Tre mostre alla Galleria D’arte Moderna: ‘Laboratorio Prampolini #2. Taccuini, disegni e progetti inediti dal Futurismo all’Art Club’; ‘Osvaldo Peruzzi Splendore geometrico futurista’; ‘L’allieva di danza di Venanzo Crocetti. Il ritorno’.

LABORATORIO PRAMPOLINI#2
DISEGNI, TACCUINI E PROGETTI INEDITI DAL FUTURISMO ALL’ART CLUB
Galleria d’Arte Moderna Roma  23 giugno 2023 – 14 gennaio 2024

Galleria immagini: https://www.galleriaartemodernaroma.it/it/mostra-evento/laboratorio-prampolini-2

Ormai la critica è concorde nel ritenere che Prampolini occupi un posto a sé nel panorama europeo dell’arte astratta, caratterizzato dal suo profondo interesse per la sperimentazione, per il dinamismo e l’organicismo che si manifesta, negli anni Trenta e Quaranta, in visioni cosmiche, oniriche e nelle compenetrazioni meccaniche bene documentate, allo stato iniziale di ideazione e progettazione, dai disegni contenuti nei suoi taccuini di studio presenti in mostra.

Enrico Prampolini e il suo eclettismo sono i protagonisti della mostra realizzata nell’ambito di una serie d’iniziative espositive della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali legate agli artisti del Futurismo italiano presenti nelle collezioni d’arte capitoline.

L’esposizione intende riportare l’attenzione sul multilinguismo artistico e l’interdisciplinarietà di Enrico Prampolini, nell’arco di tempo che va dagli anni Trenta ai Cinquanta del Novecento, all’apice quindi della carriera e dell’esuberanza progettuale dell’artista.

In mostra opere, disegni, materiali grafici e documentali poco conosciute o totalmente inediti provenienti dalle diverse donazioni degli eredi Prampolini alla Sovrintendenza Capitolina che sono andati a formare l’Archivio Prampolini conservato all’interno del CRDAV Centro Ricerca e Documentazione Arti Visive di Sovrintendenza. Si tratta di donazioni iniziate nel 1992 e protrattesi fino al 2020 e di cui il nucleo iniziale è già stato in parte presentato al pubblico presso il MACRO Museo d’Arte Contemporanea Roma, nel 2016.

Questo nuovo progetto espositivo dedicato all’artista emiliano torna anche a recuperare la tesi che lo spazio del laboratorio si sovrappone allo spazio dell’archivio e la messa in scena dell’uno si realizza attraverso i materiali dell’altro, partendo proprio dal cospicuo fondo oggi conservato dalla Sovrintendenza.

Dopo un periodo di studio e approfondimento dei nuovi materiali acquisiti si è voluto tornare a rafforzare il senso del carattere laboratoriale e interdisciplinare dell’arte di Prampolini, fra pittura, scenografia, architettura, arti applicate e grafica, senza dimenticare gli allestimenti delle grandi mostre di Regime, l’editoria, fino alla riflessione teorica, alla promozione e all’organizzazione culturale, fra cui l’attività critica e l’insegnamento focalizzati sui decenni Trenta, Quaranta e Cinquanta.

In primo piano il confronto di numerosi suoi disegni preparatori con dipinti, progetti artistici e/o architettonici e teatrali, in un percorso totalmente inedito nel suo genere e di particolare importanza scientifica, dato anche il valore unico della collezione artistica e documentale acquisita da Roma Capitale. Tra il materiale esposto, inediti album da disegno (fine anni Venti, anni Trenta e Quaranta), progetti architettonici e sketchbooks (anni Trenta-Cinquanta) contenenti elaborati grafici, schizzi e rapide composizioni, che bene esemplificano il grande lavoro progettuale dell’artista oltre alla sua creativa estroversione artistica.

Un potente corpus grafico posto in mostra anche attraverso la creazione di percorsi grafici e parallelismi iconografici con le opere pittoriche dello stesso Prampolini, provenienti dalla Galleria d’Arte Moderna e da altre importanti collezioni d’arte pubbliche (Galleria Nazionale d’Arte moderna e contemporanea, MART di Rovereto, Museo del Novecento di Firenze e Collezione Roberto Casamonti di Firenze), e private, oltre alle opere messe gentilmente a disposizione dagli eredi stessi di Prampolini.

