80. Mostra Internazionale d’Arte cinematografica. Leoni d’Oro a Liliana Cavani e Tony Leung Chiu-wai. Dedica a Gina Lollobrigida. Spettacolo al Teatro La Fenice.
La 80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica è organizzata dalla Biennale di Venezia ed è diretta da Alberto Barbera. Si svolge al Lido di Venezia dal 30 agosto al 9 settembre 2023.
LA 80. MOSTRA IN NUMERI
I Paesi rappresentati sono 54. I titoli iscritti sono4061 di cui: 2100 lungometraggi (226 italiani) e 1961 cortometraggi (186 italiani). I nuovi lungometraggi della Selezione Ufficiale sono 82, di cui: 23 nella sezione Venezia 80 (Concorso); 19 nella sezione Fuori Concorso (di cui 6 documentari); 1 proiezione speciale; 18 nella sezione Orizzonti; 9 nella sezione Orizzonti Extra; 9 nella sezione Venezia Classici – Documentari sul cinema; 3 nella sezione Biennale College – Cinema
I cortometraggi sono 14, di cui: 1 nella sezione Fuori Concorso – Cortometraggi; 13 nella sezione Orizzonti – Cortometraggi.
Le serie TV sono 2, nella sezione Fuori Concorso – Series.
Venezia Classici comprende: 19 lungometraggi restaurati; 1 cortometraggio restaurato; 9documentari sul cinema (n.d.r. vedi focus qui di seguito).
Venice Immersive presenta: 43 opere selezionate, di cui 28 in Concorso; 9 progetti nella sezione Best of Immersive – Fuori Concorso; 6 opere nella sezione Biennale College Cinema – VR; 24 mondi nella Worlds Gallery.
CATERINA MURINO CONDURRÀ LE SERATE DI APERTURA E CHIUSURA
L’attrice Caterina Murino aprirà l’80. Mostranella serata di mercoledì 30 agosto 2023, sul palco della Sala Grande (Palazzo del Cinema al Lido) in occasione della cerimonia di inaugurazione, e guiderà la cerimonia di chiusura sabato 9 settembre, in occasione della quale saranno annunciati i Leoni e gli altri premi ufficiali dell’80. Mostra.
LEONI D’ORO ALLA CARRIERA A LILIANA CAVANI E A TONY LEUNG CHIU-WAI
Sono stati attribuiti alla regista Liliana Cavani e all’attore Tony Leung Chiu-wai i Leoni d’oro alla carriera della 80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia. La decisione è stata presa dal Cda della Biennale, che ha fatto propria la proposta del Direttore della Mostra, Alberto Barbera.
«Sono molto felice e grata alla Biennale di Venezia per questa sorpresa bellissima» ha detto, nell’accettare la proposta, Liliana Cavani, che ha partecipato alla Mostra di Venezia già nel 1965 conPhilippe Pétain: Processo a Vichy, Leone di San Marco per il documentario, e poi più volte con Francesco d’Assisi (1966), Galileo (1968), I cannibali (1969), tra gli altri, fino a Il gioco di Ripley (2002) e Clarisse (2012).
Tony Leung Chiu-wai – che ha interpretato tre film Leoni d’oro a Venezia, Città dolente (1989) di Hou Hsiao-hsien, Cyclo (1995) di Tran Anh Hung e Lust, Caution (2007) di Ang Lee, ha detto: «Sono colpito e onorato dalla notizia della Biennale di Venezia. Condivido idealmente questo premio con tutti i cineasti con cui ho lavorato. Questo riconoscimento è anche un omaggio a tutti loro».
