“Sia chiaro che stiamo lavorando per mantenere aperta Fondazione Arena“, puntualizza il Sovrintendente e Direttore Artistico Cecilia Gasdia, che non fa mistero delle difficoltà del momento. Le medesime che stanno affrontando altri teatri italiani e l’esempio di Palermo è tra quelli citati. La Stagione Lirica al Teatro Filarmonico di Verona – con i nomi degli interpreti resi noti a pochi giorni dall’inizio, in attesa di un comunicato ufficiale – è un segnale degli sforzi che si stanno compiendo per andare avanti al meglio. La stessa recita inaugurale è a rischio, in quanto è stata inoltrata una comunicazione di sciopero dei lavoratori. «Sono stata una lavoratrice anch’io e comprendo i loro problemi. Però è un peccato, perché il cast è davvero buono». Cecilia Gasdia rimanda al consiglio d’amministrazione fissato per il 20 dicembre, durante il quale si dovrebbero dirimere i punti riguardanti le maestranze, che si riserva di incontrare dopo tale data. Non resta che attendere. Nel frattempo, la Stagione va avanti con il budget a disposizione, che deve tener conto non solo dei prossimi mesi. Entro la fine dell’anno sarà annunciato il cartellone 2019-2020. Una rincorsa contro il tempo, dopo un periodo di fermo lavorativo durato due mesi che ha interessato anche gli uffici, impossibilitati a prendere personale aggiuntivo.
Il sipario si apre su La bohème, un titolo amatissimo e natalizio, visto che il secondo atto si svolge alla vigilia di questa festività. Sul podio, il 16,18, 20, 23, 29, 31 dicembre 2018, sale Francesco Ivan Ciampa, mentre la regia del compianto Giuseppe Patroni Griffi è ripresa da Stefano Trespidi che si avvale delle notazioni rimaste a Torino e attinge alle varie versioni succedutesi. Viene infatti dal capoluogo piemontese questo allestimento storico che segue fedelmente Puccini, e che rientra nell’ottica voluta dal Ministero di favorire scambi e coproduzioni. Tra gli altri interpreti, nei panni di Rodolfo si alternano Matteo Lippi, Oreste Cosimo e Francesco Pio Galasso; in quelli di Mimì Maria Mudryak e Eunhee Kim; in Marcello vediamo Davide Luciano e Gianfranco Montresor e come Musetta Valentina Mastrangelo e Yao Bo Hui. Sergenti e doganieri sono artisti del coro.
«La musica è l’arte che parla delle sensazioni umane e tutti ne abbiamo di nostre. Il valore dell’arte è andare oltre l’essenza dell’uomo». Così si esprime Francesco Ivan Ciampa, che ricorda il suo primo incontro con Bohème, quando era maestro sostituto ed ebbe l’incarico di spazzare la neve del terz’atto. «L’opera non è solo musica, è molto complicata e realizzarla lavorando con le mani mi ha sempre reso felice. Ora, come direttore, nello studio su questa partitura mi accorgo sempre di qualcosa di nuovo, ed è magnifico».
«Bisogna andare a rivedere lo spartito con molta umiltà – interviene Gasdia – perché l’autore metteva tutte le notazioni. Bisogna fidarsi di Puccini perché non sbaglia mai».
La Stagione proseguirà con un titolo mutato rispetto a quanto inizialmente previsto. Non andrà più in scena Mefistofele, sostituito da Don Giovanni di Mozart, con Andrea Mastroni diretto da Renato Balsadonna. Si è tentato il più possibile di mantenere gli stessi nomi con i quali si erano già instaurati dei rapporti, scegliendo un titolo che non richiedesse assunzioni aggiuntive di coristi e orchestrali, come invece avrebbe necessitato Mefistofele. Se il Ministero non risolverà il problema con i sindacati e con le assunzioni, la conseguenza sarà di poter fare solo opere del Settecento, spiega Gasdia.
