Al Conservatorio di Mantova, si presenta il volume scritto da Donatella Melini, musicologa e liutaia, docente all’Università di Pavia.

La rassegna Musicar parlando 2023 (vedi notizia DeArtes qui) giunge al suo ultimo appuntamento. Gli strumenti a corde – ad arco e a pizzico – sono i protagonisti dell’incontro di lunedì 8 maggio alle ore 18:00, presso l’Auditorium “Claudio Monteverdi” del Conservatorio di musica di Mantova. A illustrarne la storia e le tecniche costruttive è Donatella Melini, liutaia e musicologa, che presenta il suo lavoro editoriale dal titolo “Nella bottega del liutaio. Storia e tecnologia degli strumenti a pizzico e ad Arco” (Lucca, LIM, 2021). L’autrice dialoga con Nicola Jappelli, chitarrista e compositore, docente di chitarra al Conservatorio di musica di Mantova.

Il volume, pur essendo nato pensando agli studenti dei conservatori e delle università, è tuttavia un’opera che, per il suo modo di raccontare chiaro e sintetico, si rivolge a tutti coloro che, da appassionati, da amatori o da semplici curiosi, si vogliano accostare in modo scientificamente informato al mondo della liuteria.

Il volume, riccamente illustrato e ricco di schemi e box descrittivi, è inoltre corredato da un’interessante e utile webgrafia (disponibile sulla pagina web dell’editore (https://www.lim.it/it/saggi/6143-nella-bottega-del-liutaio-9788855430562.html#/2-tipo_prodotto-libro ) che permette sia di recuperare facilmente le fonti antiche, trattati e metodi, sia di compiere una visita virtuale di alcune collezioni e sale di musei per ammirare alcuni capolavori della liuteria di tutti i tempi.

La liuteria è un’arte che, in ambito padano, vanta una lunga e importante tradizione, nota in tutto il mondo, tanto che nel 2012 il “saper fare liutario cremonese” è stato inserito tra i patrimoni immateriali dell’Unesco e nel 2013, sempre a Cremona, ha aperto il Museo del violino, che si pone come polo culturale dedicato all’arte liutaria.

La conoscenza di tale arte non deve infatti porsi soltanto come acquisizione di conoscenze tecniche specialistiche, ma occorre che diventi un’educazione al patrimonio, inteso sia come oggetti materiali (gli strumenti del passato), sia come saper fare da tramandare alle future generazioni, perché il bagaglio di conoscenze di tanti artisti e artigiani non vada perduto, ma possa arricchirsi di nuove acquisizioni (interessante a questo riguardo il paragrafo dedicato ai brevetti).

Il volume, oltre a presentare i diversi strumenti a partire da quelli medievali, soffermandosi in particolare su liuto, chitarra, mandolino, viole da gamba e da braccio, nei capitoli iniziali affronta importanti temi di carattere generale, sull’arte dell’organologia e soprattutto sulla questione della conservazione e sui problemi metodologici ed etici legati al restauro. Molto infatti si è dibattuto, e in parte ancora si dibatte, sui criteri da seguire per il ripristino della funzionalità sia sonora, sia meccanica di uno strumento, sulle problematiche legate alla reversibilità degli interventi e sul mantenimento o meno di precedenti restauri.

L’AUTRICE
Donatella Melini, studiosa di Iconografia musicale e Organologia, è docente di Storia delle tecniche costruttive degli strumenti musicali presso l’Università di Pavia. I suoi studi focalizzano l’attenzione sullo studio delle rappresentazioni figurative degli strumenti, sulla loro evoluzione costruttiva e sulle fonti musicali e organologiche in ambito archivistico. Collabora con l’Associazione Liutaria Italiana e con la Fondazione Antonio Carlo Monzino di Milano ed è consulente scientifico del Museo Nazionale della Scienza e Tecnologia di Milano per lo studio e la tutela della collezione di strumenti musicali.

C.S.M.
Sandra Martani – Biblioteca “Luigi Gatti” del Conservatorio di Mantova, 4 maggio 2023

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