La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo  presenta due esposizioni: ‘Visual persuasion’, personale di Paulina Olowska, e ‘Vestiges’ di Peng Zuqiang.

VISUAL PERSUASION 
PAULINA OLOWSKA 
2 novembre 2023 – 25 febbraio 2024 
(inaugurazione: 2 novembre, h. 18.30)

Un inedito progetto espositivo concepito da Paulina Olowska (Gdansk 1976; vive a Rabka Zdroj e Cracovia, Polonia): la più ampia rassegna mai dedicata all’artista da una istituzione italiana. Mostra antologica di lavori esistenti e nuove produzioni, selezione curata dall’artista di opere dalla collezione Sandretto Re Rebaudengo, palcoscenico che accoglie una folta schiera di ospiti e spiriti: Visual Persuasion è uno spazio molteplice, polifonico e immersivo, ordito da Olowska per esplorare le dinamiche del desiderio e dell’erotismo ridefinite da una prospettiva femminile. 

La mostra, con il coordinamento curatoriale di Irene Calderoni, trae titolo e ispirazione da un libro pubblicato nel 1961 negli Stati Uniti dal pubblicitario Stephen Baker, che attraverso il riferimento a teorie e tecniche dei media, combinava immagini e testi al fine di analizzare gli effetti della comunicazione visiva sul subconscio. Da sempre affascinata e influenzata dai linguaggi della pubblicità, della grafica e della moda, Olowska adotta il concetto di persuasione come principio artistico e curatoriale per costruire la mostra, un montaggio di opere e immagini che dà forma ad associazioni e suggestioni, emozioni e fantasie. 

All’interno di questo universo immaginifico, la figura femminile è insieme oggetto e soggetto dell’azione seduttiva, incarnando molteplici ruoli e cliché, di epoche e culture diverse: icona ammaliatrice, femme fatale, ninfa birichina, dominatrice perversa, spirito demoniaco, languida mannequin, borghese disinibita e lavoratrice sessuale sicura di sé. La donna è anche, soprattutto, artista, creatrice, intellettuale anticonformista, come nel caso di Maja Berezowska (1898-1978), tra le muse di questo progetto, pittrice e illustratrice, autrice di immagini al confine tra erotismo e pornografia.   

Attraverso le opere di Olowska e dellə altrə artistə da lei invitatə, questa fantasmagoria di donne desideranti e desiderate si materializza in una pluralità di forme e linguaggi: dalla pittura al collage, dalla ceramica al video, dall’installazione alla performance. Olowska proietta questo spettacolo in un contesto ideale, quello della città di notte, un intreccio di strade illuminate dalle insegne di locali, bar e cinema, una città che non dorme, e che alimenta senza sosta la macchina del desiderio consumistico ed erotico. 

L’architettura della mostra concepita dall’artista trasforma lo spazio della Fondazione per offrire un’esperienza immersiva e cinematica, dominata dalla nuova, grande installazione site-specific di neon, un medium molto importante nella pratica artistica di Olowska.

In occasione dell’inaugurazione della mostra, il 2 novembre, Olowska presenta una nuova performance, con l’interpretazione della cantante Pat Dudek, che rivisita e sviluppa il progetto Naughty Nymphs presentato all’Art Institute di Chicago nel 2022.

PENG ZUQIANG  
VESTIGES  
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino 
2 novembre 2023 – 7 gennaio 2024 
(inaugurazione: 2 novembre, h. 18.30)

In occasione di Artissima 2023, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo presenta Vestiges, mostra personale di Peng Zuqiang, vincitore della la 23a edizione dell’illy Present Future 2022 Prize. Vestiges è la prima personale dell’artista in Italia, a cura di Bernardo Follini, ed è concepita come una nuova tappa della sua indagine a lungo termine attorno al significato affettivo delle storie, dei corpi e del linguaggio. In questo contesto, l’artista presenta due nuove installazioni filmiche dedicate ai temi della memoria e del contagio in relazione alla produzione e diffusione di immagini: Déjà vu (2023), e Autocorrects (2023). 

All’interno di Vestiges, l’affettività e la fragilità dei corpi sono le lenti con cui osservare e accedere alla sfera della memoria, sia individuale che collettiva. La memoria non è intesa dall’artista tanto come un archivio, ordinato secondo criteri di efficienza per conservare e consultare le informazioni, ma piuttosto come un insieme di tracce, spesso ambigue.

Per dirla con il filosofo Paul Ricoeur, la memoria è “presenza di una cosa assente”, una sostanza che è resa viva per attribuire significati al presente. Peng Zuqiang indaga questo paradossale regime di (in)visibilità, dissociando la memoria dal suo statuto astratto e mentale, per riscriverla nel corpo e nella materia. I ricordi che emergono nelle opere di Vestiges alternano immaginari di violenza a intensi sentimenti affettivi. Provengono da coordinate spazio-temporali confuse, tra il periodo pandemico e l’oggi.

Per attraversare queste reminiscenze cosparse di ferite e vuoti, l’artista adotta un registro antinarrativo, caratterizzato da un linguaggio espressivo opaco e frammentario. L’opacità diventa uno strumento per sottrarsi alla produzione di immagini traumatiche e quindi contagiose, ma anche una strategia politica per evitare l’identificazione. Il supporto analogico, tratto distintivo della sua pratica artistica, viene direttamente interrogato in quanto medium e sottoposto a un processo produttivo mnemonico.   

M.C.S.
Ufficio Stampa, 25 ottobre 2023

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Via Modane 16 – – 10141 Torino 
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