All’Instituto Cervantes, acquarelli dei teatri antichi del Mediterraneo. Una serie di inediti racconta Villa Adriana. Esposti i bozzetti originali creati per ‘Memorie di Adriano’ di Maurizio Scaparro.

Un ciclo di sedici acquerelli di grande formato raccontano per immagini altrettanti teatri dell’antichità classica che il celebre artista spagnolo Pedro Cano (Blanca, Murcia, 1944) ha visitato in oltre trent’anni di viaggi. Una sorta di odissea artistica attraverso alcuni tra i più significativi siti greci e romani affacciati sul Mediterraneo, da quello della città nascosta dei Nabatei, Petra, nella attuale Giordania a quello monumentale di Taormina o al piccolo Teatro Marittimo di Villa Adriana alla quale, in occasione della mostra romana e per la prima volta, il Maestro dedica un approfondimento di ventiquattro opere inedite.

In una sala sono esposti dodici acquerelli di più piccolo formato, che sottolineano lo splendore intrinseco del sito archeologico, e dodici bozzetti originali dei costumi realizzati da Pedro Cano per Maurizio Scaparro in occasione di Memorie di Adriano, la pièce teatrale tratta dall’omonimo romanzo di Marguerite Yourcenar con protagonista Giorgio Albertazzi, andata in scena a Villa Adriana per la prima volta nel luglio 1989.

La mostra personale “Teatros. Pedro Cano” ospitata dall’Instituto Cervantes di Roma è allestita nella SalaDalí, a ingresso libero, dal 17 novembre 2023 (inaugurazione ore 18 alla presenza dell’artista) fino al 27 gennaio 2024, ed è organizzata dall’Instituto Cervantes di Roma e dalla Fundación Pedro Cano, a cura di Giorgio Pellegrini.

Ha scritto a proposito di questa mostra Pedro Cano:«Ho avuto la grande fortuna di poter viaggiare nel Mediterraneo e visitare molti dei teatri antichi ancora in piedi. In alcuni ho potuto seguire uno spettacolo e in altri lo spettacolo era lo stesso luogo che secoli fa era inondato di storie che molte persone seguivano con ammirazione. Dal piccolo teatro di Apollonia in Libia al teatro monumentale di Taormina in Sicilia, ho visto tante ore trascorse con i miei quaderni e acquerelli, rubando colori a questi splendidi monumenti. Poi per anni ho organizzato il lavoro che compare in questa mostra su 16 fogli di carta di grande formato. Ho cercato di non banalizzare le opere con un eccesso di descrizioni per portare qui l’emozione che ho custodito nei miei viaggi in oltre 30 anni di vita».

La mostra è reduce dai successi riscossi in Spagna, nel teatro romano di Cartagena, in Italia nel Museo della Permanente di Milano e nel Museo della Carta e della Filigrana di Fabriano, nel Salone delle Feste di Palazzo Nicolaci dei Principi di Villadorata a Noto e nel Teatro Antico di Taormina, sede di Palazzo Ciampoli (vedi notizia DeArtes, con diverso corredo fotografico, qui).   

Pedro Cano invita a un viaggio alla scoperta della preziosa eredità dei teatri antichi, testimoni della forte crescita culturale che esercitò una grande influenza in tutta Europa, nel Nord Africa e nel Medio Oriente, tramite le sensazioni da lui provate in quei luoghi, registrate prima nei suoi taccuini di viaggio e poi riemerse in tutte le loro straordinarie atmosfere negli acquerelli esposti, quasi come se fosse ancora possibile percepire il vissuto di quei luoghi, ascoltarne i clamori e l’intensa umanità.

La tecnica utilizzata da Pedro Cano è l’acquerello. I suoi pennelli indagano la superficie della carta con consumata familiarità, con moto apparentemente casuale, alla ricerca dei punti e dei piani dove la luce incrocia l’essenza più profonda, evidenziando la complessità dei volumi, rilevando le asperità e persino le stratificazioni che il tempo implacabile ha imposto alle architetture e alla vita stessa scorsa di quei luoghi.

IL SODALIZIO TRA PEDRO CANO E MAURIZIO SCAPARRO
Le origini degli spettacoli teatrali si perdono nella notte dei tempi. Mettere in scena sentimenti di dolore, amore e morte estratti dalla tradizione orale o da antiche storie scritte è stato uno dei momenti culturali più elevati che l’essere umano abbia mai elaborato per resistere al tempo. Tanto che ancora oggi le tragedie greche e le commedie romane vanno in scena nei più importanti teatri del mondo, e il pubblico continua ad essere commosso e divertito dai testi antichi.

Il felice sodalizio con Maurizio Scaparro iniziato nel 1988, si consolidò l’anno successivo per la messa in scena delle Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar, protagonista Giorgio Albertazzi. Pedro Cano non si limitò a disegnare le fogge dei costumi ma, insieme a Roberto Francia, intervenne anche sull’impianto scenico aggiungendo elementi indispensabili: le tribune per il pubblico, la piattaforma fissata fra le colonne delle Grandi Terme, la breve gradinata davanti al Canopo, le pedane galleggianti sulle acque del canale sopra le quali danzava, come scivolando sull’acqua, il ballerino che interpretava Antinoo.

Un intervento, come richiesto dallo stesso Scaparro, che si armonizzava perfettamente allo splendore del Teatro Marittimo di Villa Adriana a Tivoli, quel “theatrum mundi” che con le sue rovine testimonia ancora oggi l’utopia etico-estetica dell’imperatore.

Forse anche per questo Pedro Cano dedica a Villa Adriana, in questa mostra romana, uno spazio con altre ventiquattro opere: dodici acquerelli di più piccolo formato, che sottolineano lo splendore intrinseco del sito archeologico, e dodici bozzetti originali dei costumi di Memorie di Adriano, pièce andata in scena per la prima volta il 31 luglio 1989, e poi ripresa da molti teatri che hanno accolto, negli anni, oltre mezzo milione di spettatori.

C.S.M.
Ufficio Stampa, 9 ottobre 2023

TEATROS. PEDRO CANO
17 Novembre 2023 – 27 Gennaio 2024
Ingresso libero

Instituto Cervantes di Roma – Sala Dalí
Piazza Navona 91, Roma
tel +39 06 6861871
https://roma.cervantes.es/it/