Triennale Milano: tre sono le mostre recentemente inaugurate, dedicate a Ettore Sottsass, Alberto Meda e Seth Siegelaub, quest’ultima con Fondazione Ratti.

ETTORE SOTTSASS. DESIGN METAPHORS
29 settembre 2023 – 21 aprile 2024
Biglietto: 5 euro

Triennale Milano presenta la mostra, in collaborazione Barbara Radice e Iskra Grisogono di Studio Sottsass e con l’art direction di Christoph Radl. Dopo Struttura e colore (3 dicembre 2021 – 12 giugno 2022), Il calcolo (15 luglio 2022 – 8 gennaio 2023) e La Parola (20 gennaio – 17 settembre 2023), il quarto progetto del ciclo espositivo dedicato al grande architetto e designer si concentra sul rapporto tra Ettore Sottsass e la fotografia.

Come le tre esposizioni precedenti, anche Metafore è allestita all’interno di Sala Sottsass, dove da gennaio 2021 si trova l’installazione permanente di Casa Lana: l’interno di una residenza privata progettata da Sottsass intorno alla metà degli anni Sessanta a Milano, ricostruito fedelmente in Triennale e accessibile al pubblico grazie alla donazione di Barbara Radice Sottsass.

Ettore Sottsass. Design Metaphors riunisce una serie di fotografie, raggruppate sotto il nome di “Metafore”, scattate da Ettore Sottsass tra il 1972 e il 1978. I primi tre gruppi di fotografie – Disegni per i destini dell’uomo, Disegni per i diritti dell’uomo e Disegni per le necessità degli animali – furono esposte nel 1976 in Man Transforms, la mostra collettiva di apertura del museo Cooper Hewitt di New York, curata da Hans Hollein con Liza Taylor.

Le serie Fidanzati e Decorazioni sono state scattate dopo il 1976 e dopo l’esposizione al Cooper Hewitt, nel corso di viaggi in America, in Grecia, in Medio Oriente e in Italia. In Triennale vengono inoltre esposti anche una serie di disegni realizzati negli stessi anni.

Gli anni tra il 1972 e il 1976 si collocano verso la fine dell’Architettura Radicale; per Sottsass quello fu un periodo di grande riflessione critica, in cui aveva quasi smesso di progettare, in cui egli pensava, disegnava, scriveva e divideva il suo tempo tra lo studio di Milano e varie peregrinazioni spagnole tra cui Barcellona, Madrid, Almeria, Granada, ma soprattutto i deserti di pietra a sud-est dell’Ebro e le valli selvagge dei Pirenei.

Nei suoi viaggi costruisce e fotografa: interviene sul paesaggio inizialmente con pochi segni, realizzando strutture provvisorie con materiali come spaghi, pezzettini di legno, paletti, nastrini, scatole di cartone, foglie, rami, sassi, strisce di stoffa. Poi man mano il paesaggio lascia spazio anche all’ingresso dell’uomo, con le sue domande.

È presente in mostra anche la serie di disegni Costruzioni, realizzati negli stessi anni dei suoi viaggi; si tratta di studi di linguaggio architettonico, riflessioni sull’ambiente, appunti di antropologia, analisi del senso della progettazione che, pur partendo spesso dallo studio di un oggetto reale, sono in grado di portare lo spettatore a meditazioni più ampie, che esulano spesso dal solo atto di ideare, per entrare in mondi simbolici e di riflessione.

[Alberto Meda. foto Gianluca Di Ioia]

ALBERTO MEDA. TENSIONE E LEGGEREZZA
6 ottobre 2023 – 7 gennaio 2024 (prorogata al 24 marzo)
Biglietto ingresso al Museo del Design e alla mostra: 15 euro

Triennale Milano presenta uno speciale percorso espositivo dedicato all’ingegnere, designer e progettista italiano attivo da oltre 50 anni. La mostra – curata da Marco Sammicheli, Direttore del Museo del Design Italiano di Triennale Milano, con progetto di allestimento di Riccardo Blumer – si inserisce nelle proposte della Design Platform, lo spazio espositivo collegato al Museo del Design Italiano e dedicato ad approfondimenti su temi e figure chiave del design contemporaneo.

L’esposizione, che prosegue attraverso gli spazi della quadreria, dello scalone e del mezzanino di Triennale, affronta alcune delle caratteristiche compositive e metodologiche del lavoro di Meda, come la costante ricerca di leggerezza, visiva e costruttiva, l’attenzione all’integrazione delle funzioni, la tecnologia concepita come fonte di suggestioni e soluzioni. Vengono inoltre analizzati anche l’utilizzo della luce come componente immateriale all’interno del progetto, e il concetto di comfort, approfondito attraverso diversi punti di vista.

