L’opera di Offenbach inaugura la Stagione 2023-2024 al Teatro La Fenice. Direttore Frédéric Chaslin. Regia Damiano Michieletto.
Les Contes d’Hoffmann di Jacques Offenbach inaugurerà la Stagione Lirica e Balletto 2023-2024 della Fondazione Teatro La Fenice di Venezia. Titolo che mancava dal cartellone feniceo dal 1994, Les Contes d’Hoffmann sarà in scena al Teatro La Fenice in una nuova messinscena con la regia di Damiano Michieletto con uno staff creativo collaudatissimo composto da Paolo Fantin per le scene, Carla Teti per i costumi, Alessandro Carletti per il disegno luci e Chiara Vecchi per la coreografia. Frédéric Chaslin, specialista di questo repertorio, sarà responsabile della direzione musicale, alla testa di Orchestra e Coro del Teatro La Fenice e di un cast composto per i ruoli principali da Ivan Ayon Rivas, Alex Esposito, Carmela Remigio, Veronique Gens, Rocío Pérez.
L’allestimento – una produzione internazionale in coproduzione con Opera Australia nell’anno delle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario e con Royal Opera House Covent Garden Foundation e Opéra National de Lyon – sarà in scena il 24, 26, 28, 30 novembre e 2 dicembre 2023.
Les Contes d’Hoffmann andrà in scena in lingua originale con i sopratitoli in italiano e in inglese. La prima di venerdì 24 novembre 2023 ore 18.00 sarà trasmessa in ‘diretta-differita’ alle ore 20.30 su Rai Radio3.
LES CONTES D’HOFFMANN
Opéra-fantastique in un prologo, tre atti e un epilogo di Jules Barbier, I racconti di Hoffmann prendono origine letteraria dal dramma omonimo di Jules Barbier, tratto a sua volta da una pièce scritta nel 1851 assieme a Michel Carré e ispirata ai tre racconti fantastico-demoniaci di E.T.A. Hoffmann (L’uomo della sabbia, La storia del riflesso perduto e Il violino di Cremona). Fu composta da Offenbach nel 1880 e rappresentata nel febbraio dell’anno successivo all’Opèra-Comique di Parigi.
NOTE DI REGIA
«Ho pensato ai Contes d’Hoffmann come a un viaggio nel tempo – ha detto il regista veneziano Damiano Michieletto – uno sguardo nelle diverse età della vita del protagonista: il bambino, il ragazzo, il giovane uomo già disilluso, tutte riflesse nelle protagoniste femminili Olympia, Antonia e Giulietta.
Stella chiuderà la vicenda distruggendo le illusioni di Hoffmann, un po’ come fosse lei stessa il diavolo. E infatti secondo me i protagonisti di quest’opera sono due, perché accanto a Hoffmann c’è sempre il diavolo, che cambia nome e aspetto però rimane sempre il suo contraltare. È proprio nel rapporto tra loro due che a mio parere si sviluppa la storia. Se venisse eliminato il diavolo, cioè l’antagonista, la storia non potrebbe funzionare.
Il racconto che abbiamo costruito noi è quello di un uomo che fa i conti con il suo passato. Non c’è alcuna dimensione realistica o psicologica: è un racconto fantasioso e surreale. La trama ci presenta un uomo che fa i conti con le perdite e le ferite che ha avuto nella sua storia e con il fatto che adesso si ritrova solo a celebrare la sua vecchiaia, con i suoi fantasmi e con le sue visioni.
A livello estetico – prosegue Michieletto – è uno tra gli spettacoli più ricchi, complessi e dettagliati che abbia mai realizzato. Sia perché c’è una scenografia molto virtuosa, che presenta dei cambi di scena molto particolari ed evidenti. Sia per la parte coreografica, che ha un impatto notevole nello spettacolo. Sia ancora per il ruolo del coro, che è molto presente, soprattutto nel secondo atto. E sia, infine, perché c’è un enorme folla di personaggi, compreso un gruppo di giovanissime ballerine, oltre ai contributi video. È uno spettacolo articolato, vivace e dinamico».
