‘Mentre che la speranza ha fior del verde’. Incontri e spettacoli a ingresso libero nella città dantesca. Inaugurazione con Giancarlo Giannini. Premi a Linus e Patty Pravo.
Verde è il manto di Beatrice quando riappare a Dante nel Paradiso terrestre ed è in un verde prato fiorito che le anime dei principi negligenti intonano il Salve Regina; balena, il verde, di canto in canto nel Purgatorio, la cantica della speranza. E poiché non può esserci speranza di salvezza senza futuro, il Purgatorio è un luogo restituito allo scorrere del tempo, fondato sul progresso delle anime e non sull’eternità immodificabile della condanna dell’Inferno né sulla beatitudine ugualmente eterna del Paradiso: il Purgatorio è ancora il luogo dell’umano.
Di verde, e dunque di una umana speranza, si tinge quest’anno l’unico festival interamente dedicato al Poeta: dal 13 al 17 settembre 2023 è in scena Prospettiva Dante, nuova “fioritura” e XII edizione della manifestazione promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna con il sostegno della direzione scientifica dell’Accademia della Crusca.
Sotto il verso «mentre che la speranza ha fior del verde» (Purgatorio III, v. 135) si raccolgono cinque giorni di incontri e spettacoli nel cuore di quella Ravenna che offrì all’esule fiorentino accoglienza e speranza di futuro. A proporre uno sguardo dantesco sul domani è l’intreccio di ricerca, alta divulgazione e arti che rappresenta da dodici anni lo spirito con cui il festival esplora e celebra la poesia e il pensiero di Dante in tutta la loro profondità e attualità.
Gli appuntamenti, rigorosamente a ingresso libero, vedranno ospiti Giancarlo Giannini, Linus, Patty Pravo, Luigi Federico Signorini, Antonio Patuelli, Agnese Pini, Innocenzo Cipolletta, Carmine Abate, Paolo D’Achille, Nicoletta Maraschio, Emanuele Banfi, Filippo Vaghetti, Antonio Serena Monghini, Maurizio Ferrini, Davide Guerra, Franco Zabagli, Amerigo Fontani, Alessandro Di Puccio, NicoNote, Vittoria Magnarello, Lorenzo D’Alessio, Marco Saccardin, Cricca, la Q Dance Company, Artemis dj, RSE Live Streaming, l’Ensemble Mosaici Sonori, Vincenzo De Angelis, Arianne Lafita Gonzalvez, Vittorio Galloro…
Gli Antichi Chiostri Francescani della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, accanto alla Tomba di Dante, cuore della Ravenna dantesca, sono nuovamente la “casa” del festival, ma il calendario include una giornata al Mercato Coperto, una serata al Teatro Alighieri e un incontro alla Casa Matha – Schola Piscatorum.
Domenico De Martino, ideatore e direttore del festival: «[…]In un tempo così difficile non potevamo non avanzare un richiamo forte alla speranza, non consolatoria ma vitale, così come proposto e motivato dallo stesso Dante. In questo quadro si colloca anche il nuovo titolo del festival, Prospettiva Dante: l’opera e il messaggio dantesco devono essere considerati non solo bene statico e immobile da esplorare nella sua fissità, ma anche fondamento e insieme modello di una consapevole e compiuta presenza nel nostro tempo. Per questo abbiamo cercato di aprire il festival a interazioni maggiori con la cultura e l’espressività dei giovani, ricercando, in prospettiva appunto, collegamenti anche con il mondo della scuola.»
IL PROGRAMMA
LA GIORNATA INAUGURALE: MERCOLEDÌ 13 SETTEMBRE 2023
L’apertura del festival è mercoledì 13 settembre, alle 17.30 presso gli Antichi Chiostri Francescani, con i saluti affidati a Ernesto Giuseppe Alfieri (presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna), Paolo D’Achille (presidente dell’Accademia della Crusca) e Domenico De Martino (direttore di Prospettiva Dante). Le parole del Poeta risuoneranno grazie a un ospite del calibro di Giancarlo Giannini, tra i più amati e premiati interpreti del cinema, del teatro e della televisione italiani; un attore che, nel corso di una luminosa carriera – ricca di oltre 130 pellicole e collaborazioni con leggendari registi, da Luchino Visconti a Lina Wertmüller, da Mario Monicelli a Ridley Scott – ha dato corpo e voce a personaggi indimenticabili. In questo caso, presterà la propria arte a Dante, sotto la volta del cielo, con letture tratte dalle Epistole, oltre che dalla Commedia.
