Fondazione Merz, sede Palermo: collettiva di Ancarani, Barclay, Giambrone, Piotrowska, Genuardi/Ruta, Zhen. Evento speciale: Robert Wilson.

L’esposizione trae spunto da una riflessione innescata dal romanzo Nudi e crudi (The clothes they stood up in) di Alan Bennett (2001), nel quale si può cogliere, dall’ironia paradossale della vicenda, una domanda semplice ma necessaria: è davvero questa la vita che vogliamo? Come scrive la curatrice Agata Polizzi, “Giorni felici?” prova invece a immaginare che sia tempo di rispondere alla domanda partendo dai propri conflitti e limiti. Il sé è un elemento marginale se commisurato alla collettività, ma è anche l’elemento minimo costituente, che può determinare il cambiamento su grande scala.

Fondazione Merz di Torino presenta, dal 5 dicembre 2023 al 3 marzo 2024, la mostra collettiva “Giorni felici?” con opere di Yuri Ancarani (Ravenna, 1972), Per Barclay (Oslo, 1955), Silvia Giambrone (Agrigento, 1981), Joanna Piotrowska (Varsavia, 1985), il duo Genuardi/Ruta (Sciacca, 1986 / Ragusa, 1990) e Chen Zhen (Shanghai, 1955 – Parigi, 2000), realizzata nell’ambito del progetto ZACentrale, presso i Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, a ingresso libero.

Le poetiche dei sei artisti coinvolti si intrecciano nello spazio del Padiglione ZAC a Palermo, costruendo un’esperienza che invita il visitatore ad approfondire lo scenario contemporaneo cercando risposte all’interrogativo proposto dal titolo, celebrando «il valore dell’esistenza, il senso di comunità fatto di rispetto reciproco nutrito dalla cura che parte da piccole azioni significative, dal riconoscere il valore delle differenze e dell’inclusione e dalla spinta che permette di desiderare con stupore».

[ZAC, Giorni felici. Installation view Ph. Fausto Brigantino]

LE OPERE IN MOSTRA
Il film di Yuri Ancarani, Séance (2014) è un viaggio visivo in un ambiente domestico rarefatto, custode di vita e morte. Una situazione rassicurante solo in apparenza. Per Barclay, con l’installazione Senza titolo (1992), materializza l’idea della casa come luogo misterioso; colma di acqua trasmette energia attraverso una luce intensa. Silvia Giambrone con i suoi specchi, Mirror realizzati tra il 2019 e il 2023, di diverse misure, lavora sull’alter ego insito in ognuno di noi e custode di ciò che avremmo voluto essere, mentre gli scatti fotografici (2016-2019) di Joanna Piotrowska focalizzano l’attenzione sul tema della fragilità dell’infanzia e sulle sue proiezioni nel presente, rileggendo il concetto di casa inteso come rifugio oppure prigione.

La promessa della primavera che sta per arrivare è alla base dell’installazione site-specific Vestita di color fiamma viva (2023) del duo Genuardi/Ruta, un tripudio di colore e speranza, mentre i cortocircuiti che caratterizzano la ricerca di Chen Zhen, qui con l’opera Jardin lavoir (2020), concedono una “seconda vita” agli oggetti simbolo delle contraddizioni della società contemporanea e della storia.

IL MONOLOGO
Completa sottovoce il percorso espositivo, il monologo tratto dal dramma Happy days di Samuel Beckett, qui nell’interpretazione di Nicoletta Braschi per il Teatro Stabile di Torino, che vede la protagonista Winnie riflettere sulle ragioni più profonde dell’esistenza umana, accogliendo al contempo il forte senso di attaccamento alla vita che percepisce come spinta al superamento di ogni dolore e delusione.

LA RASSEGNA PARALLELA INTER | SEZIONI:
EVENTO SPECIALE DEDICATO A ROBERT WILSON
Accompagna la mostra “Giorni felici?”, l’avvio dell’inedita rassegna Inter | sezioni, che prende vita dal 5 dicembre 2023 al 7 gennaio 2024 con un evento speciale dedicato a Robert Wilson e alla sua opera Winona Ryder (2004) a cura di Beatrice Merz.

Robert Wilson (1941) celebre regista e drammaturgo statunitense è noto anche come artista visivo e coreografo. Nel suo processo di creazione Wilson trascende il singolo mezzo espressivo per sfociare nel vero e proprio archetipo dell’opera, incorporando una moltitudine di elementi creativi dalla luce al costume, dalla coreografia al testo, dalla voce alla narrazione. I suoi video ritratti rappresentano una sintesi completa di tutti i media.

«Ho sempre pensato a loro come a una finestra in una stanza, o a un fuoco in un camino. È sempre lì, in continuo cambiamento – afferma l’artista – Non richiede un’attenzione costante. La natura morta è una vita vera».

La proiezione ad alta definizione ibrida la forma cinematografica basata sul tempo con l’istante fisso della fotografia. Coerentemente alla natura stratificata del processo creativo, il ritratto wilsoniano è infuso di riferimenti alla pittura, alla scultura, al cinema e al teatro. Il lento svolgersi della messa in scena di Wilson e della colonna sonora di Michael Galasso è un consapevole contrappunto alla sua ispirazione registica di Happy days.

Il ciarliero Happy days di Samuel Beckett, in particolare la versione con Madeline Renould, testimoniata da Wilson nel 1969, è stato contrastato circa cinquant’anni dopo da una silenziosa Winona Ryder.

La rassegna Inter | sezioni costruisce, anche fisicamente, un luogo di incontro e incrocio tra arte visiva, cinema, teatro e musica. In questa programmazione verranno proposti film d’artista, performance, eventi e incontri per esplorare, approfondire e al tempo stesso sostenere i vari linguaggi artistici contemporanei e i loro specifici terreni di ricerca. Attraverso la selezione di film con la regia di artisti visivi, si conferma così la volontà di perseguire una commistione, e difendere le contaminazioni, tra diverse discipline della cultura e del mondo visivo. Questa sezione di ZACiak si svolge, tra gli altri, in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema di Torino che per questa occasione entra a far parte dei partner del progetto ZACentrale.

E NEL FRATTEMPO A TORINO…
Prosegue contestualmente negli spazi della Fondazione Merz a Torino il progetto espositivo Through the Palestinian Museum of Natural History and Humankind, dell’artista Khalil Rabah (Gerusalemme, 1961), a cura di Claudia Gioia. Aperta al pubblico fino al 28 gennaio 2024, l’esposizione invita il visitatore a immergersi in una riflessione sul ruolo dell’arte e del museo, qui inteso come possibile strumento di interpretazione e riscrittura della storia (vedi notizia approfondita DeArtes qui).  

C.S.m.
Ufficio Stampa, novembre e dicembre 2023

GIORNI FELICI?
5 dicembre 2023 – 3 marzo 2024
Ingresso libero

ROBERT WILSON – RASSEGNA INTER | SEZIONI
5 dicembre 2023 – 7 gennaio 2024
Ingresso libero

ZACentrale ZAC – Zisa Arti Contemporanee
Via Paolo Gili 4, Palermo
Zac.segreteria@fondazionemerz.org
https://www.fondazionemerz.org/zacentrale/
www.facebook.com/Zac.Zisa/  

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