Due sono le nuove mostre allestite negli spazi di Triennale Milano: foto di architetture e orti botanici, e la collettiva di 120 artisti italiani.

VINCENZO CASTELLA. ARCHITETTURE OBLIQUE
19 ottobre 2023 – 7 gennaio 2024
Ingresso libero

La mostra – a cura di Lorenza Bravetta, curatrice per fotografia, cinema e new media di Triennale Milano – indaga due tematiche: le città e gli orti botanici. I due concetti vengono raccontati attraverso varie scale e dimensioni, dalle fotografie di grande e grandissimo formato a quelle di piccolo formato, fino ad arrivare ai provini a contatto originali e prove di stampa.

Attraverso la sua visione dall’alto, si possono leggere alcuni importanti cambiamenti della città di Milano, tra cui la storia del cantiere dello stadio di San Siro, lavoro realizzato alla fine degli anni Ottanta, un’istallazione di fotografie originali stampate a contatto, e la zona tra la Stazione Centrale e Via Melchiorre Gioia, ripresa nel 2012, le cui immagini sono caratterizzate da giochi di linee rette delle strade che si intrecciano con i contorni degli edifici e dei grattacieli. Oltre alle immagini di Milano sono presenti in mostra fotografie di Istanbul e Rouen.

Il progetto visivo di Castella rivolto alle architetture della città genera una sensazione di allontanamento: mentre le immagini ritraggono luoghi che appartengono alla quotidianità, il punto di vista da cui vengono riprese, oppure la momentanea inagibilità dei luoghi stessi, creano una distanza e uno straniamento in chi guarda. Grazie a un dialogo di rimandi e di letture parallele in cui natura e arte risultano elementi inseparabili, la visione delle città e degli edifici si affianca allo studio degli elementi naturali.

Gli orti botanici sono fotografati da un punto di vista molto ravvicinato che porta l’osservatore a sentirsi parte della natura stessa. Un viaggio che si snoda tra le immagini delle collezioni botaniche e il lavoro sugli spazi e sugli edifici urbani, trasformandoli in due testi paralleli da leggere simultaneamente, attraverso una cerniera conoscitiva tra due mondi da sempre connessi all’interno della storia della città europea. Sono presenti in mostra anche alcuni video, dedicati sia al tema della città che alla rappresentazione della natura.

[Veduta dell’installazione della mostra Pittura italiana oggi. photo di Piercarlo Quecchia DSL Studio © Triennale Milano]

PITTURA ITALIANA OGGI
25 ottobre 2023 – 11 febbraio 2024

Il titolo della mostra – a cura di Damiano Gullì, curatore per arte contemporanea e public program di Triennale, e con progetto di allestimento dello Studio Italo Rota – riprende l’omonimo volume edito da Multhipla/Giancarlo Politi nel 1975. È dedicata alla pittura italiana contemporanea e riunisce il lavoro di 120 tra i più interessanti artisti e artiste italiani, nati tra il 1960 e il 2000.

Nell’anno delle celebrazioni del centenario di Triennale Milano, Pittura italiana oggi si ricollega idealmente alla storia dell’istituzione riprendendo le suggestioni delle mostre della pittura murale, organizzate nel Palazzo dell’Arte a partire dal 1933, e quelle dell’allestimento di Luciano Baldessari per la 9ª Esposizione Internazionale del 1951. In questo modo si vuole evidenziare come la pittura sia stata oggetto di analisi e di restituzione espositiva da parte di Triennale fin dalla sua fondazione, in un vivace dialogo tra le discipline.

Damiano Gullì, curatore della mostra, spiega: «Pittura italiana oggi nasce da anni di ricerche, studio visit e incontri, umani e professionali, con artiste e artisti in tutta Italia. La scena emersa è di straordinaria vivacità. Triennale, collegandosi alla sua storia, accetta così la sfida di presentarla nella sua complessità offrendo l’occasione per una analisi di tale scena con l’obiettivo di promuoverla e valorizzarla nel nostro Paese e nel mondo».

La mostra evidenzia la ricchezza e complessità della pittura italiana in tutte le sue declinazioni e sfaccettature, dalle contaminazioni e slittamenti disciplinari alla rilettura e stravolgimento di tecniche e iconografie della tradizione fino a una “pittura espansa” che va al di là del supporto/tela per “invadere” spazi e superfici.

In mostra sono stati individuati singoli exempla rappresentativi, attraverso un’opera per artista, realizzata tra il 2020 e il 2023, in grado di offrire sguardi trasversali, letture e interpretazioni originali della nostra contemporaneità. Ne è derivata una mappatura intergenerazionale, restituzione prismatica delle plurime sfaccettature del fare pittura oggi.

L’arco temporale preso in considerazione ha visto eccezionali trasformazioni e stravolgimenti storici, sociali ed economici – dalla pandemia alla guerra alla paventata messa in crisi, e scomparsa, dell’autorialità a causa delle evolute applicazioni dell’intelligenza artificiale – i cui riflessi, diretti e indiretti, possono essere colti in molte delle opere esposte.

La mostra si articola in un percorso in cui sono esposte 119 opere di artisti di diverse generazioni, tra cui, per citarne solo alcuni, Stefano Arienti, Francesca Banchelli, Lorenza Boisi, Pierpaolo Campanini, Guglielmo Castelli, Adelaide Cioni, Chiara Enzo, Paolo Gonzato, Giulia Mangoni, Beatrice Marchi, Margherita Manzelli, Pietro Moretti, Maria Morganti, Francis Offman, Jem Perucchini, Alessandro Pessoli, Aronne Pleuteri, Nazzarena Poli Maramotti, Pietro Roccasalva, Alice Visentin.

Catalogo edito da Electa. La mostra è accompagnata da un podcast, prodotto da Triennale Milano e scritto e realizzato da Tiziano Scarpa, che approfondisce i temi del percorso espositivo.

C.S.M.
Ufficio Stampa, ottobre 2023
Immagine di copertina: Veduta dell’installazione della mostra Vincenzo Castella. Architetture oblique
photo Gialuca Di Ioia

Triennale Milano
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T. +39 02 724341
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