Queste, le parole del Direttore Alberto Barbera: «Protagonista tra i più emblematici del nuovo cinema italiano degli anni Sessanta, con un lavoro che in seguito attraversa oltre sessant’anni di storia dello spettacolo, Liliana Cavani è un’artista polivalente capace di frequentare la televisione, il teatro e la musica lirica con il medesimo spirito non convenzionale, e la stessa inquietudine intellettuale che hanno reso celebri i suoi film. Il suo è sempre stato un pensiero anticonformista, libero da preconcetti ideologici e svincolato da condizionamenti di sorta, mosso dall’urgenza della ricerca continua di una verità celata nelle parti più nascoste e misteriose dell’animo umano, fino ai confini della spiritualità. I personaggi dei suoi film sono calati in un contesto storico che testimonia una tensione esistenziale verso il cambiamento, giovani che cercano risposte a quesiti importanti, soggetti complessi e problematici nei quali si riflette l’irrisolto conflitto fra individuo e società. Il suo è uno sguardo politico nel senso più alto del termine, anti-dogmatico, non allineato, coraggioso nell’affrontare anche i più impegnativi tabù, estraneo alle mode, refrattario ai compromessi e agli opportunismi produttivi, aperto invece a una fertile ambiguità nei confronti dei personaggi e delle situazioni messe in scena. Una feconda lezione che è insieme di estetica e di etica, da parte di una protagonista del nostro cinema, che ne definisce la perenne modernità».
Prosegue Alberto Barbera: «Tony Leung è uno degli interpreti più carismatici del cinema contemporaneo, la cui eccezionale carriera è stata in grado di evolversi in parallelo allo sviluppo del cinema in chiave transnazionale e globale. Affermatosi come star della scena pop di Hong Kong negli anni Ottanta, è oggi internazionalmente riconosciuto come uno degli attori più significativi e versatili della sua generazione, in grado di dare vita a personaggi indimenticabili nei generi più vari e a ogni latitudine. Emblematico del suo stretto rapporto con il cinema d’autore è il ruolo di protagonista nel film In the Mood for Love (2000) di Wong Kar-wai, che garantisce a Tony Leung la Palma d’Oro come miglior attore al festival di Cannes, e l’interpretazione in tre film premiati con il Leone d’oro alla Mostra di Venezia: Città dolente (1989) di Hou Hsiao-hsien, Cyclo (1995) di Tran Anh Hung e Lussuria – Seduzione e tradimento (2007) di Ang Lee. Tuttavia, il suo profilo di star globale è legato altresì alla capacità di attraversare gli immaginari cinematografici in costante mutamento tipici del nostro tempo, segnando con la sua presenza film di grande successo commerciale in generi, lingue e scenari produttivi molto differenti, dal genere di arti marziali in Hero (2002) di Zhang Yimou, all’action-thriller Infernal Affairs (2002-03) di Andrew Lau e Alan Mak, all’epica di guerra La battaglia dei tre regni (2008-09) di John Woo, sino al recente contributo all’universo Marvel in Shang-chi e la leggenda dei dieci anelli (2021). Nel corso dei decenni, oltre a mantenere viva la curiosità per ruoli e cinematografie sempre diversi, grazie alle sfaccettature dei suoi molteplici personaggi ha dato un contributo importante alla ridefinizione dell’immagine tradizionale della star maschile, consacrando la sua unicità sulla scena cinematografica contemporanea».
DEDICATA A GINA LOLLOBRIGIDA LA PREAPERTURA DELL’80. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA
Doppio programma: due presentazioni in prima mondiale in versione restaurata per l’occasione.
È tutta dedicata alla grande attrice Gina Lollobrigida, icona del cinema italiano scomparsa lo scorso gennaio, la serata di Preapertura dell’80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia.
In Sala Darsena (Palazzo del Cinema) al Lido di Venezia martedì 29 agosto, con inizio alle ore 21, avrà luogo un doppio programma. Portrait of Gina (1958, 27’) di Orson Welles, è presentato in prima mondiale in collaborazione con Cinecittà, nella versione restaurata per l’occasione dal Filmmuseum di Monaco di Baviera. La provinciale (1953, 113’) di Mario Soldati, è presentato in prima mondiale nella versione restaurata per l’occasione dal Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale, in collaborazione con Compass Film.
I due film rientrano nel programma di Venezia Classici dell’80. Mostra (n.d.r. vedi focus di seguito) e fanno parte del progetto complessivo di iniziative dedicate alla grande attrice ideate dal Sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni e dalla Presidente di Cinecittà Chiara Sbarigia. Un progetto che comprende anche due mostre fotografiche in corso a Roma e Venezia e un premio ai giovani talenti, che sarà presentato durante la Mostra del Cinema.
