A Palazzo delle Esposizioni, due nuove mostre: Roma vista dagli artisti che nel tempo l’hanno abitata; la ‘adsenza’ del pittore tedesco naturalizzato romano.
Le mostre “Roma, a portrait. Festival delle Accademie e degli Istituti di Cultura stranieri” e “Dieter Kopp. Tradizione e libertà” sono state presentate, a Roma, al Palazzo delle Esposizioni, alla presenza dell’Assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor e del Presidente dell’Azienda Speciale Palaexpo, Marco Delogu. Entrambe sono aperte fino alla fine di luglio.
ROMA, A PORTRAIT.
FESTIVAL DELLE ACCADEMIE E DEGLI ISTITUTI DI CULTURA STRANIERI
Palazzo delle Esposizioni 10 maggio – 30 luglio 2023
È la prima edizione di un progetto che, con cadenza annuale, trasformerà il Palazzo in un osservatorio sulle ricerche degli artisti e degli studiosi stranieri che ogni anno trascorrono un periodo di residenza a Roma, ospiti delle Accademie e degli Istituti di Cultura che hanno sede in questa città sin dal Seicento. La mostra è a cura di Cecilia Canziani con Francesca Campana e Giulia Gaibisso.
LE PREMESSE
Nel 1666, su impulso del Ministro francese delle Finanze Jean-Baptiste Colbert e di Gian Lorenzo Bernini venne istituita L’Académie de France, con l’obiettivo di accogliere i giovani artisti vincitori del Prix de Rome. Nel Settecento Roma era una città cosmopolita, meta privilegiata delle rotte del Grand Tour. Sul modello francese, nel corso dell’Ottocento vennero fondate rappresentanze culturali di numerosi altri paesi e alcune trovarono la loro collocazione definitiva in città in seguito all’Esposizione Universale del 1911, che individuò nel distretto culturale internazionale di Valle Giulia un tratto distintivo della capitale moderna. Anche nell’immediato dopoguerra, la fondazione di altri istituti di ricerca stranieri si saldà alla storia – e al racconto – della città. Del rapporto tra Roma e la comunità internazionale è testimone l’immensa quantità di rappresentazioni della città e dei suoi dintorni realizzate nelle varie epoche dagli artisti stranieri.
LA MOSTRA
Il racconto della mostra inizia dai primi anni del XIX secolo, momento in cui il confronto tra diverse personalità e scuole nazionali artistiche era particolarmente fertile, soprattutto nelle comunità temporanee che si formavano d’estate, quando, lasciati gli atelier in città, i pittori scoprivano i suoi dintorni e dipingevano en plein air.
La mostra raccoglie opere di artisti che nel tempo, accomunati dall’essere stati residenti nelle Accademie e negli Istituti di Cultura stranieri a Roma, hanno raccontato la città come una risorsa, riconoscendone le matrici costituenti e tradizionali. Da genere pittorico, il paesaggio viene gradualmente declinato, nel percorso espositivo, in medium e forme diverse. Diventa una sintesi di elementi, processi, relazioni, abitudini, sguardi, contemporaneamente pertinente all’uomo, alla natura, all’insieme delle forme e delle possibilità del territorio e dell’ambiente.
Da questo nucleo centrale, la mostra prosegue con incontri, performance e proiezioni, con l’invito a prendere parte alle mostre e agli open studio nelle Accademie e Istituti, che rappresentano oggi luoghi di incontro e di contaminazione tra percorsi, identità e comunità, capaci di raccontare la complessità della nostra epoca.
In mostra documenti e fotografie provenienti degli archivi delle Accademie ed Istituti di cultura stranieri a Roma e opere di Elvira Amor, Yasmina Benabderrahmane, Giacomo Balla, Sara Barker, Simon Callery, Jean-Baptiste Camille Corot, Catriona Gallagher, Josè Guerrero, Ernest Hébert, Benedikt Hipp, Julia Huete, Sophie Jung, Winifred Knights, Konstantin von Kügelgen, Jochen Lempert, Benoît Maire, Ana Mendieta, Ester Partegàs, Elise Peroi, David Schutter, Maya Schweizer, Jakob Strandgaard, Esther Boise Van Deman, William Villalongo, Hannah Villiger, Laura White.