NOTE DEL DIRETTORE D’ORCHESTRA
Il legame fra Frédéric Chaslin e Les Contes d’Hoffmann è speciale: il maestro la diresse per la prima volta proprio alla Fenice nel lontano 1994, per poi proporla in praticamente tutti i maggiori teatri e festival internazionali, Metropolitan Opera, Wiener Staatsoper, Macerata Opera Festival, New National Theatre Tokyo, Deutsche Oper Berlin, New Israeli Opera; e solo quest’anno in un nuovo allestimento al Teatro alla Scala e alla Semperoper di Dresda.
«Tornare a dirigere quest’opera in Fenice per me è un viaggio – ha affermato il direttore d’orchestra – e sono curioso di vedere cosa riuscirò a fare quasi trent’anni e settecento recite dopo la prima volta. Sono curioso di vedere come tutto questo è cresciuto…
In questi anni sono divenuto veramente uno specialista di questa partitura – prosegue Chaslin – si può dire che la conosco a fondo, che sono un profondo conoscitore di tutte le versioni. Ho studiato tutte le fonti e possiedo personalmente una copia di tutti i manoscritti. Detto questo, secondo me l’edizione ideale di Hoffmann ancora non esiste ancora. Per ottenerla, c’è un grande lavoro da fare.
L’aspetto che voglio in particolare far emergere dalla mia lettura è l’animale con due teste. Le due maschere, la maschera tragica e quella comica, la maschera che piange e quella che ride, per tornare all’inizio di questa conversazione. Ma soprattutto la magia, perché si tratta di un’opera fantastica e forse in tutto il repertorio operistico è la più profonda di tutte per quanto riguarda l’aspetto magico, fantastico, gotico. Un po’ come il Faust di Goethe. Ma qui c’è ancora più mistero. In Faust alla fine c’è un’apoteosi: Dio vince, il diavolo perde. Nei Racconti non è così chiaro, non si sa bene chi vince. E questa è la realtà! L’happy end esiste solo nei film»
IL CAST
Nel cast di questo nuovo allestimento feniceo figurano Ivan Ayon Rivas nel ruolo di Hoffmann, Paola Gardina interpreterà La Muse mentre Giuseppina Bridelli sarà Nicklausse. Le tre donne, Olympia, Antonia e Giulietta, saranno interpretate rispettivamente da Rocío Pérez, Carmela Remigio e Véronique Gens.
Alex Esposito vestirà i panni dei personaggi Lindorf, Coppélius, Le docteur Miracle e Dapertutto; mentre Didier Pieri sarà Andrès, Cochenille, Frantz e Pitichinacchio.
Completeranno il cast Christian Collia (Nathanaël), François Piolino (Spalanzani), Yoann Dubruque (Hermann, Schlémil) e Francesco Milanese (Luther, Crespel). In scena anche i ballerini Kevin Bhoyroo, Anastasia Crastolla, Silvia Gattafoni, Coralie Murgia, Andrea Carlotta Pelaia, Francesco Scalas, Nicola Trazzi e il trampoliere Figaro Su. Maestro del Coro Alfonso Caiani.
LA MOSTRA NEL FOYER: KIMIKO YOSHIDA ALLA FENICE
Nel foyer del Teatro La Fenice dal 18 novembre al 4 dicembre 2023 sono esposti due dipinti kakejiku con decorazioni in oro zecchino – ‘The tale of Genji (Phoenix L) XLV’ e ‘The tale of Genji (Japanese L) LXXI’ – e per la prima volta verrà esposta la scultura in bronzo “La petite danseuse”, realizzata con esplicito richiamo alla ballerina di Degas che si trova al Museo d’Orsay a Parigi, ma con il volto dell’artista Kimiko Yoshida.
C.S.m.
Ufficio Stampa, 17 novembre 2023
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