Dopo Don Pasquale e Adriana Lecouvreur, la scelta per il quinto titolo è caduta su Gianni Schicchi, che non prevede la presenza del coro. Decisione analoga fu presa in passato per Salome, permettendo così le ferie primaverili ai coristi, prima della Stagione estiva in Arena. L’atto unico comico di Puccini sarà abbinato a un’opera barocca, Il maestro di cappella, come da voleri ministeriali. Gianni Schicchi volgerà uno sguardo al futuro prossimo. Nuovi compositori stanno scrivendo opere sulla Divina Commedia in vista del 2012, quando cadrà l’anniversario della morte di Dante Alighieri, che venne a Verona esule da Firenze. La Fondazione Arena gli renderà questo primo omaggio guidato dal direttore ventitreenne veronese Alessandro Bonato. La ricerca di giovani di valore è destinata a proseguire con un più stretto rapporto di collaborazione, per il momento solo abbozzato, con il conservatorio veronese, dal quale si progetta di attingere alcuni ruoli comprimari. Lo scambio di auguri in musica avverrà sabato 22 dicembre alle ore 21 nella basilica di santa Anastasia a Verona, dove si terrà il Concerto di Natale, a ingresso libero. Orchestra coro e solisti dell’Arena di Verona con le voci bianche A.Li.Ve. e Vittorio Bresciani sul podio, eseguiranno Weihnachts-oratorium di Franz Liszt. La conferenza stampa, tenutasi nel foyer del Teatro Filarmonico, si è aperta con un commosso saluto a Gianfranco Cecchele, scomparso pochi giorni prima, una delle più importanti voci del Novecento che Cecilia Gasdia ha ricordato come «un grande tenore e una grande persona».
Infine è stato letto un messaggio di Placido Domingo, atteso in Arena durante la prossima estate 2019, quando cadrà il 50° anno di collaborazione tra il leggendario tenore-baritono e direttore e quello che lui stesso definisce «il più “grande” Teatro d’Opera al mondo».
Maria Luisa Abate
Nomi affermati e talenti in ascesa per Lirica e Sinfonica d’alto profilo
Fondazione Arena presenta la Stagione Artistica 2018-2019, in programma dal 16 dicembre 2018 al 26 maggio 2019. In cartellone per la STAGIONE LIRICA al Teatro Filarmonico cinque grandi titoli d’opera. Il primo appuntamento è con “La bohème” di Giacomo Puccini, in scena dal 16 al 31 dicembre 2018 nell’allestimento classico ed elegante di Giuseppe Patroni Griffi con scene di Aldo Terlizzi. Un inedito a Verona, creato per il centenario dal debutto del capolavoro pucciniano al Teatro Regio di Torino, con la direzione di Francesco Ivan Ciampa. Alle quattro date in abbonamento – 16, 18, 20 e 23 dicembre – si aggiungono infatti le due recite straordinarie fuori abbonamento del 29 e 31 dicembre. La Stagione Lirica inaugura ufficialmente domenica 27 gennaio con “Don Giovanni” di Wolfgang Amadeus Mozart. Sul podio sarà impegnato Renato Balsadonna, direttore dal curriculum internazionale.
Dal 24 febbraio al 3 marzo, “Don Pasquale” di Gaetano Donizetti corona il carnevale 2019 con un elegante e sapiente sorriso: l’allestimento di Fondazione Arena è firmato dall’attore e regista Antonio Albanese in una delle sue rarissime incursioni nel mondo dell’Opera, avvenuta nel 2013. Il dramma buffo donizettiano conta per quattro recite sulle originali scene di Leila Fteita e i costumi di Elisabetta Gabbioneta, per la direzione di Alvise Casellati, direttore residente del Teatro Carlo Felice di Genova e talento italiano in ascesa.
