Alla Fondazione Memmo, la prima personale in Italia dell’artista canadese che presenta un video in bilico tra realtà e dimensione onirica.  

Punto cardine del progetto è la nuova opera video da cui prende il nome la mostra, interamente girata a Roma. Fondazione Memmo presenta Dreaming the end (Sognando la fine), prima mostra personale in Italia di Sin Wai Kin (Toronto, Canada, 1991), in programma da giovedì 4 maggio a domenica 29 ottobre 2023 a ingresso libero.

La mostra, a cura di Alessio Antoniolli, costituisce un ulteriore capitolo della ricerca di Sin Wai Kin, che riflette sull’oggettivazione del corpo e la cultura che lo regola attraverso la pratica dello storytelling, ponendo così in discussione i processi normativi che regolano le categorie identitarie e una coscienza del sé fondata sul binarismo.

Costantemente in bilico tra realtà e dimensione onirica, la poetica di Sin Wai Kin è il manifesto di una complessità che rifugge categorie e mezzi espressivi: video, performance, installazioni sono i linguaggi utilizzati per dar vita a opere che mescolano riferimenti pop ed esperienze personali, lasciando emergere un sentimento indefinibile, sospeso tra tenerezza e malinconia, ironia e dramma, familiarità e alienazione.

Fulcro dell’esposizione è il video Dreaming the end (2023): una storia che si muove tra il registro narrativo e quello reale, giocando con i tempi, gli spazi, i luoghi e riferimenti, così da rendere tutto allo stesso tempo familiare e sconosciuto. Ossessioni e contraddizioni sono al centro del film, un viaggio a metà tra sogno e visioni opprimenti compiuto da una serie di figure enigmatiche che si incrociano nei diversi scenari immaginati da Sin Wai Kin.

L’approccio trasversale di diversi generi cinematografici (thriller, noir, fantasy…), con incursioni nella moda e altri ambiti della cultura popolare, contribuisce al senso di spaesamento di Dreaming the end, che offre allo spettatore un’esperienza in cui i punti di riferimento vengono continuamente messi in discussione e ribaltati. È attraverso questa storia – un pastiche di generi, stili, e coordinate spazio-temporali – che il film pone una domanda: dove finisce l’autenticità e comincia la performance? Chi decide cosa sia fantasia o realtà? Per Sin Wai Kin la possibilità di cambiamento è fondamentale: anche quest’opera è un invito ad adottare una coscienza non-binaria, per sciogliere la rigidità di certi schemi e lasciare che le nostre esperienze ci facciano evolvere.

In Dreaming the end, produzione inedita interamente concepita in occasione della mostra alla Fondazione Memmo, i personaggi si incontrano e si muovono attraverso lo spazio narrativo, scambiandosi e alternandosi l’uno con l’altro. Questo processo ciclico fa sì che queste figure debbano continuamente riscoprirsi, prendere coscienza di sé in ambienti ed esperienze che li vedono coinvolti in un perpetuo flusso.

La forte connotazione psicologica dei personaggi è alimentata dai luoghi che fanno da sfondo al film, interamente girato a Roma: gli interni di Palazzo Ruspoli, i giardini di Villa Medici e gli spazi del Palazzo della Civiltà Italiana.

Oltre al film, gli spazi della Fondazione Memmo sono popolati dai personaggi di Dreaming the end e dai loro stadi di trasformazione. Busti e parrucche sono collocati in spazi diversi, ma in dialogo l’uno con l’altro, così da creare un continuo scambio; questi elementi sono accompagnati da una serie di salviette struccanti con le tracce del make-up dei diversi personaggi interpretati da Sin Wai Kin: si tratta a tutti gli effetti di “sindoni” che diventano dipinti contenenti paesaggi e cosmologie di un’identità che cambia e che lascia segni di un processo senza fine.

Il progetto di Sin Wai Kin vede anche la realizzazione di una pubblicazione sotto forma di fotoromanzo e di una serie di attività come incontri e laboratori didattici rivolti ai bambini.

M.C.S.
Ufficio Stampa, aprile e maggio 2023

SIN WAI KIN. DREAMING THE END
3 maggio – 29 ottobre 2023
Ingresso libero

Fondazione Memmo
Via Fontanella Borghese 56/b – 00186 Roma
Info: +39 06 68136598
info@fondazionememmo.it 
www.fondazionememmo.it