La mostra è promossa da Assessorato alla Cultura di Roma Capitale, Azienda Speciale Palaexpo, prodotta da Azienda Speciale Palaexpo e organizzata con la collaborazione di Accademia Belgica, Accademia di Danimarca, Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, Accademia Tedesca Roma Villa Massimo, Accademia di Romania in Roma, Accademia d’Ungheria in Roma, American Academy in Rome, British School at Rome, Centro Ceco di Roma, Circolo Scandinavo, Forum Austriaco di Cultura, Istituto Cervantes di Roma, Istituto Polacco di Roma, Institutum Romanum Finlandiae, Istituto Svizzero, Reale Accademia di Spagna a Roma.
DIETER KOPP
TRADIZIONE E LIBERTÀ
Palazzo delle Esposizioni 10 maggio – 30 luglio 2023
Ripercorre gli oltre cinquanta anni di attività del pittore, la mostra omaggio “Dieter Kopp. Tradizione e libertà”, a cura di Giorgio Agamben.
Tedesco di nascita, Dieter Kopp (Prien am Chiemsee, Baviera 1939 – Ardea 2022) si trasferì a Roma nel 1966, legandosi profondamente alla sua città d’elezione, al punto che, tra i pittori che il curatore Agamben ha conosciuto, considera il solo Kopp veramente romano. Per definire la pittura di Dieter Kopp, Jean Clair coniò il neologismo “adsenza”, evocando uno stato di sospensione, a metà strada tra assenza e presenza. Una pittura che Agamben, amico dell’artista sin dagli anni del suo arrivo a Roma, vide riposta in un gesto allo stesso tempo perentorio e sfumato.
LA MOSTRA
La mostra allestita al primo piano del Palazzo delle Esposizioni presenta una selezione di circa cinquanta opere – olii, in prevalenza, su tela o su tavola, ma anche disegni realizzati con tecniche diverse soprattutto pastelli – attraverso le quali ripercorrere tutti i principali soggetti che l’artista ha esplorato con la sua pittura.
Lungo il percorso espositivo si possono ammirare i paesaggi di Paros (anni Settanta); le nature morte (Grandi cipolle, 1975-1976); Villa Balestra e altre vedute di Roma realizzate nell’arco di periodi diversi (da Villa Balestra, 1984 a Lungotevere e San Carlo al Corso, 1998 ca. e Pantheon, 2007); gli interni (Riflessi, 1977, Cortile al mattino, 1980-1981); Notre-Dame (1983-1984); i nudi (dipinti di grandi dimensioni, disegni e acquarelli degli anni Settanta e Ottanta) e la ciotola di ceramica unica presenza sul piano quadrettato della tovaglia (anni Novanta e Duemila).
La mostra è accompagnata da un catalogo, edizioni Quodlibet, Macerata. La mostra è promossa dall’ Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e dall’Azienda Speciale Palaexpo, prodotta e organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo. L’esposizione si avvale di un prestigioso comitato scientifico composto da Giorgio Agamben, Jean Clair, Monica Ferrando, Luisa Laureati Briganti, Gabriella Pace, Bill Sherman.
ALTRE MOSTRE IN CORSO
A Palazzo delle Esposizioni è visibile, fino al 4 giugno 2023, la mostra che espone, in anteprima nazionale, le immagini finaliste del concorso internazionale di fotogiornalismo World Press Photo (vedi notizia DeArtes qui). In corso anche, fino al 27 agosto 2023, Vita Dulcis. Paura e desiderio nell’Impero romano (Vedi notizie DeArtes qui e qui), mostra di Francesco Vezzoli che accosta arte contemporanea, archeologia e cinema.
ACCESSIBILITÀ
Il Palazzo delle Esposizioni è accessibile alle persone con ridotta capacità motoria o sensoriale da tre ingressi privi di barriere architettoniche
M.C.S.
Ufficio Stampa, 9 maggio 2023
Immagine di copertina: Anonimo, Vue de la ville Medicis vers la villa Borghese, 1838
©Franco Bocchino-Arte Fotografica-Roma
ROMA, A PORTRAIT
FESTIVAL DELLE ACCADEMIE E DEGLI ISTITUTI DI CULTURA STRANIERI
10 maggio – 30 luglio 2023
DIETER KOPP
TRADIZIONE E LIBERTÀ
10 maggio – 30 luglio 2023
Palazzo delle Esposizioni
via Nazionale 194, Roma
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