All’interno della mostra un percorso è dedicato elle persone con disabilità visiva, dotato di disegni a rilievo e relative audiodescrizioni. Saranno inoltre disponibili visite tattili gratuite, guidate da operatori specializzati.

La mostra è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura. A cura di Alessandra Cappella, Claudio Crescentini, Flavia Pesci, Federica Pirani, Gloria Raimondi e Daniela Vasta. Catalogo: Silvana editoriale.


OSVALDO PERUZZI
SPLENDORE GEOMETRICO FUTURISTA

Galleria d’Arte Moderna Roma23 giugno – 15 ottobre 2023

Galleria immagini: https://www.galleriaartemodernaroma.it/it/mostra-evento/osvaldo-peruzzi-splendore-geometrico-futurista

A quasi vent’anni dalla scomparsa si celebra l’artista livornese con un’ampia testimonianza del suo operato e uno studio approfondito sul suo ruolo all’interno del panorama futurista.

La Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e gli Archivi Gerardo Dottori celebrano l’arte del pittore Osvaldo Peruzzi (1907-2004), uno degli ultimi futuristi a divulgare le tesi rivoluzionarie del movimento marinettiano.

Osvaldo Peruzzi è stato un personaggio non secondario degli sviluppi del Futurismo degli anni Trenta e primi anni Quaranta del Novecento per la sua spiccata e originale personalità maturatasi già sullo scorcio dei Venti e l’esordio dei Trenta, quando Marinetti lo battezzò futurista alla Galleria Pesaro di Milano. Il percorso espositivo propone opere provenienti da collezioni pubbliche e private, oltre a quelle storiche e significative poco conosciute al grande pubblico messe a disposizione dalla famiglia dell’artista, grazie alla preziosa collaborazione delle figlie Stella e Cristina.

Nel percorso espositivo è possibile ammirare anche Aeropittura del 1934, di proprietà della Sovrintendenza Capitolina, Galleria d’Arte Moderna, una delle opere più conosciute dell’artista livornese e una fra le aeropitture dell’inizio degli anni Trenta più rappresentative delle nuove teorie estetiche futuriste, non a caso esposta al Guggenheim di New York nella grande mostra sul Futurismo del 2014. Un preciso segno distintivo del Futurismo a cavallo fra la prima stagione “eroica” e gli sviluppi successivi che porta direttamente alla fase dell’idealismo cosmico e ai preludi astratti.

A completare la mostra, oltre ai dipinti di Peruzzi, anche una sua tela tarda che ritrae il collega e amico futurista Gerardo Dottori e un gruppo di dodici disegni, comprendenti cinque cartoline postali, con disegni sul retro datati tra 1929 e il 1932, inviate all’epoca all’amico Armando Silvestri e oggi conservate presso l’Archivio di Stato di Milano. In ultimo, sarà possibile anche ammirare una serie di documenti inediti in prestito dalla Fondazione Primo Conti di Fiesole.

Per le persone con disabilità visiva sono stati realizzati, in collaborazione con il Museo Tattile Statale Omero di Ancona, un disegno a rilievo e un’audiodescrizione su audiopen, che consentono l’esplorazione tattile dell’opera Aeropittura del 1934. Saranno inoltre programmate visite tattili gratuite, guidate da operatori specializzati.

La mostra è promossa e organizzata da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali in collaborazione con gli Archivi Gerardo Dottori e il supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura. È curata da Massimo Duranti e Andrea Baffoni i quali si sono avvalsi della collaborazione del Comune di Livorno, dalla Fondazione Primo Conti di Fiesole che possiede l’Archivio Peruzzi donato direttamente dall’artista, dall’Archivio di Stato di Milano che conserva suoi preziosi documenti e suoi interessanti disegni degli esordi artistici, e dalla Fondazione Livorno, che, a seguire, in occasione del 20° anniversario della scomparsa del futurista livornese, ospiterà presso i propri spazi espositivi la presente rassegna ampliata con tutti i dipinti della loro collezione.


