Al Museo Civico Luigi Bailo, 100 dipinti disegni, bozzetti, acquerelli oltre a doumenti e foto d’epoca dell’artista del Novecento,
Il 29 aprile del 1972 moriva a Treviso Juti (Luigi) Ravenna, artista eccellente e attento critico d’arte. A oltre cinquant’anni della sua scomparsa, i Musei Civici di Treviso gli dedicano una retrospettiva al Museo Bailo, la cui pinacoteca conserva un suo importante nucleo di opere.
La mostra, curata da Eugenio Manzato ed Eleonora Drago, aperta dal 13 ottobre 2023 al 4 febbraio 2024 (prorogata fino al 1 aprile), presenta, attraverso un percorso cronologico, le varie fasi dell’attività e della vita dell’artista, con oltre 100 opere pittoriche, disegni, bozzetti e acquerelli, ma anche con documenti, scritti e foto d’epoca e oggetti a lui appartenuti, tutti provenienti da collezioni private per lo più locali.
Il percorso espositivo, ripercorrendo i momenti e i luoghi della vita e dell’attività di Juti Ravenna, è articolato in dieci sezioni. Si avvale della partecipazione di generosi prestiti da collezionisti privati e discendenti, amici e conoscenti di Ravenna, con pezzi per lo più poco noti e talvolta inediti, oltre ovviamente alle opere già di proprietà dei Musei Civici di Treviso giunte in collezione nel corso dei decenni.
Galleria immagini: https://www.museicivicitreviso.it/it/news-ed-eventi/news-ed-eventi-1-1/dettaglio/juti-ravenna-1897-1972-un-artista-tra-venezia-e-treviso
JUTI RAVENNA
Nacque a Spadacenta, frazione del comune di Annone Veneto, nel 1897. Già da giovanissimo manifestò una forte propensione per la pittura, espressa in una serie di disegni di impronta classica: una passione che neppure la chiamata al fronte, nel primo conflitto mondiale, riuscì ad attenuare, come testimoniano gli album di disegni realizzati in presa diretta sulle linee di combattimento, disegni che sono in parte confluiti nel libro autobiografico Una vita per la pittura (1969, curata da Giuseppe Mesirca con 29 suoi disegni) e nel Diario di guerra del granatiere Giuriati Giuseppe, con prefazione di Giovanni Comisso. Grazie a una licenza dal fronte raggiunse Firenze, e qui entrò in contatto con la pittura e gli scritti di Ardengo Soffici e scoprì l’impressionismo francese.
Dal 1919 fu nuovamente in Veneto per frequentare l’Accademia di Belle Arti di Venezia, e già negli anni successivi trasferì il suo studio a Ca’ Pesaro, cominciando ad esporre. Nel capoluogo lagunare conobbe Gino Rossi e Pio Semeghini; con Seibezzi e altri condivise a lungo l’amore per l’isola di Burano e per le vedute tra acqua e cielo.
La prima personale, nel 1924 a Cà Pesaro, fu curata a Nino Barbantini. Seguirono partecipazioni alla Quadriennale e a diverse mostre di rilievo in Italia e all’estero. La prima sua Biennale risale al 1928, presenza puntualmente ripetuta sino al secondo conflitto, per riprendere nel 1949 e ancora nel ’50 e nel ’72. Conobbe e frequentò, nel 1928, Filippo de Pisis, che al rientro da Parigi fu suo ospite a Venezia. I suoi paesaggi veneziani di questi anni, così come successivamente quelli trevigiani, raccontavano i luoghi, le luci, le atmosfere attingendo al registro poetico più che a quello documentario.
Nel ’51, con Virgilio Guidi vinse il Premio Burano, ma già dal ‘47 abbandonò la laguna per approdare a Treviso, città che frequentava sin dagli anni ’30 e dove contava molti amici.
Frequenti furono i suoi soggiorni tra i colli e la campagna veneta, dove realizzò scorci e vedute di paesaggi, ma anche visioni del Sile, nei quali i colori divennero sempre più vividi e potenti, distaccandosi dalla realtà, in parallelo con l’allontanamento dell’artista dai movimenti militanti dell’arte d’avanguardia, che si sviluppavano a Venezia. Negli inverni, dalla fine degli anni ’50, spesso si rifugiò in Liguria; inoltre, realizza l’originale serie delle “Boutiques”, eseguite nell’arco di quasi un quarantennio. Artista ma anche critico: oltre che con suoi disegni, intervenne su diverse riviste.
C.S.m.
Ufficio Stampa, ottobre 2023
Nella locandina: (particolare) Juti Ravenna, Autoritratto in costume da Pierrot, 1938 Musei Civici di Treviso
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JUTI RAVENNA. UN ARTISTA TRA VENEZIA E TREVISO
13 ottobre 2023 – 4 febbraio 2024 (prorogata fino al 1 aprile)
Museo Civico Luigi Bailo
Borgo Cavour, 24 Treviso
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