Nel 2019 saranno molte le novità legate alla programmazione del Teatro Comunale di BoloaLgna, spiega il Sovrintendente Fulvio Macciardi. Verranno proposte tre Stagioni autonome: quella Lirica con dieci spettacoli e undici titoli, quella Sinfonica con dieci concerti, e la Danza, che avrà un abbonamento a sé. I titoli operistici e quelli sinfonici verranno trasmessi da Rai Radio3. A ottobre tornerà Bologna Modern, il Festival per le musiche contemporanee, che giungerà alla sua quarta edizione.

La STAGIONE D’OPERA 2019, già parzialmente annunciata in anteprima, aprirà il 22 gennaio con il nuovo allestimento di Bob Wilson de “Il trovatore” verdiano (22-29 gennaio) per una nuova produzione in collaborazione con il Festival Verdi 2018. Sul podio Pinchas Steinberg e tra gli interpreti principali Dario Solari, Guanqun Yu, Nino Surguladze, Riccardo Massi e Marco Spotti. Torna l’allestimento del 2010 firmato da Gabriele Lavia dell’atto unico di Richard Strauss “Salome” (15-20 febbraio); alla guida del cast composto da Ausrine Stundyte, Tuomas Pursio, Ian Storey e Doris Soffel, il direttore slovacco Juraj Valčuha. Il cartellone proseguirà con una nuova produzione tutta italiana de “Il barbiere di Siviglia” di Gioachino Rossini (17-28 marzo) diretta da Federico Santi; protagonisti saranno Antonino Siragusa, Marco Filippo Romano, Cecilia Molinari e Roberto De Candia. Accanto, la ripresa di “Rigoletto” di Giuseppe Verdi (19-30 marzo) firmato da Alessio Pizzech nel 2016. La direzione sarà affidata a Matteo Beltrami, mentre nei ruoli principali saranno Alberto Gazale, Stefan Pop, Desirée Rancatore, Anastasia Boldyreva e Abramo Rosalen. Entrambi i titoli, con cast leggermente mutati, saranno in tournée in Giappone dal 10 al 27 giugno, con nove tappe in sei diverse città tra cui Tokyo.
Lo stretto sodalizio con il Festival Verdi si rinnoverà con il terzo titolo verdiano della stagione, “La traviata” (28 aprile-8 maggio) realizzata da Andrea Bernard. Lo spettacolo sarà diretto da Renato Palumbo, con interpreti quali Mariangela Sicilia, Francesco Castoro e Simone Del Savio. A seguire “Turandot” di Giacomo Puccini (28 maggio-7 giugno) presentata nella nuova produzione di Fabio Cherstich diretta da Valerio Galli con i video, le scene ed i costumi del collettivo di visual artists russi AES+F. In scena grandi star internazionali come Hui He, Gregory Kunde, Mariangela Sicilia, In Sung Sim. Tornerà a dieci anni dal debutto al TCBO il musical “Sweeney Todd” di Stephen Sondheim (19-23 giugno), proposto nella versione di Rosetta Cucchi, in collaborazione con BSMT Productions. Sul podio Stefano Squarzina e sul palco un cast di interpreti provenienti dalla Bernstein School of Musical Theater. Nuovo allestimento nell’ambito di Opera Next per “L’Italiana in Algeri” di Gioachino Rossini (9-14 luglio) diretta da Nikolas Nägele con la regia di Giorgia Guerra. Protagonisti: Matías Moncada Albarrán, Inés Lorans Millán, Sophie Burns, Francesco Samuele Venuti, Miloš Bulajić, Maria Ostroukhova e Gianni Giuga. Debutterà nella nuova versione di Georges Delnon l’opera “Fidelio” di Ludwig van Beethoven (10-16 novembre), con la direzione di Asher Fisch e le voci di Nicolò Donini, Lucio Gallo, Erin Caves, Emily Magee, Petri Lindroos, Christina Gansch e Sascha Emanuel Kramer. Infine, due regie per un solo direttore nel dittico di chiusura composto da “Cavalleria rusticana” di Pietro Mascagni e Pagliacci” di Ruggero Leoncavallo (15-22 dicembre), interpretate da Frédéric Chaslin. Cavalleria firmata da Emma Dante nel 2017 sarà abbinata alla nuova produzione di Pagliacci diretta da Serena Sinigaglia. Nel primo titolo canteranno Veronica Simeoni, Roberto Aronica, Dalibor Jenis, Alessia Nadin e Agostina Smimmero; nel secondo Carmela Remigio, Stefano La Colla, Dalibor Jenis, Paolo Antognetti e Vittorio Prato.
Per il secondo anno, la street poster art di CHEAP incontrerà l’Opera nella realizzazione della campagna visual per la Stagione 2019 del Teatro Comunale. Il concept sarà declinato in dieci ritratti di donna realizzati dalla street artist internazionale Alice Pasquini, che si prefigge di trovare un punto di incontro tra il linguaggio contemporaneo dell’arte urbana e l’immaginario più tradizionale del mondo dell’Opera.

