Il Museo di Arte Architettura e Tecnologia invita, per l’estate, a visitare le mostre di Luisa Cunha, Hervé di Rosa, Sandra Rocha.

HERVÉ DI ROSA: ARCHIPÉLAGO [ARCIPELAGO]
Opere dal MIAM – Musée International des Arts Modestes
2 marzo – 11 settembre 2023
maat, Oval gallery

Questa prima mostra di opere dell’artista Hervé Di Rosa presentata in Portogallo è un invito a esplorare e scoprire Nuovi Mondi, un viaggio guidato dall’artista all’interno della collezione del suo museo, MIAM – Musée International des Arts Modestes creato nel 2000 nella città di Sète (Hérault), in Francia. Nell’esposizione a cura di Noëlig Le Roux, l’autore Hervé Di Rosa disegna una nuova mappa dei confini dell’arte dove fumetti, fanzine, cinema, o anche l’universo visivo del rock e del punk e diverse forme d’arte che vanno dall’arte tradizionale all’arte ingenua o cruda, alla psichedelia, al cinema fantasy e fantascienza, o forme d’arte più commerciali, si mescolano tra loro.

Sul pavimento, è possibile indovinare l’oceano e le isole che rappresentano un mappamondo dell’arte, mentre sono sospese diverse mappe delle arti minori. Tra una moltitudine di elementi appesi, i visitatori possono riconoscere alcuni dei personaggi creati dall’artista nei suoi quadri. Sotto l’enorme stella verde, tanto minacciosa quanto protettrice e custode della modestia delle arti, Ahahah, la mostra invita i visitatori a immergersi nell’Arcipelago di Hervé Di Rosa, a scrutare i sentieri intrapresi dall’artista nomade e a scoprire le forme di creazione che talvolta può essere stata respinta ai margini dell’arte e non ritenuta degna di “fine art”. All’ingresso, Tous en bateaux (1988), opera di grande formato dello stesso Di Rosa, accoglie il pubblico.

SANDRA ROCHA: DA CALMA FES-SE O VENTO [DAL CALMO VENTO SORGE]
29 marzo – 11 settembre 2023
maat, Galleria 2

Per questa mostra, a cura di João Pinharanda, l’autrice Sandra Rocha presenta diversi ensemble fotografici e film dedicati alle creature viventi, per lo più realizzati nelle Azzorre, di dove l’artista è originaria, e in Messico.

Punto di partenza dell’artista sono le Metamorfosi di Ovidio (I secolo aC), un’opera tardo classica. Quale apoteosi e sintesi creativa dell’intera tradizione mitologica greco-latina, questo libro ha alimentato fino ai nostri giorni la storia letteraria e pittorica dell’Occidente. Nella sua opera l’artista raccoglie e ricrea i miti in cui gli esseri – umani e divini in forma umana – si trasformano in altri esseri della natura: animale, vegetale o minerale.

Sandra Rocha non illustra questi miti in modo passivo: usa liberamente e intuitivamente
i contenuti che la interessano, aggiungendovi interpretazioni che rimandano alle realtà attuali del mondo culturale, sociale e politico; in particolare, i miti in cui le donne o le dee sono vittime della concupiscenza e della violenza degli uomini e degli dei. In questa atmosfera armoniosa e ritualizzata, in cui convivono esseri umani, animali, piante e minerali, Sandra Rocha costruisce una narrazione poetica che cancella il corso del tempo e ci offre una forma eterna del ricominciare.

LUISA CUNHA: HELLO, ARE YOU THERE? [CIAO, CI SEI?]
19 maggio – 28 agosto 2023
Centrale, Sala das Caldeiras de Baixa Pressão (Sala delle caldaie a bassa pressione) – Nord e sud, Gabinete e aree esterne

La prima retrospettiva sull’artista Luisa Cunha (nata a Lisbona, 1949) è un riconoscimento del premio EDP Foundation Art Grand Prize che le è stato conferito nel 2021. A cura di Isabel Carlos, questa mostra copre il periodo dal 1992 al 2022, e presenta tutti i media utilizzati dall’artista nel suo lavoro: suono, fotografia, video, disegno e scultura.

Questa, che è la più importante monografica a lei dedicata, occupa un’area significativa dell’edificio Centrale oltre ad alcuni spazi esterni di maat. Invita il visitatore a immergersi in un percorso che si caratterizza per l’installazione di oggetti d’arte in spazi insoliti; per l’uso della voce dell’autrice che dà vita a interpellanze artistiche; per la parola che diventa materia scultorea nell’utilizzo del loop; per la creazione di situazioni insolite con pochissimi mezzi; per la volatilità dell’atto di percezione e ricezione; per l’urgenza di comunicare che porta con sé la lontananza e l’incomunicabilità; per il minimalismo e il concettualismo, matrici di un universo artistico intrigante, enigmatico e sovversivo.

C.S.M.
Ufficio Stampa, 18 aprile 2023
Immagine di copertina: veduta della mostra “Arcipelago Hervé Di Rosa”, maat, 2023

Fotografia: Bruno Lopes

MAAT – Museum of Art, Architecture and Technology
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