Segue l’incontro con Innocenzo Cipolletta, presidente di Confindustria Cultura che fra i passati incarichi conta quello di direttore generale di Confindustria, presidente del «Il Sole 24 Ore» e dirigente dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). Con l’ironico e dubitativo titolo Impresa e cultura: questo matrimonio (non) s’ha da fare, la riflessione si sviluppa a partire dal riconoscimento del valore educativo, formativo e, perché no?, anche ricreativo della cultura, a cui si accompagna la capacità di generare ricchezza, impiego e innovazione, con importanti ricadute sul tessuto sociale del Paese e sull’immagine dell’Italia all’estero.
Maurizio Ferrini incontra Dante alle 21.30: il comico scoperto da Renzo Arbore, che ha conquistato il pubblico del piccolo schermo con il personaggio della Signora Coriandoli, si confronta con l’immaginario del Sommo Poeta. La prospettiva è quella di un confronto tra le due diverse “culture” attestate al di qua e al di là degli Appennini, lungo quel percorso ben noto allo stesso Dante e assiduamente frequentato nella realtà e nella memoria: Di Romagna e… di Toscana (con Dante).
GIOVEDÌ 14 SETTEMBRE
La seconda giornata del festival si apre con il dialogo tra Luigi Federico Signorini, direttore generale della Banca d’Italia, e Antonio Patuelli, presidente della Cassa di Ravenna S.p.A. e di ABI – Associazione Bancaria Italiana. Sotto il titolo «legge, moneta, officio e costume» (Purgatorio VI, v. 146), alcuni passi della Commedia diventano lo spunto per ragionare, da diversi punti di vista, non solo di moneta ed economia ma, come nel verso dantesco, di leggi, di istituzioni e di morale e comportamenti. Coordina l’incontro Agnese Pini, direttrice di «QN Quotidiano Nazionale», «La Nazione», «il Resto del Carlino» e «Il Giorno».
L’appuntamento «Ma Paolo e Francesca, quelli io me li ricordo bene…» è alle 21 con Davide Guerra, autore della ricerca – di cui è in uscita la seconda edizione per Biblion – dedicata agli echi danteschi nella canzone italiana del XX e XXI secolo: da Antonello Venditti, la cui canzone è citata nel titolo dell’appuntamento, al rapper Murubutu, da Una zebra a pois di Mina a Ragazza paradiso di Ermal Meta, da Argenti vive di Caparezza a Ogni tanto di Gianna Nannini. Complici del percorso sono Alessandro Di Puccio (direttore del Dipartimento Jazz dell’Accademia Musicale di Firenze), che ha arrangiato i pezzi ed è al pianoforte, e NicoNote, al secolo Nicoletta Magalotti, cantante riminese che si muove disinvolta nei territori di musica, teatro e installazioni.
VENERDÌ 15 SETTEMBRE
Alle 18 MetaDante I: dal futuro a oggi “invade” il Mercato Coperto con una serie di performance che uniscono musica, recitazione e danza, con particolare attenzione al mondo giovanile. In scena la Q Dance Company (direzione artistica di Carlotta Silvagni, coreografie di Sara Buratti) con Arianne Lafita Gonzalvez e Vittorio Galloro, il soprano Vittoria Magnarello, Lorenzo D’Alessio all’arpa, Marco Saccardin alla tiorba, l’attore Amerigo Fontani e GRV Italia. L’intero evento prevede l’interazione con radio RSE Live Streaming di Ravenna.
Alle 21 è tempo per uno dei più attesi appuntamenti della tradizione del festival: quest’anno il Premio Dante- Ravenna è attribuito a Linus, direttore artistico di Radio Deejay e direttore editoriale del polo radiofonico del gruppo GEDI. Linus (Pasquale Di Molfetta) è uno dei maggiori protagonisti della storia della radio italiana degli ultimi decenni; ha interpretato e accompagnato molti momenti della cultura giovanile. La premiazione sarà introdotta dall’intervento di Nicoletta Maraschio, presidente onoraria dell’Accademia della Crusca, su La lingua della radio.