Il percorso espositivo presenta una selezione di prodotti, prototipi, disegni e fotografie, oltre ad alcuni schizzi inediti, provenienti da aziende, prestatori e dall’archivio dello studio di Alberto Meda.

Una sezione della mostra è dedicata all’individuazione di un utilizzo “altro” degli oggetti che il progettista ha ideato negli anni: analizzando alcuni aspetti tecnici dei suoi progetti, Meda li sovverte e li destina ad un uso diverso, trasformandoli in “giochi” con i quali il visitatore può interagire. Ad esempio, la tensione delle corde che caratterizza la chaise longue Longframe (Alias, 1994) viene utilizzata come strumento musicale, dando vita, grazie alle vibrazioni prodotte, ad Arpaframe o Benjoframe, mentre attraverso l’utilizzo di un sistema di rinvii e carrucole la lampada Fortebraccio (Luceplan, 1998) è trasformata nel personaggio di un teatro dei burattini.

[Seth Siegelaub. Foto Agostino Osio]

SETH SIEGELAUB: TESSUTO ARTE TEORIA
6 ottobre 2023 – 7 gennaio 2024
Ingresso libero

Omaggia il padre dell’arte concettuale Seth Siegelaub, la mostra di Triennale Milano e Fondazione Antonio Ratti. L’esposizione, a cura di Lorenzo Benedetti, Marja Bloem e Maddalena Terragni, è realizzata in occasione della recente acquisizione da parte della Fondazione Ratti del prestigioso fondo di libri di Seth Siegelaub e della conseguente donazione della sua collezione di tessuti da parte di Marja Bloem. L’allestimento è progettato da Philippe Rahm.

La mostra si articola in due sedi espositive, Triennale Milano e Fondazione Antonio Ratti, e ricostruisce, attraverso opere, tessuti e documenti, il percorso di uno dei personaggi più affascinanti della cultura contemporanea, esplorando sia la complessità del suo lavoro di ricerca in ambito artistico, teorico, tessile e culturale, che l’influenza sulle nuove generazioni.

Gallerista, curatore, editore e collezionista, la figura di Seth Siegelaub (New York 1941-Basilea 2013) non può essere racchiusa in un’unica definizione. In oltre cinquant’anni di carriera, Siegelaub ha impostato le sue ricerche con una costante attenzione al libro, in un dialogo stretto tra arte, teoria e tessuto.

La mostra nelle due sedi, seppur non possa dirsi totalizzante verso l’esposizione di tutta la sua ricerca, vuole dar vita a varie letture e interpretazioni della stessa, proponendo uno spaccato dell’opera di un personaggio di così grande ispirazione.

L’allestimento in Triennale, che trova spazio nell’Impluvium, svela la natura essenzialmente inclassificabile dei tanti interessi di Siegelaub, e si sviluppa su tre assi centrali: i reperti tessili, l’attività editoriale e l’arte contemporanea. Inoltre, diversi capitoli esplorano tutte le sfaccettature e connessioni del suo lavoro: i progetti innovativi con artisti concettuali, le ricerche e pubblicazioni sui mass media e teoria della comunicazione, il collezionismo di tessuti e di libri sul tessile.

Tra gli oggetti visibili in Triennale sono presenti, oltre alle opere di Lawrence Weiner e Hanne Darboven, artisti con cui Siegelaub ha collaborato durante la sua carriera, anche svariati elementi centrali nella sua ricerca, tra cui alcuni tessuti di seta prodotti in Europa, altri raccolti durante un viaggio in Uzbekistan, e una raccolta di copricapi rappresentativi di varie culture (mediorientali, orientali, africane e oceaniche).

I tessuti e libri sono disposti orizzontalmente, su tavoli realizzati con particolare attenzione al tema del riciclo, mentre i cappelli sono esposti in una struttura verticale al centro dell’esposizione. Opere, documenti e libri si alternano alla presentazione dei tessuti, sottolineando la variegata ricerca di Seth Siegelaub.

Nei nuovi spazi della Fondazione Antonio Ratti, inaugurati per l’occasione, l’allestimento intreccia gli assi centrali della figura di Siegelaub, unendoli a una disamina biografica del suo lavoro e della sua ricerca durante il periodo newyorkese, quello parigino e infine ad Amsterdam. Una sezione speciale a cura di Lauren van Haaften-Schick è invece dedicata all’Artist’s Reserved Rights Transfer and Sale agreement, elaborato da Siegelaub nel 1971 insieme all’avvocato Robert Projansky.

Nel periodo di apertura della mostra, all’interno del Public program di Triennale Milano sarà presentato un calendario di eventi aperti al pubblico che approfondiranno le principali tematiche che ruotano intorno alla figura di Seth Siegelaub.

C.S.M.
Ufficio Stampa, settembre e ottobre 2023
Immagine di copertina: Ettore Sottsass, Design Metaphors
Foto Gianluca Di Ioia © Triennale Milano

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