Nelle Sale Chiablese dei Musei Reali, 150 tra statue, utensili, amuleti, gioielli, armi, scudi, tamburi e fotografie dalle collezioni sabaude e dal MAET.

È aperta la mostra “Africa. Le collezioni dimenticate”, a cura di Elena De Filippis, Enrica Pagella e Cecilia Pennacini, realizzata dai Musei Reali con la Direzione regionale Musei del Piemonte e il Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino (MAET), la collaborazione di CoopCulture e il supporto della Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura per il programma di attività collaterali.

[Scudo. Etiopia, circa 1936; cuoio, pelle, stoffa, ottone, argento, oro, pietre dure. Dono di un comandante etiope (degiac) al re Vittorio Emanuele III di Savoia per il tramite di Rodolfo Graziani, 1936]

IL PROGETTO DI RECUPERO DELLE COLLEZIONI AFRICANE
Tra il 2022 e il 2023 i Musei Reali e la Direzione regionale Musei hanno condotto interventi di recupero e restauro delle collezioni africane presenti nei depositi dell’Armeria Reale e nelle raccolte dei Castelli di Aglié e di Racconigi, e hanno sostenuto progetti di ricerca sugli album fotografici conservati alla Biblioteca Reale di Torino e nelle due residenze sabaude: centinaia di opere, sottratte all’oblio, sono state catalogate e restaurate.

Nel corso del progetto è emersa la necessità di confrontarsi con esperti di storia africana e con le comunità di origine per costruire un dialogo, un ponte interculturale e una chiave di accesso alla realtà contemporanea dei nuovi cittadini, provenienti in particolare dal corno d’Africa. Da questa riflessione è scaturita la collaborazione con il MAET e con l’artista concettuale Bekele Mekonnen Nigussu, docente all’Università di Addis Abeba, il quale, grazie alla mediazione di Lucrezia Cippitelli, è stato ospite ai Musei Reali per una residenza di ricerca, finalizzata alla creazione di un’opera site-specific per la mostra.

[Manto di gala di un capo etiope. Etiopia, circa 1936; Velluto viola ricamato a fiorami e ornati in oro. Dalle collezioni di Vittorio Emanuele III. Dono di un comandante etiope (degiac) al re Vittorio Emanuele III di Savoia per il tramite di Rodolfo Graziani, 1936]

LA MOSTRA IN CINQUE SEZIONI
Africa. Le collezioni dimenticate presenta, dal 27 ottobre 2023 al 25 febbraio 2024, oltre 150 oggetti tra statue, utensili, amuleti, gioielli, armi, scudi, tamburi e fotografie provenienti dalle collezioni sabaude e dal MAET di Torino, con prestiti dal Museo Civico d’Arte Antica di Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino e dal Museo delle Civiltà di Roma.

Il percorso è suddiviso in cinque sezioni, organizzate intorno alle personalità torinesi presenti in Africa nella seconda metà dell’Ottocento, le cui raccolte sono confluite nelle collezioni pubbliche.

La prima sezione, Italiani in Africa: esploratori, avventurieri e consoli, è dedicata alle raccolte, tra il 1857 e il 1890, di Giacomo Antonio Brun Rollet, esploratore delle sorgenti del Nilo in Sudan, di Vincenzo Filonardi, armatore e console a Zanzibar nel 1882, e di Giuseppe Corona, attivo in Congo.

Le vie dello sfruttamento: ingegneri in Congo focalizza l’attenzione sul contributo di ingegneri e tecnici torinesi come Pietro Antonio Gariazzo, Carlo Sesti, Tiziano Veggia e Stefano Ravotti impegnati nella costruzione di infrastrutture coloniali in Congo, con una selezione di armi, strumenti musicali, tessuti e oggetti artistici e d’uso quotidiano.

[Tamburo detto “kebero”. Etiopia, XIX secolo; Metallo, argento, cuoio, tessuto. Donato dall’imperatore Menelik al re Umberto I di Savoia, 1890]

La terza sezione, Conquistare la montagna: il Rwenzori, è dedicata alla spedizione del Duca degli Abruzzi e di Vittorio Sella sul massiccio al confine tra l’Uganda e l’attuale Repubblica Democratica del Congo, documentata da una straordinaria serie di immagini fotografiche.

La sezione Dalla spartizione dell’Africa all’aggressione colonialeraccoglie opere provenienti da Eritrea, Cirenaica e Tripolitania, Somalia, Etiopia: figurano soprattutto scambi e doni diplomatici, oltre a manufatti accumulati o depredati nel corso delle guerre coloniali italiane.

Il percorso termina con l’installazione dell’artista etiope Bekele Mekonnen, una reinterpretazione in chiave contemporanea delle relazioni documentate dalle opere esposte.

[Bracciale. Etiopia, seconda metà XIX secolo; Lamina d’argento, filigrana d’oro. Dono dell’imperatore Giovanni IV al re Umberto I di Savoia]

GLI APPUNTAMENTI COLLATERALI
Un programma di disseminazione accompagna la narrazione scientifica ed etica del percorso attraverso una serie di eventi, che intrecciano approfondimenti istituzionali e cultura visiva, performance musicali e artistiche.

Il Public Programme, sviluppato dalla Direzione regionale Musei con i Musei Reali, l’Università di Torino e il supporto della Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura, è teso a coinvolgere le istituzioni del territorio e i nuovi spazi culturali che operano con intenti sociali.

C.S.M.
Ufficio Stampa, luglio 2023
Nella locandina: Rotella. Etiopia, seconda metà XIX secolo
cuoio, seta, argento, filigrana d’oro.
Dono dell’imperatore Johannes IV d’Etiopia al re Umberto I di Savoia

Immagini messe a disposizione da Ufficio Stampa CLP


AFRICA. LE COLLEZIONI DIMENTICATE
27 ottobre 2023 – 25 febbraio 2024

Musei Reali – Sale Chiablese
Piazzetta Reale 1, Torino
Tel. 011 1956 0449
mr-to@cultura.gov.it
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