Meta Dante si riappropria della scena alle 22.30 con Cricca, giovanissimo cantante di Riccione che si è fatto notare nel talent show Amici; al suo fianco la Q Dance Company. La serata si conclude con il dj set con Artemis di RSE Live Streaming.
SABATO 16 SETTEMBRE
Si ritorna agli Antichi Chiostri Francescani in compagnia di Carmine Abate, scrittore di etnia arbëresche (italo-albanese) che per romanzi e racconti spesso attinge alle tradizioni delle origini e all’esperienza come emigrato in Germania per riflettere sul possibile e necessario dialogo fra culture. Vincitore del Premio Campiello nel 2012 e in lista per il Premio Strega nel 2022, Abate ha scelto di raccontare «lo pane altrui» (Paradiso XVII, v. 59), mettendo in dialogo i versi con cui l’avo Cacciaguida predice a Dante il doloroso esilio da Firenze – il sapore amaro del «pane altrui» di cui dovrà nutrirsi – alla propria esperienza di “esule” migrante tra culture diverse. La tessitura musicale dell’appuntamento è affidata all’Ensemble Mosaici Sonori (Matteo Salerno al flauto, Luigi Lidonnici all’oboe, Riccardo Paltanin al violino, Elisa Nanni alla viola, Piergiorgio Anzelmo al violoncello).
Al Teatro Alighieri alle 21, la performance di Amerigo Fontani e Vincenzo De Angelis dal titolo Guido, i’ vorrei (il dialogo di Dante con «il primo de li miei amici») precede un momento immancabile di ogni edizione: il Premio Parole e Musica 2023 è per Patty Pravo, icona della canzone nata sotto la stella di Dante. Nicoletta Strambelli scelse infatti il nome d’arte al termine di una serata al leggendario Piper di Roma, quando – circondata da ragazze inglesi che si chiamavano quasi tutte Patty – citò il grido di Caronte «Guai a voi, anime prave!» (Inferno III, v. 84), ricordo degli studi al Conservatorio di Venezia con l’indimenticato prof. Chiarini. Artista coraggiosa, libera e impenitente, la camaleontica diva ha saputo trasformarsi da esponente del Beat a raffinata interprete della canzone d’autore. A introdurre la premiazione Un saluto per Patty con il critico letterario Franco Zabagli (Gabinetto Vieusseux di Firenze).
DOMENICA 17 SETTEMBRE
L’appuntamento di chiusura del festival è alle 11 alla Casa Matha – sede della Schola Piscatorum, la più antica corporazione al mondo – con Emanuele Banfi (Università di Milano Bicocca, Accademia della Crusca). Glottologo e linguista, si è dedicato allo studio del greco moderno, delle lingue dei Balcani e dell’Estremo Oriente. Con Tradurre la Commedia in greco nel Novecento: l’operazione “dantesca” di Nikos Kazantzakis, lo studioso propone osservazioni sulla traduzione in versi pubblicata nel 1934 dall’autore dei romanzi Zorba il greco e L’ultima tentazione, celeberrimi anche nelle trasposizioni cinematografiche (dirette, rispettivamente, da Cacoyannis e Scorsese).
DAL 14 AL 16 SETTEMBRE
Il cammino di Prospettiva Dante si intreccia a L’ora che volge il disìo, la lettura perpetua della Commedia presso la Tomba di Dante, realizzata da Zona Dantesca, RavennAntica e Istituzione Biblioteca Classense. Grazie alla collaborazione con il Comune di Ravenna, per tre giorni, sempre alle 17,saranno infatti tre “voci” del festival – rispettivamente Domenico De Martino, Linus e Amerigo Fontani – a rinnovare l’incontro con il capolavoro.
C.S.M.
Ufficio Stampa, 2 settembre 2023
PROSPETTIVA DANTE
13 – 17 settembre 2023
Ravenna
Informazioni: 351 6388442 / segreteria@prospettivadante.it
www.prospettivadante.it