‘L’ALLIEVA DI DANZA’ DI VENANZO CROCETTI. IL RITORNO
Galleria d’Arte Moderna Roma 23 giugno 2023 – 14 gennaio 2024

Galleria immagini: https://www.galleriaartemodernaroma.it/it/mostra-evento/lallieva-di-danza-di-venanzo-crocetti-il-ritorno

Dopo oltre due anni di un accurato e specialistico restauro da parte dei tecnici dell’ICR, torna ad essere esposta al pubblico, L’allieva di danza (1958-59), una delle prime grandi opere scultoree di Venanzo Crocetti (1913-2003)sul tema della danza.

La scultura di Crocetti è entrata nella collezione d’arte del Comune di Roma nel 1960 a seguito dell’acquisto alla VIII Quadriennale Nazionale d’Arte (1959-60), rassegna nella quale l’opera era esposta (sala XXVI). Successivamente la scultura ha fatto parte della selezione ufficiale dei capolavori d’arte dell’allora denominata Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea, tenutasi presso il Palazzo delle Esposizioni (1963).

L’opera rappresenta una delle prime sculture di Crocetti di grande formato dedicate al tema della danza, tematica che già compare in vari bozzetti degli anni Quaranta e che, a partire dalla fine degli anni Cinquanta, diventerà tema ricorrente all’interno della sua produzione. Le sue ballerine divennero, in breve tempo, un’icona simbolo per molti scultori figurativi del secondo Novecento, così come bene evidenziato in mostra mediante il confronto visuale con la scultura Bambina seduta (1955) di Giacomo Manzù, altra opera della collezione capitolina. I corpi adolescenziali delle due ragazze si guardano e riflettono l’una nella struttura dell’altra, ambedue immortalate in un definito momento di riposo.

L’Allieva di danza è l’unica scultura di Crocetti nelle collezioni capitoline e dal 1963 non era più stata esposta a causa delle gravi lesioni che interessavano la parte inferiore dell’opera e che la rendevano strutturalmente instabile. Il lungo intervento di restauro ha anche consentito un approfondito studio dell’opera, non solo dal punto di vista conservativo, ma anche per gli aspetti tecnico esecutivi.

Un ampio e articolato lavoro multidisciplinare realizzato grazie alla collaborazione dei Laboratori dell’ICR con altri enti quali: l’UOSD di Diagnostica per Immagini in Emergenza ed Urgenza, Dipartimento di Scienze Radiologiche, Oncologiche ed Anatomopatologiche del Policlinico Umberto I – Sapienza Università di Roma, il Museo Fondazione Crocetti e la Galleria d’Arte Moderna. Con il supporto del Dipartimento di Scienze Radiologiche del Policlinico è stato possibile effettuare una tomografia computerizzata (TC) della scultura, che si è rivelata estremamente utile per definire la tecnica usata da Crocetti per la realizzazione dell’opera.

Per le persone con disabilità visiva, sono esposte le riproduzioni dei modelli 3D dell’intera scultura e della sezione tomografica, realizzati dall’ICR, abbinati a un’audiodescrizione su audiopen, realizzata in collaborazione con il Museo Tattile Statale Omero di Ancona. Sono inoltre programmate visite tattili gratuite, guidate da operatori specializzati.

A corredo della mostra la trasmissione del documentario di Franco Simongini Scultori d’oggi: Venanzo Crocetti(novembre 1984), estrapolato dall’enorme serbatoio di filmati sull’arte di RAI TECHE e facente parte della serie L’ottavo giorno. Scultori d’oggi dello stesso Simongini che intervista e visita lo studio di Crocetti.

La mostra è promossa e organizzata da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con Ministero della Cultura – Istituto Centrale per il Restauro e Fondazione Venanzo Crocetti. Supporto organizzativo Zètema Progetto Cultura. A cura di Claudio Crescentini, Carla Ortolani e Livia Sforzini.

C.S.M.
Ufficio Stampa, 22 giugno 2023
Immagine di copertina tratta dalla pagina FB della GAM

Galleria d’Arte Moderna
Via Francesco Crispi, 24 Roma
Tel. 060608
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