Restaurate grazie a Friends of Florence le due lunette sotto al loggiato dell’Accademia di Belle Arti di Firenze.
L’intervento, iniziato in piena pandemia e terminato da pochi mesi, è stato eseguito dal restauratore Filippo Tattini, sotto l’Alta Sorveglianza della dott.ssa Jennifer Celani funzionaria della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e le Province di Pistoia e Prato. Il progetto di restauro è stato presentato alla V edizione del Premio Friends of Florence Salone dell’Arte e del Restauro di Firenze e, pur non essendo stato il vincitore, ha comunque trovato un donatore che l’ha sostenuto.
LE OPERE
Entrambe le lunette sono collocate nel loggiato d’ingresso dell’Accademia di Belle Arti di Firenze e questa sistemazione potrebbe risalire al periodo successivo alle requisizioni napoleoniche, tra il 1798 e il 1815, durante il quale l’edificio che un tempo ospitò l’antico Ospedale di San Matteo e che solo dal 1784 divenne Accademia di Belle Arti, fu interessato da numerosi cambiamenti che ne stravolsero l’aspetto.
La provenienza è invece diversa: la lunetta che rappresenta La Madonna con Bambino fra San Francesco e Sant’Orsola, ora collocata sul portale centrale proviene probabilmente dall’omonimo monastero di Sant’Orsola, un convento situato fra via Guelfa e via Taddeo, fondato nel 1309 da monache benedettine che nel 1435 divenne di ordine francescano.
La lunetta dedicata alla Risurrezione invece proviene dalla Chiesa di Santa Chiara di Firenze, collocata fra via dei Serragli e via Santa Maria, fondata nel 1356 e intitolata a San Giovanni Battista e affidata al convento di suore agostiniane.
Dal punto di vista formale la lunetta collocata sopra il portale d’ingresso, è suddivisa in tre ordini narrativi: la scena principale nella quale si trovano ritratti la Madonna con Bambino fra San Francesco d’Assisi e Sant’Orsola su fondo azzurro, la fascia intermedia con nove teste di cherubini, e l’ultima fascia con festoni vegetali su fondo bianco circondata da una cornice a motivi ogivali. In questa lunetta le figure della scena principale, che hanno gli incarnati in smalto bianco, sono in altorilievo a mezzo busto ad eccezione del Bambino che è ritratto a figura intera. I cherubini sono invece caratterizzati da tratti differenti fra di loro, così come i loro incarnati sono resi con uno smalto rosato piuttosto inconsueto.
La seconda lunetta restaurata è invece quella più prossima alla Galleria dell’Accademia e rappresenta la Resurrezione di Cristo con al centro la figura del Cristo, circondato da otto angeli, mentre poggia i piedi sul sarcofago ai lati del quale ci sono due soldati accovacciati che riposano.
C.S.m.
Ufficio Stampa, 30 maggio 2023
Immagini: Antonio Quattrone
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