Portrait of Gina (1958) di Orson Welles è un episodio pilota di una serie televisiva della ABC, mai completata, su “persone e luoghi” con il grande regista come guida. A lungo considerato perduto, è un’intervista di Welles a Gina Lollobrigida nella sua villa dell’Appia antica. Il film è rimasto inedito fino al 1986, quando è stato proiettato alla Mostra di Venezia, un anno dopo la morte del regista. «In realtà non è assolutamente un documentario – ha spiegato Welles nel 1958 – piuttosto un saggio, un saggio personale. Non cerca di essere fattuale ma solo di non raccontare bugie, nella tradizione del diario. Sono le mie riflessioni su un dato soggetto, Lollobrigida, e non su quello che è in realtà. Ed è anche molto più personale del mio punto di vista. È un vero e proprio saggio».
La provinciale (1953), di Mario Soldati è un dramma letterario al femminile tratto dall’omonimo romanzo di Alberto Moravia e sceneggiato dallo stesso regista. Nei panni della protagonista Gemma, Gina Lollobrigida regala una delle migliori interpretazioni della sua carriera. Per il restauro della scena è stato utilizzato il negativo originale, integrato con un controtipo per alcuni fotogrammi mancanti o danneggiati. Per la colonna sonora si è adoperato un positivo colonna doppia banda conservato negli archivi della Cineteca Nazionale.
I FILM RESTAURATI DI VENEZIA CLASSICI
Sarà il regista e sceneggiatore Andrea Pallaoro (Medeas, Hannah, Monica) a presiedere la Giuria di studenti di cinemache – per il decimo anno – assegnerà il Premio Venezia Classici per il miglior film restaurato, oltre che per il miglior documentario sul cinema presentato all’interno della Sezione.
Venezia Classici è la sezione che dal 2012 presenta alla Mostra, in anteprima mondiale, una selezione dei migliori restauri di film classici realizzati nel corso dell’ultimo anno da cineteche, istituzioni culturali e produzioni di tutto il mondo. Curata da Alberto Barbera con la collaborazione di Federico Gironi, Venezia Classici presenta inoltre una selezione di documentari sul cinema e i suoi autori.
«Anche quest’anno il programma di Venezia Classici si propone di offrire al pubblico uno spaccato ampio e trasversale della storia del cinema, attraversando generi e correnti, esplorando cinematografie e celebrando grandi autori e anniversari», spiegano Alberto Barbera e Federico Gironi. «S’inizia doverosamente con il tributo a una delle più grandi e popolari star del cinema italiano: Gina Lollobrigida […].
Un altro omaggio si propone di ricordare uno dei maestri del cinema italiano di genere, Ruggero Deodato, scomparso nel dicembre dell’anno scorso, con il restauro di uno dei suoi film più estremi e invisibili: Ultimo mondo cannibale. Nel febbraio scorso, se n’è andato anche uno dei più grandi registi spagnoli, Carlos Saura, del quale rivedremo in versione restaurata uno dei primi e migliori film, che segnò la rinascita del cinema spagnolo: La caccia, premiato al Festival di Berlino del 1965.
Tra gli anniversari che celebriamo quest’anno, anche quello di Anna Magnani che ci ha lasciati cinquant’anni fa. Per l’occasione, potremo assistere alla proiezione del nuovissimo restauro in 4K di Bellissima, straordinario film di uno dei più grandi registi della storia del cinema italiano, Luchino Visconti.
È il 120° anniversario anche della nascita di Yasujiro Ozu, di cui si vedrà un film raro e mutilato dalla censura dell’epoca, in pieno secondo conflitto mondiale: il recente ritrovamento di una parte delle sequenze tagliate consentirà di riscoprire C’era un padre in una versione non completa ma sicuramente più prossima all’edizione originale di quella conosciuta sinora.
E poi una serie di grandi film che appartengono di diritto alla storia del cinema e del suo pantheon: Les Créatures di Agnès Varda (in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia del 1966); I giorni del cielo, secondo, straordinario film di Terrence Malick; Per il re e per la patria di Joseph Losey e Le ombre degli avi dimenticati di Sergej Parajanov, che rivelò al mondo intero le straordinarie qualità del grande regista armeno-ucraino inviso alle autorità sovietiche per la sua opera, che rielabora in chiave surrealista e visionaria le tradizioni popolari delle popolazioni caucasiche.