Dieci sono gli appuntamenti che compongono la STAGIONE SINFONICA 2019 del Teatro Comunale di Bologna e che invitano a conoscere o approfondire il grande repertorio classico otto-novecentesco, assieme all’avvio di un importante ciclo, che si concluderà tra due anni, dedicato al sinfonismo tardo-romantico di Gustav Mahler. Ai cinque concerti programmati alla Sala Bibiena del Teatro Comunale e ai quattro che si terranno al Teatro Auditorium Manzoni, si aggiungerà nella settimana pasquale uno speciale concerto di musica sacra proposto nella Basilica di San Petronio.
L’inaugurazione, sabato 2 febbraio, è affidata a Juraj Valčuha, direttore fra i più acclamati della sua generazione (Premio Abbiati 2018), che interpreterà la Sinfonia n. 6 in la minore “Tragica” di Mahler. In marzo la sudcoreana Shiyeon Sung proporrà pagine brillanti di Antonín Dvořák e Béla Bartók affiancate al Concerto n. 1 in do maggiore per pianoforte e orchestra di Ludwig van Beethoven, interpretato da Andrea Lucchesini. Seguirà il doppio debutto al Comunale della giovane direttrice lituana Giedrė Šlekytė e di Kevin Zhu, nuovo talento del violino vincitore a soli diciassette anni del prestigioso Premio Paganini, con un programma interamente dedicato a Pëtr Il’ič Čajkovskij. Secondo appuntamento mahleriano di stagione con Asher Fisch e le voci di Charlotte-Anne Shipley e Lioba Braun, che eseguiranno la Sinfonia n. 2 in do minore “Resurrezione”. Il direttore d’orchestra israeliano sarà protagonista di un ulteriore concerto in ottobre assieme alla giovane formazione cameristica Ars Trio di Roma, i quali affiancheranno alla Sinfonia n. 7 in la maggiore op. 92 di Ludwig van Beethoven la nuova commissione del Comunale ad Alessandro Solbiati intitolata Sinopia per orchestra e il Concerto dell’albatro di Giorgio Federico Ghedini, ispirato a un passo di Moby Dick di Melville. La Basilica di San Petronio accoglierà (17 aprile) il nuovo Maestro del Coro del TCBO Alberto Malazzi alla guida dell’Orchestra e del Coro femminile del Teatro Comunale, in una selezione di capolavori sacri che includerà gli Stabat Mater di Giuseppe Tartini e di Franz Lachner, brani a due voci di Orlando di Lasso, estratti dall’Ave Maria op. 12 di Johannes Brahms e la Messe à trois voix di André Caplet. Domenica 12 maggio le star internazionali Mariella Devia e Gregory Kunde saranno al centro del galà lirico, con la direzione di Paolo Arrivabeni. Seguirà Frédéric Chaslin che, con la partecipazione della Prima Viola dell’Orchestra Enrico Celestino, proporrà la sinfonia Harold en Italie di Hector Berlioz accanto al Prélude à l’après-midi d’un faune di Claude Debussy e alla Sinfonia in si bemolle maggiore op. 20 di Ernest Chausson. Generazioni russe a confronto con il giovane direttore Valentin Uryupin, vincitore nel 2017 del Sir Georg Solti International Conductors’ Competition di Francoforte, che proporrà pagine di Dmitrij Šostakovič e Pëtr Il’ič Čajkovskij accanto alla Fantasia slava in sol minore di Ottorino Respighi; al pianoforte debutterà l’ucraino Antonii Baryshevskyi, giovane talento già pluripremiato. Infine, giovedì 28 novembre 2019, l’israeliano Dan Ettinger, direttore musicale dei Stuttgarter Philharmoniker, chiuderà il ciclo dedicato a Mahler con la Sinfonia n. 5 in do diesis minore.

