Restituita al convento di San Francesco a Foligno una lettera di Papa Pio VI datata 1775.

I “Carabinieri dell’Arte” del Nucleo di Perugia hanno restituito una preziosa testimonianza documentale appartenente al fondo archivistico del monastero di San Francesco d’Assisi a Foligno (Perugia). La missiva, un “breve pontificio” vergato a mano su pergamena a firma di Papa Paolo VI, in base a quanto ricostruito dal funzionariodella Soprintendenza Bibliografica e Archivistica dell’Umbria incaricato di effettuarnel’expertise, corrisponderebbe a un atto pontificio (meno solenne della bolla papale ma perquesto non meno importante), utilizzato per la trattazione di “affari di minor rilevanzaamministrativa”.

Fra le caratteristiche del “breve” è stato evidenziato il supportoscrittorio: una pergamena molto fine di colore bianco, ricavata sicuramentedalla lavorazione di una pelle di agnello. Altra particolarità, la presenza, seppur parziale, del sigillo in ceralacca rossa riproducente il calco impresso dall’Anello del Pescatore.

Ildocumento (cm. 20 x 42) aveva come destinatario padre Michelangelo Rossi, dell’Ordine dei Frati Minori conventuali di San Francesco. Lo scrittotermina con la formula Sub anulo piscatoris, da ciò è stato possibile desumere econfermare la sua inequivocabile appartenenza ecclesiastica e, di conseguenza,la sottoposizione ex lege a tutela quale bene culturale inalienabile.

La pergamena, dopo essere stata individuata dai Carabinieri del Nucleo TPC umbro proposta in vendita attraverso un sito di commercio on-line, è stata immediatamente riconosciuta come appartenente al fondo archivistico dell’Ente religioso e di conseguenza sequestrata, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria forlivese titolare dell’indagine. Il privato inserzionista, residente nella provincia di Forli-Cesena, per giustificarne il possesso dichiarava di averla a sua volta acquistata attraverso una vendita on-line, ma di non ricordare esattamente quando e da chi. Non avendo potuto il collezionista presentare a sua discolpa alcuna valida giustificazione comprovante il lecito possesso del documento manoscritto, che per sua natura non avrebbe dovuto trovarsi nella disponibilità di un privato, nei suoi confronti è scattata la denuncia per il reato di ricettazione di bene culturale, sanzionata dal nuovo e specifico articolo di legge (518 quater), introdotto di recente nel Codice Penale in seguito alla revisione di alcune tipologie di reato in danno di beni appartenenti al patrimonio storico artistico.

A parte il seppur modesto valore commerciale riferito al mercato antiquario, quantificato in non più di qualche centinaio di euro, la lettera presenta e mantiene un valore storico documentale che prescinde da quello economico e che la rende assolutamente preziosa per ricostruire un piccolo tassello della storia di una comunità alla quale sono legate tradizioni e testimonianze di valenza culturale.

La missiva è stata restituita presso la sede del convento di San Francesco d’Assisi a Foligno, dai Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Perugia, il cui Comandante è il Ten. Col. Guido Barbieri, direttamente nelle mani del Ministro Provinciale dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali padre Francesco Lenti. Era presente anche il parroco padre Domenico Fabbri.

C.S.M.
Ufficio Stampa, settembre 2023