Non solo restaurati, ma anche rivisti dagli stessi autori in veri e propri Director’s Cut, sono Un sogno lungo un giorno di Francis Ford Coppola e Profundo Carmesí di Arturo Ripstein, mentre il capolavoro Andrej Rublëv di Andrej Tarkovskij verrà presentato in quella che è la ricostruzione della versione integrale, censurata prima della sua uscita e mai vista prima d’ora.
Il 2023 è l’anno del centenario di Warner Bros. e Disney. Per celebrarli entrambi, a 50 anni dalla sua realizzazione, ritorna in versione restaurata un capolavoro del cinema non solo horror come L’esorcista di William Friedkin, mentre per chi cerca qualcosa di più dolce e rassicurante ecco Rondine senza nido, film con la leggendaria Shirley Temple diretto dal prolifico e a tratti geniale Allan Dwan.
Dalla scena indipendente americana arriva invece l’allieva di Roger Corman Stephanie Rothman che diede alla sexploitation anni ‘70 un impulso femminista. La Mostra presenterà The working girls, uno dei recenti restauri dalla sua filmografia entrata a far parte della collezione del MoMA di New York. Sempre in tema di trasgressioni, il regista Yonfan ci porta nei quartieri a luci rosse di Singapore a simpatizzare con un gruppo di irresistibili travestiti, con il coloratissimo Bugis street. I bambini sono invece protagonisti anche di uno dei primi film di Amir Naderi, Harmonica (Saaz Dahani, rimasto invisibile per anni), ambientato in un Iran costiero e soleggiato che non ti aspetti. Da scoprire, o riscoprire, anche due film da noi davvero poco noti: Life of a shock force worker del regista bosniaco Bahrudin Čengić, film considerato da molti critici come uno dei capolavori dell’ex cinema jugoslavo, e Ohikkoshi del giapponese Shinji Sōmai, autore ingiustamente sottovalutato di soli 13 bellissimi film realizzati fra il 1980 e il 2000.”
BIENNALE COLLEGE – CINEMA E
BIENNALE COLLEGE CINEMA – VIRTUAL REALITY
Alla 80. Mostra di Veneziasaranno proiettati 3 lungometraggi selezionati, sviluppati e prodotti nella undicesima edizione (2022/2023) di Biennale College – Cinema, laboratorio di alta formazione aperto a filmmaker di tutto il mondo per la produzione di film a basso costo, lanciato dalla Biennale alla Mostra del Cinema del 2012. I tre lungometraggi a micro budget sono stati realizzati con il grant della Biennale di 200mila euro ciascuno.
Invece il progetto della settima edizione (2022/2023) di Biennale College Cinema – Virtual Reality che ha ottenuto, come contributo alla produzione, il grant di €75.000 della Biennale di Venezia, sarà presentato nella sezione Venice Immersive.
INCONTRI, PRESENTAZIONI, EVENTI SPECIALI
Si svolgeranno diversi incontri, convegni e presentazioni nell’ambito del Venice Production Bridge, che si terrà in loco presso l’Hotel Excelsior (31 agosto – 8 settembre), 3° piano, al Lido di Venezia, e nella Venice Immersive Island per tutte le attività immersive (isola del Lazzaretto Vecchio) (31 agosto – 5 settembre). Una selezione di panel ed eventi, che si terranno fisicamente nei luoghi succitati, sarà trasmessa in streaming tramite il sito del Venice Production Bridge per garantire la massima partecipazione possibile a livello mondiale.
Per il secondo anno il Venice Immersive Market si terrà presso l’isola del Lazzaretto Vecchio (Venice Immersive Island) dal 31 agosto al 5 settembre, riunendo tutte le attività immersive, che prevedono la presentazione attraverso installazioni e stand-up dei progetti immersivi selezionati in concorso; la presentazione dei progetti immersivi del Venice Gap-Financing Market e di Biennale College Cinema VR; presentazioni dedicate a temi immersivi; un’area espositiva per istituzioni, fondi pubblici e privati che sponsorizzano progetti VR/XR/AR, produttori, e società di produzione, distribuzione, vendita, effetti speciali e postproduzione specializzate in contenuti immersivi.
