Alla Videoteca GAM, un video e quattro opere storiche dell’artista contemporanea fiorentina.

Movimento e suono, la loro inestricabile relazione, è ciò che lega le opere esposte. Il suono si propaga. I corpi e l’intero ambiente rispondono e al contempo determinano quelle vibrazioni. L’artista mette in risonanza sé stessa e il mondo attorno. L’intero suo percorso artistico agisce come un diapason: assorbe e crea onde attraverso lo spazio, siano esse fatte di gesti, di voci o di musica.

La GAM – Galleria civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino presenta, negli spazi della Videoteca, un’esposizione dedicata a Simone Forti (Firenze 1935), artista tra le più influenti nello sviluppo delle pratiche performative contemporanee. La mostra a cura di Elena Volpato, dal 20 ottobre 2023 al 25 febbraio 2024,pone in dialogo due recenti acquisizioni della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT. Si tratta di opere storiche realizzate da Forti all’inizio degli anni Settanta: un video, Bottom, del 1973 e una serie di 4 disegni, Illuminations, del 1972.

APPROFONDIMENTO:

ILLUMINATIONS
La serie di opere su pergamena Illuminations nasce dalla meditazione che l’artista condusse a partire dalla matrice circolare che è sottesa alla formazione dei numeri arabi e della stella di David. Si tratta di mentalizzazioni della più potente forma di traiettoria: studi di energie centripete e centrifughe capaci di attivare campi di immaginazione e incantamento nella ripetizione del cerchio. Le stampe vegetali rosse marcano la pergamena creando un ritmo. Le trasparenze della loro campitura imperfetta, la diversa intensità della loro impronta, parlano con immediatezza di luce e movimento.

Ricordano la stagione del primo cinema d’animazione novecentesco con le sue geometrie animate, i carousel illuminati nel buio in Le Retour à la raison di Man Ray, gli innumerevoli movimenti circolari di sfere in Ballet mécanique di Fernand Leger – film noti a Forti sin dalla giovinezza. La luce rossa immergeva il corpo dell’artista impegnato in vorticosi movimenti circolari nella performance Illuminations realizzata in collaborazione con Charlemagne Palestine a Cal Arts, a partire dal 1971. Quel rosso diventava fuoco mentre il corpo dell’artista si faceva fiamma, inclinandosi verso il centro di cerchi da lei tracciati a passi sempre più veloci e ristretti.

BOTTOM
Bottom, la cui formalizzazione è del 1973, fu elaborata da Forti già nel 1968, al termine di un viaggio che la portò dalla West Coast alla Est Coast. Attraversando il paesaggio americano, raccolse quattro cartoline di spazi naturali, sconfinati e, nell’immaginazione, densi di suoni. Uno di questi mostra in primo piano un bufalo: una delle prime immagini di animali nel lavoro dell’artista, a cui sarebbe seguito lo sviluppo di una delle sue ricerche più ampie e iconiche dedicata al loro movimento.

Giunta a Roma, proiettò in diapositiva negli spazi della Galleria L’Attico, il 31 ottobre del ’68, i quattro paesaggi, ognuno per 5 minuti, accostando a ciascuno un suono: il ritmo veloce e costante di un tamburo per il primo paesaggio in cui si attiva così il rimbalzo dello sguardo in profondità nello spazio, da cima a cima; un alto accordo costante di tre voci per un paesaggio di cascate, come a tradurre l’eterno rimbombo del loro fluire; il rumore di un aspirapolvere a sottolineare comicamente la formazione desertica di un gruppo roccioso; infine, una linea melodica fischiettata dalla stessa artista ad accompagnare il bufalo sullo sfondo della prateria, con note allungate e melanconiche come il soffio di un vento che va attraversando il vuoto e sembra disincarnare l’animale sotto il nostro sguardo, sottraendolo al presente per sospingerlo nella dimensione del ricordo.

C.S.m.
Ufficio Stampa, 10 ottobre 2023
Immagine di copertina: Simone Forti, Illuminations, 1972 Inchiostro vegetale e grafite su pergamena. Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT – GAM Torino

SIMONE FORTI
20 ottobre 2023 – 25 febbraio 2024

VideotecaGAM (ingresso libero)
Via Magenta 31 – 10129 Torino
Tel. 011 442 9518
Email: gam@fondazionetorinomusei.it
www.gamtorino.it
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