Al Museo Correr, capolavori attraverso i secoli: Guercino, Del Sarto, Martini, Nani, Reni, Sansovino, Vasari, Raffaello, fino a Ai Weiwei, Kendell Geers, Koen Vanmechelen. Dipinti, volumi, incisioni, miniature, disegni, reperti archeologici, monete, medaglie.

Aulo Gellio, giurista e scrittore latino del II secolo d.C. delinea un ritratto ‘tipico’ di Iustitia: una giovane donna dall’aspetto solenne e pieno di dignità; espressione severa; fronte aggrottata; sguardo a un tempo scuro e pieno di energia. Si tratta, commenta Gellio, di fattezze simboliche che si interpretano facilmente: “Giustizia è vergine poiché incorruttibile, volitiva poiché non conosce cedimenti, austera poiché non lascia spazio a preghiere o lusinghe, temibile poiché nemica implacabile con chi sceglie di non rispettarla”.

Questa caratterizzazione contiene, tuttavia solo parte delle storie precedenti, che si rivelano ben più complesse e illuminano un orizzonte molto più antico quando l’ordine e l’armonia delle parti erano emanazione di divinità Superiori. Al sovrano, eroe eponimo o capo della comunità spettava essere il tramite e l’esecutore del buon governo.

L’esposizione a cura di Marina Mattei – al Museo Correr di Venezia dal 10 giugno al 3 settembre 2023 – attraversa il tempo alla ricerca della formazione del primitivo concetto di Giustizia e mostra i mutamenti dell’immagine nei secoli, magistralmente resi da grandi artisti di tutti i tempi.

[Giorgio Vasari La Giustizia 1541-1542, Venezia, Gallerie dell’Accademia, cat 1370]

APPROFONDIMENTO: IL PERCORSO DELLA MOSTRA
Il percorso inizia dalla magnifica sala della Biblioteca Pisani del Museo Correr, le cui pareti sono interamente rivestite da librerie in radica di olmo e ospitano pregiate edizioni storiche. Il visitatore viene accolto in questo spazio di antico sapere, dove una serie di scaffali e dedicata all’esposizione di volumi e incisioni, miniature e disegni che illustravano la giustizia. Tutti rispondono alla scelta comune di corredare con “le Figure” il libro simbolo della conoscenza della legge e della scienza giuridica.

La Giustizia, aspetto del sapere per eccellenza, molto spesso reca tra le mani il volume dove l’immagine è contenuta. Si tratta dell’ “Offerta del libro” uno schema fissato prima della stampa che, a nome dell’autore, Giustizia consegna al dedicatario, garante di equità e buon governo o esecutore e promotore del diritto.

Sono altresì presenti tre opere di artisti contemporanei – Ai Weiwei, Kendell Geers, Koen Vanmechelen – concesse dalla Fondazione Berengo, che creano particolari suggestioni dimostrando come il vetro, ancora una volta, sia duttile interprete concettuale.

Attraverso sei sezioni, corrispondenti allo svilupparsi della Figura allegorica, dagli albori delle civiltà fino all’età moderna, sono esposti reperti archeologici, monete e medaglie (sezioni I-II). Una serie di “racconti e interpretazioni” realizzate dagli artisti più importanti dal Medioevo al ‘900 illumina la sua iconografia.

[Valentin Lefebre (1637-1677), incisore. Paolo Caliari detto Veronese (1528-1588), inventore. Trionfo di Venezia (dalla serie Opera selectoria) 1680 ante. Acquaforte. Milano, Civica Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli”]

Opere su carta, legno, tela e tavola sulle quali troneggia come semidea, come Virtù e come Personificazione e Allegoria della stessa città di Venezia (sezioni II-III). I suoi attributi e le sue compagne la rendono inevitabilmente riconoscibile (sezione III).

I luoghi tempio e casa di Giustizia, i Palazzi dell’età moderna costruiti per praticarla e amministrarla, ebbero apparati decorativi di grandi artisti che la celebrano traendo schemi e contenuti dai loro predecessori (sezione IV). Le azioni e le idee di intellettuali, giuristi e letterati che si sono sempre adoperati per eliminare la pena di morte è riassunta nella figura di Cesare Beccaria, che si fece promotore dell’abolizione della pena di morte (SezioneV). Il percorso si chiude con una serie di scene che mostrano atti e protagonisti di Giustizia (sezione VI), protagonisti immortalati come eroi e santi e, infine, episodi di pratica della legge, grandi quadri che imprimono nella mente proprio il leitmotiv della mostra.

Sono presenti tra le altre, opere di Guercino, Andrea Del Sarto, Martini, Nani, Reni, Sansovino, Vasari, Maccari e un bulino di Raffaello.

Non c’è Giustizia senza umanità e quell’ordine, quel tentativo costante di sublimare la parte migliore, contro la colpa e il peccato è davvero il messaggio che arriva da una donna bellissima e coronata, con la Bilancia e spada, che tutto vede anche se a volte è bendata e che, seduta in trono ci ricorda i principi fondanti del vivere civile.

CHI HA RESO POSSIBILE LA MOSTRA
La mostra è promossa dal Comune di Venezia nella persona del Sindaco Luigi Brugnaro, ideata e organizzata dal Centro Europeo per il Turismo e la Cultura di Roma presieduto da Giuseppe Lepore in sinergia con la Fondazione Musei Civici di Venezia presieduta da Mariacristina Gribaudi e con il patrocinio del Comando Interregionale dell’Italia Nord-Orientale della Guardia di Finanza diretto dal Generale di Corpo D’Armata Carmine Lopez che ha curato i più alti aspetti istituzionali relativi alla pianificazione, programmazione e organizzazione dell’evento.

C.S.M.
Uffici stampa, 5 giugno 2023
Immagini messe a disposizione da MUVE press
Immagine di copertina: Giovan Francesco Barbieri detto Guercino
(Cento, 1591-Bologna, 1666) e bottega
Allegorie della Giustizia e della Pace, Prima metà del XVII sec.
Padova, Museo d’Arte Medievale e Moderna
(Musei Civici agli Eremitani)

IMAGO IUSTITIAE. CAPOLAVORI ATTRAVERSO I SECOLI
10 giugno – 3 settembre 2023

Museo Correr
Piazza San Marco 52 – 30124 Venezia
https://correr.visitmuve.it/