L’IMMAGINE DELLA 80.MOSTRA
L’illustratore e autore italiano Lorenzo Mattotti firma per il sesto anno l’immagine del manifesto ufficiale, e per il quinto anno la sigla della 80.Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia.
RAI CINEMA NELLA SELEZIONE UFFICIALE DELLA 80. MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA
Rai Cinema partecipa all’80. Mostra del Cinema di Venezia con quattro film italiani nel Concorso principale, tra i quali il film di apertura. E con una grande varietà di opere che ha contribuito a produrre tra film, film documentari, e cortometraggi, alcune delle quali saranno distribuite in sala da 01 Distribution. In totale 25 titoli, tra la Selezione ufficiale, la Settimana della Critica, e altri che verranno annunciati nei prossimi giorni.
I quattro film italiani in Concorso sono: Comandante di Edoardo De Angelis, che inaugurerà il Festival, Finalmente l’alba di Saverio Costanzo, Lubo di Giorgio Dirittie Io Capitano di Matteo Garrone e usciranno tutti in sala con 01 Distribution.
«Rai Cinema è presente per la prima volta nella sua storia con quattro film italiani e uno internazionale nel Concorso principale e altri quattro Fuori concorso – afferma Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema – Si tratta della presenza più rilevante della nostra partecipazione al Festival, una selezione che riconosce la grande qualità della produzione del Servizio pubblico nella diversità delle proposte. Opere molto attese, che mettono al centro storie forti di autori di grande personalità, tutte di respiro internazionale e con le caratteristiche ideali per poter arrivare al cuore del pubblico.
Opere che rispecchiano, tutte, le molteplici sfaccettature della creatività degli artisti e della diversificazione delle proposte dei produttori con i quali lavoriamo. Per riflettere ancora sui temi del dibattito attuale, sono convinto che la creatività e il lavoro dell’uomo rappresentino due punti fondamentali nella tutela della qualità e del suo specifico culturale che oggi, più che mai, siamo tenuti a preservare e rispettare.
Tornando ai film in gara, abbiamo l’onore di accompagnare uno dei maggiori rappresentanti del cinema americano, Michael Mann, che presenterà il suo ultimo attesissimo film, Ferrari, con Adam Driver e Penélope Cruz. […]. È un grande piacere inoltre poter presentare di nuovo alla Mostra di Venezia l’opera di un regista visionario come Roman Polanski, The palace, anche questo tra i titoli di prossima uscita. Con questo film – che sarà presentato Fuori concorso – abbiamo replicato la partnership produttiva con Roman Polanski ed Èliseo entertainment, come già per il precedente L’ufficiale e la spia.
Tra i titoli da segnalare Fuori concorso, L’ordine del tempo, l’ultimo lavoro di Liliana Cavani, la regista che ha condiviso una lunga e fortunata storia con la Rai, e che quest’anno riceverà il Leone d’Oro alla carriera. E The Penitent, di Luca Barbareschi, nell’adattamento cinematografico dal testo del drammaturgo Premio Pulitzer David Mamet, interpretato dallo stesso regista e da Catherine McCormack, Adam James e Adrian Lester».
Sempre nella Selezione ufficiale della Mostra, Rai Cinema partecipa con quattro titoli nella sezione Orizzonti, tra cui l’esordio alla regia di Micaela Ramazzotti, Felicità, di cui l’attrice è anche interprete al fianco di Max Tortora, Anna Galiena, Matteo Olivetti e Sergio Rubini. E infine come Evento speciale il cortometraggio A voce nuda di Mattia Lobosco con Ginevra Francesconi, Andrea Delogu e Mattia Belardi, nome d’arte del rapper italiano Mr Rain. Il corto è vincitore del contest “La realtà che non esiste”, progetto nato con l’intento di indagare le minacce, le opportunità e i problemi sociali legati al mondo del digitale. Tema di quest’anno il “Sextortion”, estorsione e ricatto a sfondo sessuale attraverso i social network e la Rete.
CIAO CASANOVA
SPETTACOLO AL TEATRO LA FENICE
2 settembre 2023
“Ciao Casanova” è uno spettacolo visivo e musicale di Solrey. Sostenuto da Cartier, partner ufficiale della Biennale Cinema 2023, il concerto nasce dalla volontà di celebrare assieme alla città di Venezia l’80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica – La Biennale di Venezia. Il concerto, aperto al pubblico e gratuito, avrà luogo il 2 settembre 2023 presso il Teatro La Fenice.
