione degli artisti, come la sua immagine si sia evoluta nel corso dei secoli e come il suo fascino universale abbia valicato il tempo, i continenti e le diverse tradizioni religiose.
Si tratta della prima grande mostra d’arte nel Regno Unito che esplora la vita e l’eredità di San Francesco d’Assisi (1182-1226), una delle figure più ispiratrici e venerate della storia. Curata dal direttore della National Gallery, Gabriele Finaldi, e dal curatore associato di Ahmanson Research in Arte e Religione presso la National Gallery, Joost Joustra, Saint Francis of Assisi riunisce dipinti provenienti da tutta la collezione della National Gallery – di Sassetta, Botticelli e Zurbarán – con prestiti internazionali di Caravaggio, Murillo e El Greco, nonché opere di Stanley Spencer, Antony Gormley, Andrea Büttner, l’artista dell’Arte Povera Giuseppe Penone e una nuova commissione di Richard Long. La mostra è allestita nelle gallerie al piano terra, a ingresso libero, dal6 maggio al 30 luglio 2023.
La mostra espone oltre 40 opere d’arte provenienti da collezioni pubbliche e private europee e americane, che coprono più di sette secoli. Si va dai pannelli dipinti medievali (molti precedenti ai primi dipinti della National Gallery), oggetti simili a reliquie, a manoscritti e persino un fumetto Marvel.
La vita e i miracoli di Francesco sono stati fonte di ispirazione per gli artisti. Oltre a quelli del Nuovo Testamento, Francesco è probabilmente il santo più rappresentato nella storia dell’arte e la popolarità del movimento francescano è cresciuta di pari passo con la rapida diffusione di immagini ad opera di alcuni fra i più grandi artisti. Gli storici dell’arte stimano che ben 20.000 immagini di Francesco, senza contare quelle presenti nei manoscritti miniati, potrebbero essere state realizzate solo nel secolo successivo alla sua morte.
IL PERCORSO ESPOSITIVO
La prima sala della mostra introduce la figura del santo attraverso opere come San Francesco in meditazione di Francisco de Zurbarán (1635-9, National Gallery), mostrando il santo in profonda meditazione nel suo abito rattoppato, ma anche evocazioni più contemporanee. Opere come “Untitled (for Francis)” di Antony Gormley (1985, Tate) assumono una forma più astratta, lasciando solo le stimmate e il gesto di Francesco. “River Avon mud crescent” (2023) di Richard Long trasforma il materiale più umile – il fango – in qualcosa di spettacolare e simbolicamente carico, mentre il suo lavoro commissionato per la mostra – “A walk for Saint Francis” – registra una serie di esperienze e luoghi con parole disposte in un semplice schema circolare.
Nella seconda sala, i pannelli di Sassetta per la Pala di San Sepolcro (1437-44, the National Gallery) mostrano una delle più celebri “biografie visive” del santo, seguendo le orme delle prime biografie scritte da Tommaso da Celano e San Bonaventura.
Nella terza sala sono raccolte alcune delle primissime opere dedicate a Francesco, come una tempera su tavola raffigurante San Francesco con miracoli postumi (1253 circa, Museo del Tesoro della Basilica di San Francesco in Assisi), ma anche opere successive ispirate a questa antica tradizione, come il San Francesco d’Assisi con angeli di Sandro Botticelli (circa 1475-80, the National Gallery). I disegni di Matthew Paris nella ‘Chronica maiora’ (Parker Library, Corpus Christi, Cambridge) presentano alcune delle prime raffigurazioni inglesi di San Francesco.
Dopo il Concilio di Trento, tenutosi tra il 1545 e il 1563, l’immagine di Francesco fiorì con rinnovata intensità. Dipinti che esplorano il misticismo di Francesco in modi nuovi sono inclusi nella sala quattro della mostra, tra cui “San Francesco riceve le stimmate” di El Greco (1590-5, National Gallery of Ireland), “San Francesco abbraccia il Cristo crocifisso” di Bartolomé Esteban Murillo (1668-9, Museo de Bellas Artes, Siviglia) e il primo capolavoro di Caravaggio, “San Francesco d’Assisi in estasi” (circa 1595, Wadsworth Atheneum, Hartford).
Francesco nutriva un grande amore verso gli animali e l’ambiente, e queste storie hanno costituito enormi fonti di ispirazione artistica. Alcuni esempi sono esposti nella sala cinque, come “Frate Francesco e Frate Sole” di Giovanni Costa (1878-86, The Castle Howard Collection), “Vogelpredigt” di Andrea Büttner (2010, collezione privata) o “Albero porta-credo/Door tree-cedar” di Giuseppe Penone (2012, Courtesy Giuseppe Penone, Torino e Gagosian).
Le scelte radicali di Francesco sono esplorate nella sala sei con oggetti come la straordinaria reliquia dell’abito di Francesco da Santa Croce, Firenze, una serie di litografie di Arthur Boyd (1965, The British Museum), “Sacco” (Sack) di Alberto Burri (1953, Fondazione Palazzo Albizzini, Collezione Burri, Città di Castello) e “San Francesco davanti al Sultano” di Beato Angelico (1429, Lindenau Museum Altenburg).
Una piccola sezione espositiva è dedicata a Santa Chiara (16 luglio 1194-11 agosto 1253), una delle prime seguaci di Francesco. Sono esposte opere come “Santa Chiara che salva un bambino maltrattato da un lupo” di Giovanni di Paolo (1455-60, The Museum of Fine Arts, Houston) e “Presepe” di Josefa de Óbidos (1647, collezione privata).
San Francesco d’Assisi continua ad essere una figura attraente e ispiratrice per cristiani e non cristiani, per pacifisti e ambientalisti, per coloro che chiedono a gran voce la giustizia sociale, per utopisti e rivoluzionari, per gli amanti degli animali e per coloro che lavorano per cause di solidarietà umana.
Gabriele Finaldi, direttore della National Gallery di Londra, afferma: «Il radicalismo spirituale di Francesco, il suo impegno per i poveri e la solidarietà umana, il suo amore per Dio, la natura e gli animali, che potremmo chiamare ambientalismo embrionale, così come la sua ricerca della pace tra nemici e l’apertura al dialogo con le altre religioni, sono temi che ancora oggi risuonano con noi e ne fanno una figura di enorme attualità per i nostri tempi. La storia delle immagini di San Francesco, è anche la storia di come Francesco è stato percepito nel tempo; una varietà di Francesco è emersa nel corso dei secoli in quanto diversi aspetti della sua persona sono stati enfatizzati, adottati, promossi e, inevitabilmente, anche appropriati e manipolati. Questa mostra esplora alcuni aspetti di questa affascinante storia».
La mostra è accompagnata da una pubblicazione completamente illustrata e da un programma di conferenze, eventi, attività e contenuti digitali.
C.S.M.
Comunicato stampa da press area National Gallery, febbraio 2023
SAINT FRANCIS OF ASSISI
6 maggio – 30 luglio 2023
Ingresso libero
The National Gallery – Gallerie al piano terra
Trafalgar Square London WC2N 5DN
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Telefono: +44 (0)20 7747 2885
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