Quattro titoli per otto serate di spettacolo alla Sala Bibiena con grandi compagnie ed étoiles italiane e internazionali, compongono la STAGIONE DI DANZA 2019 al Teatro Comunale di Bologna. Un calendario di qualità che valorizzerà la cultura del balletto con grandi classici del repertorio e celebri titoli neoclassici, firmati dai maggiori coreografi del Novecento, e che sconfinerà nel linguaggio contemporaneo con nuove creazioni già acclamate nel mondo. Protagonista anche l’Orchestra del Comunale, che eseguirà dal vivo le partiture dei primi due titoli in programma. Sul podio, i direttori d’orchestra Pavel Sorokin e Aleksej Baklan.
L’inaugurazione sarà affidata alla superstar mondiale del balletto Svetlana Zakharova che presenterà il suo ultimo spettacolo: la trilogia Amore” (27 e 28 febbraio, ore 20.30). Étoile del Teatro Bol’šoj di Mosca dal 2003 e del Teatro alla Scala di Milano dal 2007, è riconosciuta per la perfezione tecnica e l’eleganza assoluta del suo stile. I tre lavori sono affidati a coreografi di fama internazionale. Il primo, “Francesca da Rimini”, creato dal russo Yuri Possokhov sull’omonima fantasia sinfonica di Pëtr Il’ič Čajkovskij per il San Francisco Ballet nel 2012, vedrà sul palco, accanto a Zakharova, i solisti del Balletto Bol’šoj Denis Rodkin e Mikhail Lobukhin. “Rain before it falls”, coreografia a tinte forti creata nel 2014 dal tedesco Patrick De Bana su musiche di Bach, Respighi e Pino-Quintana vede protagonisti, insieme a Zakharova, il solista del Bol’šoj Denis Savin e lo stesso De Bana. “Strokes through the tail”, creato nel 2005 per la Hubbard Street Dance Company di Chicago dall’irlandese Marguerite Donlon sulla Sinfonia n. 40 di Wolfgang Amadeus Mozart.


Dopo questa trilogia, spazio (5 e 6 aprile) a un grande classico ottocentesco come Il lago dei cigni di Pëtr Il’ič Čajkovskij, nella rivisitazione storica del coreografo cubano Ricardo Nuñez che vinse a Venezia il premio della critica nel 1994; eseguito dal Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo di Napoli diretto da Giuseppe Picone, dalla Prima ballerina del Balletto Nazionale Olandese Maia Makhateli e da Alessandro Staiano. Seguirà, in maggio, il Ballet Nice Méditerranée diretto dal 2010 dal danzatore e coreografo Éric Vu-An, già stella dell’Opéra de Paris, con un programma di classici del balletto moderno intitolato Trittico”, presentato per la prima volta in Italia. L’Arlésienne, balletto di Roland Petit del 1974 su musiche di Georges Bizet. Il delicato ed emozionante passo a due “Three preludes” dell’inglese Ben Stevenson, creato per l’Harkness Youth Ballet nel 1969 su musiche di Sergej Rachmaninov, si intreccia con le movenze e i ritmi tangueri di Astor Piazzolla nei “5 Tangos” ideati nel 1977 dall’olandese Hans van Manen. Infine la Compagnia Zappalà Danza con Instrument Jam” (24 e 25 settembre), spettacolo che unisce tre titoli creati nel corso di un decennio nel centro operativo di Catania Scenario Pubblico. In questa nuova versione, al debutto lo scorso marzo al Théâtre National Tunisien, sono aggregate le tappe dedicate a tre strumenti musicali che rileggono la Sicilia e le sue tradizioni: il marranzano, ovvero lo scacciapensieri con Puccio Castrogiovanni, l’hang con Marco Selvaggio e i tamburi con Arnaldo Vacca. In scena insieme ai musicisti sette danzatori uomini, che interpretano con vigore una Sicilia senza confini e multiculturale.

C.S.M.

Contributi fotografici Outumuro, B. Annadurdyev, L. Romano

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