Alla Galleria Casamadre, l’artista reinventa uno dei simboli della città: il Presepe.
La dissoluzione metaforica delle icone tradizionali, delle figure devozionali, in un presepe di anomalie, di trasgressione delle forme e dei colori che mostra l’imperfezione, la decadenza e la rinascita, la metamorfosi e il divenire, in continuità tra passato e presente e tra realtà e finzione. Napoli e il suo “futuro remoto”.
Napoli: teatro della mescolanza tra sacro e profano, tra verità e finzione, tra le stratificazioni della storia e le istanze del presente che si contaminano senza soluzione di continuità, dando vita a “convivenze improbabili”.
È su Napoli e la sua tradizione, in cui l’imperfezione diventa arte, ove la metamorfosi è continua e intrisa di spirito di sopravvivenza e capacità di reinvenzione, che riflette l’artista mantovana, ormai affermatissima in Italia e all’estero, Chiara Dynys nelle sue ultime creazioni e nell’esposizione ispirata a uno dei simboli della città, “Presepe”, aperta alla Galleria Casamadre, nello storico Palazzo Partanna della città partenopea dal 24 novembre 2023 al 5 gennaio 2024.
Attraverso la materia e la luce, il tema del difforme, del limite e del passaggio ad una realtà altra, quasi metafisica, in questo lavoro sulla «dissoluzione metaforica delle icone tradizionali, figure devozionali in terracotta», Dynys cerca di esprimere – per usare le sue stesse parole – «il nesso, che a Napoli è fortissimo, tra trasformazione e conservazione».
«Napoli – scrive Eduardo Cicelyn che cura l’esposizione – è una multivisione artistica del passato e del presente e anche del sotto e del sopra: catacombe, camminamenti scolpiti nel tufo, ipogei ma anche i nuovissimi percorsi sotterranei della metropolitana, punteggiati di opere d’arte contemporanea(…) L’unicità di Napoli è nei legami indissolubili, quasi incestuosi tra il dentro e il fuori, tra le cose morte e il presente palpitante, (…) qui niente riposa in pace e tutto vive e si mescola nel flusso della quotidianità metropolitana che è energia, desiderio di cambiamento ma anche consapevolezza alchemica che nulla si crea e nulla si distrugge».
E ancora: «La tradizione napoletana è immersa in questa specie di futuro remoto, che tiene in movimento la storia tra presente e passato, che la espone e la vende nelle botteghe che si fingono antiche e nelle bancarelle che mescolano il vero con il falso. San Gregorio Armeno è l’epicentro di una delle più note, la cultura del presepe».
Chiara Dynys appassionata di Napoli riprende questa tradizione e la rivede a modo suo “rutilante di forme alterate e colori rinnovati”: singole figure che richiamano i personaggi del racconto della notte di Natale, 15 opere della serie “Presepe” 2023 in terracotta smaltata, sorgono dalla materia, deformi, dotate di grande bellezza eppure disfatte, «come presenze sospese nel nulla, in una scansione che disegna la griglia geometrica di un mondo solo immaginario». Intorno, l’orizzonte bianco della galleria, trafitto qua e là dai resti di una cometa metallica: le 22 opere della serie “Un’eterna ghirlanda brillante” 2022, realizzate in ergal.
Chiara Dynys ha realizzato le opere della serie Presepe personalmente in un laboratorio napoletano, assieme agli artigiani più esperti, in mesi e mesi di lavoro comune.
Si ringrazia Cortesi Gallery
C.S.m.
Ufficio Stampa, 16 novembre 2023
Immagine: Installation view di Martin Devrient
CHIARA DYNYS. PRESEPE
24 novembre – 5 gennaio 24
Casamadre arte contemporanea
Palazzo Partanna
Piazza dei Martiri, 58 – 80121 Napoli
telefono: +39 081 193 60 591
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www.lacasamadre.it