Solrey ha pensato lo spettacolo Ciao Casanova, che unisce un montaggio ispirato alla video arte e alla musica, partendo dalla leggenda del gran seduttore per approdare a una rilettura della sua figura al giorno d’oggi. Ciao Casanova è uno spettacolo emozionale, dove il repertorio classico di Mozart e Vivaldi, associato alle composizioni contemporanee di Nino Rota, John Williams, Alexandre Desplat, risuonano all’unisono con immagini estratte da film cult rielaborate o create dalla stessa Solrey.
Mentre le immagini subiscono una metamorfosi sullo schermo, ondeggiano, si sdoppiano o si dissolvono, abbracciando una traiettoria onirica in una Venezia le cui acque sono ora torbide, ora scintillanti, anche le musiche diventano oggetto di una trasmutazione. Questo lavoro di trascrizione originale permette a delle partiture orchestrali di essere interpretate dal “Traffic Quintet”, creato e diretto da Solrey sin dal 2005, al quale si affiancheranno l’arpista Sylvain Blassel e il mezzosoprano Brenda Poupard.
Figura leggendaria, avventuriero e libertino nato a Venezia nel XVIII secolo, Casanova ha attraversato la storia della letteratura, del cinema, della musica. Ma il tempo degli eroi seduttori è ormai passato, e Casanova oggi sparisce nelle acque torbide della laguna, mentre le donne un tempo conquistate diventano conquistatrici. Grandezza e decadenza, è a partire da questa trama che si sviluppa lo spettacolo Ciao Casanova, seguendo un canovaccio proprio alla musicista, direttrice d’orchestra e regista Solrey che, in ogni spettacolo, persegue una sottile alchimia tra la musica e la sua risonanza nelle immagini.
Il cinema della seconda metà del XX secolo ha giocato un ruolo importante nel modo in cui le mascolinità trionfanti sono state immaginate e diffuse nella società. In Ciao Casanova, la figura del seduttore prende di volta in volta i tratti di Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman, Alain Delon, Michel Piccoli o Marlon Brando.
«Tutti loro hanno incarnato, nella propria carriere di attore, la figura del dongiovanni… afferma Solrey. Di fronte a questi titani, Monica Vitti, Anita Ekberg, Stefania Sandrelli, Romy Schneider, Sophia Loren interpretano all’infinito la figura del fantasma, entrano a far parte del conteggio infinito delle conquiste maschili prima di trovare la loro strada, di emanciparsi, di individualizzarsi, di incarnarsi infine nel suono della ‘Juditha triumphans’ di Vivaldi».
Ciao Casanova è uno spettacolo sensoriale ma anche liberatorio, dove la decostruzione del mito del seduttore coincide con l’ascesa delle donne, con la loro rivincita, e infine con una possibile riconciliazione. Il cinema, grazie alla sua portata artistica ma anche filosofica, sociologica e politica, offre una fonte inesauribile d’ispirazione a Solrey per costruire la sua sceneggiatura musicale e visiva.
C.S.M.
Area stampa e uffici stampa, agosto 2023
Immagine di copertina: Lorenzo Mattotti
80. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA – BIENNALE DI VENEZIA
30 agosto – 9 settembre 2023
Info: Settore Cinema
Ca’ Giustinian, San Marco 1364/A – 30124 Venezia
Tel. 041 5218 711
cinema@labiennale.org
Biglietteria:
Tel. 041 2726 624 (lunedì > venerdì 10.00 – 13.00)
Prenotazioni persone con disabilità: biglietteria.cinema@labiennale.org
https://www.labiennale.org/it/cinema/2023/informazioni#tickets
https://www.labiennale.org/it/cinema/2023
Info: Settore Cinema
Ca’ Giustinian, San Marco 1364/A – 30124 Venezia
Tel. 041 5218 711
cinema@labiennale.org
Biglietteria:
Tel. 041 2726 624 (lunedì > venerdì 10.00 – 13.00)
Prenotazioni persone con disabilità: biglietteria.cinema@labiennale.org
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