Segue dal 31 marzo al 7 aprile “Adriana Lecouvreur” di Francesco Cilea, altro titolo importante del Novecento ma oggi poco rappresentato in Italia. A trent’anni dall’ultima edizione al Teatro Filarmonico di Verona, il titolo più ricco e fortunato di Cilea va in scena per quattro recite nell’allestimento di Ivan Stefanutti, che firma regia, scene e costumi, diretto da Massimiliano Stefanelli. Altri due titoli completano la Stagione Lirica, capolavori separati da centotrent’anni anni di storia, uniti in un inedito dittico in scena per quattro recite dal 19 al 26 maggio: “Il Maestro di cappella” di Domenico Cimarosa, mai rappresentato a Verona, e “Gianni Schicchi”, atto unico di Giacomo Puccini dal successo intramontabile. L’allestimento torinese è firmato da Vittorio Borrelli ed è diretto dal giovane veronese Alessandro Bonato, che a soli ventitré anni fa il suo debutto con Fondazione Arena dopo essere stato tra i vincitori della Malko Competition, il più importante concorso internazionale di direzione d’orchestra che si tiene ogni tre anni a Copenaghen.
Il concerto di Natale si terrà sabato 22 dicembre alle ore 21 nella basilica di santa Anastasia a Verona, a ingresso libero. Orchestra coro e solisti dell’Arena di Verona, con le voci bianche A.Li.Ve., sotto la direzione di Vittorio Bresciani, eseguiranno l’oratorio di Natale di Franz Liszt Weihnachtsoratoirium da “Christus” parte I.
Sei concerti con protagonisti direttori e solisti di prestigio internazionale andranno a comporre la STAGIONE SINFONICA. Con il primo appuntamento di venerdì 11 gennaio alle 20.00 con replica sabato 12 alle 17.00, Fondazione Arena propone al suo pubblico una delle pagine più celebri e apprezzate di Beethoven, sotto la direzione di Gustav Kuhn, Maestro dalla carriera internazionale.
Per il secondo concerto del 8 e 9 febbraio torna sul podio del Filarmonico Roman Brogli-Sacher, impegnato in un ricco programma che spazia da Mahler a Donizetti, da Bassi a Wagner, con solistI Il basso Andrea Mastroni e Giampiero Sobrino, primo clarinetto dell’orchestra areniana.
Per terzo appuntamento, in programma l’1 e 2 marzo, Francesco Ommassini guida al pianoforte Roman Lopatynskyi, secondo assoluto del concorso “Città di Verona” in Rachmaninov e il giovane violoncellista Edgar Moreau in Elgar.
Accanto alla tradizionale offerta concertistica, si rinnova per il secondo anno l’appuntamento fuori abbonamento al Teatro Ristori venerdì 8 marzo alle 20.30, con replica sabato 9 marzo alle 17.00, in un progetto di collaborazione tra le due importanti realtà cittadine. L’Orchestra della Fondazione Arena di Verona sarà diretta da Timothy Brock, direttore-compositore specialista di colonne sonore per il cinema muto e non solo, per il terzo appuntamento della rassegna Luci della città, che prosegue il ciclo “Suonando Chaplin”, già felicemente accolto nelle ultime stagioni. Sarà un omaggio al grande divo del XX Secolo Charlie Chaplin, con la proiezione del film Luci della città (City Lights) e l’esecuzione integrale dal vivo della colonna sonora originale restaurata dallo stesso Brock.
La Stagione Sinfonica prosegue quindi il 12 e 13 aprile: Alpesh Chauhan dirige Mendelssohn e la Fantasia Corale di Beethoven, che vede impegnato al pianoforte Edoardo Maria Strabbioli. Il 3 e 4 maggio è la volta del concerto-spettacolo Big Nightmare Music proposto dal duo Igudesman & Joo formato dal violinista russo Aleksej Igudesman e dal pianista anglo-coreano Hyung-ki Joo. Lo spettacolo fa scoprire le esuberanti potenzialità della musica classica unita alla cultura popolare, per raccontare la musica classica all’insegna della comicità.
L’ultimo appuntamento della Stagione Sinfonica, il 17-18 maggio, dal titolo Songs! Scent of swing, vedrà protagonisti il Coro dell’Arena di Verona insieme ad un quintetto d’archi, un pianoforte e una batteria e saranno diretti da Vito Lombardi in un imperdibile appuntamento dal sapore swing all’interno di celebri colonne sonore.
Maria Luisa Abate
Contributi fotografici MiLùMediA for DeArtes