La mostra alla Pinacoteca Nazionale alimenta il progetto di studio e valorizzazione del patrimonio del pittore presente nella regione.
«Gran disegnatore e felicissimo coloritore», secondo la felice definizione del caposcuola della pittura bolognese Ludovico Carracci, il Guercino, al secolo Giovanni Francesco Barbieri (Cento, 1591 – Bologna, 1666) aprì prospettive di grande interesse nel panorama artistico del Seicento, infondendo alla componente figurativa naturalistico-classicista un’intensa forza espressiva che ne fece un autore internazionale di straordinaria modernità, interprete di un sentimento religioso sincero e umile, segnato da un’attenzione peculiare per la dimensione umana.
La Pinacoteca Nazionale di Bologna, che conserva un nucleo di opere di grande rilievo del maestro centese, gli dedica l’esposizione “Guercino nello studio”. Curata da Barbara Ghelfi, Raffaella Morselli e dallo staff del museo, la mostra, visibile dal 28 ottobre 2023 al 11 febbraio 2024, è incentrata sulla figura dell’artista e sulla complessa trama di relazioni che lo legarono ai suoi collaboratori e alla clientela, indagate anche alla luce di inedite testimonianze d’archivio.
IL PROGETTO
L’esposizione è il contributo della Pinacoteca Nazionale di Bologna a un progetto articolato in una serie di itinerari e appuntamenti, con lo scopo di promuovere e consolidare un’offerta culturale e turistica permanente attorno al patrimonio del Guercino presente in regione (mostra a Palazzo d’Accursio vedi notizia DeArtes qui). L’iniziativa è promossa assieme al Comune di Bologna, alla Città Metropolitana di Bologna, al Comune di Cento, alla Regione Emilia-Romagna e a Bologna Welcome.
L’occasione da cui è nato l’ambizioso programma è la riapertura nel novembre 2023, della Pinacoteca Civica di Cento, un museo intitolato al maestro e dove sono conservati importanti capolavori. «Inoltre – afferma la direttrice Maria Luisa Pacelli – questo progetto espositivo è anche l’occasione e lo strumento per proseguire il lavoro di studio e approfondimento del patrimonio della Pinacoteca finalizzato a un aggiornamento complessivo dei suoi percorsi espositivi permanenti. […] la mostra si inserisce nel racconto della grandiosa stagione del Seicento felsineo, in particolare nelle sale dedicate al Barocco, il cui allestimento verrà completamente rinnovato al termine dell’iniziativa».
GLI STUDI
L’iniziativa intende fare chiarezza sul processo esecutivo e di elaborazione tecnica del pittore, dalla progettazione grafica all’opera finita, avvalendosi di approfondimenti tecnico-diagnostici che hanno portato a considerevoli aggiornamenti negli studi.
Al pubblico si propone una lettura capillare dell’attività dello studio del Guercino, mettendo a fuoco il fondamentale contributo dei collaboratori, soprattutto i fidati Gennari, nell’affermazione di una realtà “aziendale”, disciplinata da precise strategie di know-how e di mercato.
LA MOSTRA
Nella prima sezione del percorso espositivo, allestito nelle sale del Barocco del museo di via Belle Arti, i dipinti dell’artista conservati in Pinacoteca sono fatti dialogare con prestiti mirati provenienti da istituzioni pubbliche e collezioni private, per mettere in evidenza il metodo di lavoro del Guercino.
Punto cardine del percorso è la Vestizione di San Guglielmo (1620), pala di solenne monumentalità, della quale viene messa in risalto la complessità come prodotto derivante da una lunga gestazione, testimoniata dai molti disegni preparatori. È anche possibile ammirare, dopo oltre tre secoli, l’antica struttura del complesso decorativo poiché la pala, in questa occasione, viene ricongiunta con la sua cimasa raffigurante il Padre Eterno col puttino (1620), proveniente dai Musei di Strada Nuova di Genova.
Uno spazio fondamentale è dedicato all’imponente San Bruno in adorazione della Madonna in gloria (1647), capolavoro della maturità del Guercino frutto di una probabile collaborazione col fratello Paolo Antonio Barbieri, pittore di nature morte, e che si distingue per l’ampio utilizzo del pregevole azzurro oltremare. Si tratta di una scelta che palesa il prestigio dell’opera e aiuta a indagare l’articolata questione della politica dei prezzi, attestata dal Libro dei conti, al centro di un successivo focus espositivo.
Nella seconda sezione viene descritta la statura imprenditoriale del Guercino e dei suoi collaboratori, in relazione alle dinamiche della committenza e del pubblico, indagando il sistema gestionale con specifica attenzione alla ridistribuzione dei ruoli, alla creazione di competenze specialistiche nei diversi generi pittorici (esecuzione di pale d’altare, quadri di storia, nature morte, ritratti e paesaggi) e, soprattutto, in relazione al fenomeno della realizzazione e diffusione delle copie da quadri importanti del caposcuola, tra questi Lot e le figlie (1650-1660) e la Negazione di San Pietro (1623-1626).
La mostra è anche l’occasione per riscoprire tele importanti ma poco conosciute come Maria Maddalena e San Paolo Eremita (1652-1655) che secondo le fonti rimasero nello studio del pittore dopo la sua morte e che si conservano nei depositi della Pinacoteca.
Esposto anche lo strumento più utile per comprendere il funzionamento dello studio del pittore, ovvero il Libro dei conti, generosamente concesso in prestito dalla Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Il registro, nel quale venivano annotati i quadri venduti, il nome dei clienti e i relativi guadagni, rappresenta un inventario prezioso dei molti dipinti eseguiti nella fiorente bottega del Centese.
Infine, il pubblico può addentrarsi nei contenuti della mostra e nella conoscenza della tecnica pittorica del Guercino attraverso un tavolo multimediale che rende disponibili alcuni percorsi di approfondimento, a partire dalle novità emerse nel corso delle indagini diagnostiche condotte sulle opere della Pinacoteca di Bologna dal Laboratorio Diagnostico per i Beni Culturali del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna (Campus di Ravenna) nell’ambito del progetto Guercino. Oltre il colore.
Catalogo pubblicato da Dario Cimorelli editore. Nei mesi di apertura sono organizzate attività educative e di approfondimento.
LA VIA TRACCIATA DA SIR DENIS MAHON
Con “Guercino nello studio” si avvalora il lungo cammino di indagini critiche sul pittore centese e sulla stagione del Barocco emiliano. Il progetto incoraggia a intraprendere un’attenta riflessione su nuove soluzioni allestitive, nel solco del lavoro di un raffinato studioso, collezionista e nume tutelare, Sir Denis Mahon, che, con la donazione di un nucleo cospicuo di opere del Barbieri e un fecondo dialogo con la Pinacoteca Nazionale di Bologna, tracciò la via maestra per un’autentica valorizzazione del patrimonio storico-artistico museale.
C.S.M.
Ufficio Stampa, ottobre 2023
GUERCINO NELLO STUDIO
28 ottobre 2023 -11 febbraio 2024
Pinacoteca Nazionale
Via delle Belle Arti, 56 – 40126 Bologna
pin-bo.urp@cultura.gov.it
Tel. 051.42.09.401-400-405
www.pinacotecabologna.beniculturali.it