Terminati i lavori nella cappella della basilica di SS. Annunziata grazie al dono di Friends of Florence. Qui galleria immagini prima e dopo i restauri.

È tornata al suo splendore la cappella di San Nicola, all’interno della basilica della Santissima Annunziata, nell’omonima piazza di Firenze. Si sono infatti concluse le operazioni di restauro – iniziate nell’ottobre 2021 e terminate lo scorso gennaio 2023 – svolte grazie a Friends of Florence attraverso il dono di The Giorgi Family Foundation. La presentazione è avvenuta il 19 maggio 2023, alla presenza della vicesindaca e assessora alla Cultura Alessia Bettini, della Presidente della Fondazione Friends of Florence Simonetta Brandolini d’Adda, dei tecnici e dei restauratori che hanno svolto l’intervento.

[Parete di fondo. Foto Ottaviano Caruso]

CENNI STORICO-ARTISTICI
Appartenuta fin dal 1353 alla famiglia del Palagio, la cappella, la prima a destra entrando nella Basilica, si trova a pochi metri dalla Cappella della Vergine, che conserva l’affresco miracoloso dell’Annunciazione.

A ricordo del suo iniziale assetto trecentesco resta il monumento tombale in pietra serena con stemmi araldici internato nel muro di sinistra e, pur mantenendo l’impianto architettonico trecentesco, risulta completamente rinnovata dalla decorazione di stucchi, ori e preziosi marmi policromi.

[Particolare parete di destra. Foto Ottaviano Caruso]

Secondo la tradizione un tempo la Cappella ospitava un ciclo di affreschi di Taddeo Gaddi, collaboratore di Giotto e uno dei suoi allievi più fedeli. Secondo quanto riferito da Giorgio Vasari nella Vita di Taddeo Gaddi, l’artista vi dipinse il salvataggio dei marinai da parte di San Nicola, una scena che era stata molto apprezzata dai contemporanei, tanto che, grazie a questo lavoro, in seguito ebbe l’incarico di affrescare la cappella maggiore con storie dedicate alla Vergine e di realizzare una tavola per l’altare, tutte opere oggi perdute. Nella parete destra in basso, durante il restauro è stata ritrovata traccia di un pigmento rosso, probabile lacerto sopravvissuto alla distruzione, forse una memoria dell’antica decorazione ad affresco opera di Taddeo Gaddi, lasciato volutamente a vista dalla direzione dei lavori.

[Parete di sinistra. Foto Ottaviano Caruso]

La cappella venne completamente rinnovata e inaugurata nell’aprile del 1628 e il suo prezioso impianto decorativo è costituito dagli affreschi di Matteo Rosselli di Domenico Pugliani, dalla tavola d’altare di Jacopo Chimenti e da un importante arredo lapideo, scultoreo e architettonico realizzato con materiali di pregio.

Un’iscrizione ricorda i due fondatori Tommaso, Gonfaloniere di giustizia della Repubblica fiorentina e il più noto Guido del Palagio, anch’egli Gonfaloniere di giustizia della repubblica per ben due volte. La famiglia, di origine fiesolana, si era stabilita in città dove aveva vari immobili nel quartiere di San Giovanni, tra cui un palazzo in via de’ Servi all’angolo con via Bufalini.

La composizione policroma è sapientemente giocata sul rapporto esistente tra i cicli narrativi delle pitture murali, la pala d’altare e gli elementi di ordine scultoreo e architettonico. Alla sommità della lunetta frontale due putti realizzati in stucco bianco a tutto tondo, con panneggio annodato, reggono al centro della composizione, l’imponente stemma marmoreo dell’antico casato. Al centro del frontone spezzato, sopra l’altare maggiore a edicola, appare un busto marmoreo di Cristo, che recenti studi attribuiscono a Giovan Battista Caccini, nell’ipotesi che fosse stato realizzato prima del 1613 anno della morte dell’artista, e solo successivamente collocato in cappella.

[Affreschi della volta. Foto Ottaviano Caruso]

LO STATO DI CONSERVAZIONE
L’intervento di restauro ha riguardato sia gli affreschi, sia gli stucchi, sia la componente lapidea. Prima di cominciare, le pitture murali della cappella erano offuscate da una coltre di nerofumo che ne rendeva difficoltosa l’identificazione, a cui si aggiungeva un fissativo organico, utilizzato probabilmente in precedenti restauri, ormai del tutto scurito e alterato. Erano riscontrabili anche effetti di antiche infiltrazioni di umidità dalle coperture. Si è constatata la presenza di almeno un restauro pregresso piuttosto invasivo, presumibilmente databile intorno a metà dell’800, che aveva portato a ridipingere alcune porzioni. In generale la situazione conservativa risultava precaria, con lesioni, distacchi e rischio di caduta di parti degli affreschi.

[Foto Ottaviano Caruso]

L’IMPEGNO DI FRIENDS OF FLORENCE NEL COMPLESSO DELLA SANTISSIMA ANNUNZIATA
«L’impegno di Friends of Florence continua per la Basilica della SS Annunziata con il restauro della Cappella di San Nicola – sottolinea Simonetta Brandolini d’Adda, Presidente di Friends of Florence – Dopo l’ottimo lavoro eseguito dall’eccellente team di restauratrici, tutte le opere sono finalmente visibili di nuovo. Le figure con i loro dettagli e la brillantezza dei colori, che per secoli sono state offuscate dal nero fumo e dal trascorrere del tempo, emergono ora in modo straordinario, restituendoci la cappella in tutta la sua bellezza. Ringraziamo il Comune di Firenze, attraverso l’ufficio Belle Arti e Fabbrica di Palazzo Vecchio che ha diretto i lavori e la Soprintendenza che li ha seguiti con l’Alta Sorveglianza. Siamo ancora grati ai Padri Servi di Maria che con la loro disponibilità hanno accolto i lavori proprio di fronte al Tempietto della Madonna, fulcro della devozione in Basilica, e alle restauratrici che hanno condotto l’intervento con instancabile dedizione. La nostra più sentita gratitudine va anche a The Giorgi Family Foundation per aver reso possibile il recupero della cappella e per il sostegno che costantemente dona ai nostri progetti».

La Cappella di San Nicola non è l’unico intervento sostenuto da Friends of Florence all’interno del complesso della Basilica Annunziata di Firenze. Dal 2011 a oggi la Fondazione ha contribuito alla conservazione di diverse opere, sia in convento, sia in basilica. I primi interventi sostenuti da Friends of Florence fra 2010 e 2012 sono stati all’affresco conosciuto come La Madonna del Sacco di Andrea del Sarto nel Chiostro Grande, al Cristo Crocifisso e ai sei rilievi bronzei con storie della Passione eseguiti dal Giambologna per la sua cappella funebre. Proprio nella cappella di Giambologna, nel 2016 Friends of Florence, ha sostenuto l’intervento alla Madonna del Soccorso la tavola attribuita al Maestro di Barberino. Inoltre nel 2016 attraverso il Premio Friends of Florence Salone dell’Arte e del Restauro di Firenze, la Fondazione ha sostenuto il restauro del Cristo ligneo di Antonio da Sangallo il Vecchio nella Cappella di San Luca. È invece del 2017 il restauro dell’intero Chiostrino dei Voti, mentre si deve sempre ai Friends of Florence il recupero della Cappella di San Luca avvenuto in piena pandemia fra 2020 e 2021.

C.S.m.
Ufficio Stampa 19 maggio 2023

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