Al festival dedicato al documentario, ospite d’onore Marco Bellocchio. Focus su Franco Basaglia. Anteprime nazionali e sguardi sul medio-Oriente.

Pordenone Docs Fest. Le voci del documentario porta il meglio del cinema del reale internazionale nella città del Friuli Venezia Giulia, che torna a proporsi come capitale del documentario, palcoscenico di storie in anteprima nazionale che raccontano il mondo al di là dell’informazione accessibile tramite i diversi mezzi di comunicazione. Il festival di Cinemazero, arrivato alla XVII edizione, si svolge dal 10 al 14 aprile 2024.

«Metteremo al centro i diritti delle donne e dei minori, illuminando storie poco note, ma non per questo meno importanti. Le faremo conoscere a un pubblico […] che ogni anno si aspetta visioni mai banali e luci sia su temi capitali che ignoti, tenendo come bussola la qualità cinematografica e l’importanza delle testimonianze, con l’ottica di una ricaduta sociale tramite il documentario», ha spiegatoil curatore Riccardo Costantini.

[Franco Basaglia in I giardini di Abele di Sergio Zavoli 1968]

FOCUS SU FRANCO BASAGLIA
In occasione dei cento anni dalla nascita di Franco Basaglia, intellettuale cardine della storia del Novecento e del movimento antipsichiatrico, il festival dedica una retrospettiva, anche itinerante nei cinema friuliani e poi in Italia, ricostruendo molte tappe del “viaggio basagliano” che ha Trieste e Gorizia come luoghi fondamentali. L’iniziativa, sostenuta dalla Regione Friuli Venezia Giulia, s’inserisce nei percorsi culturali di “Go2025! – Gorizia / Nova Gorica capitale europea della cultura”.

Oltre a una pubblicazione, è prevista la presentazione, in collaborazione con gli Archivi di Cinecittà – Istituto LUCE (nell’anno del suo centenario) di Nessuno o tutti – Matti da slegare di Silvano Agosti, Marco Bellocchio, Sandro Petraglia e Stefano Rulli, versione più ampia, ricca e varia del noto Matti da slegare, su grande schermo per la prima volta dal 1976 nella sua versione integrale ritrovata.

MARCO BELLOCCHIO OSPITE D’ONORE
La XVII edizione vede protagonista un Maestro del cinema internazionale come Marco Bellocchio, al quale è dedicata una retrospettiva dei suoi documentari e una relativa pubblicazione a cura di Denis Brotto (Università di Padova). Bellocchio sarà ospite d’onore con una masterclass e la presentazione di alcuni suoi lavori.  

LE ANTEPRIME NAZIONALI PRESENTATE AL PUBBLICO E IN CONCORSO
Tra le tante, Mourning in Lod della regista israeliana Hilla Medalia immerge nel microcosmo di violenza, rabbia e speranza di Lod/Lydd, una delle cinque città “miste” abitate da israeliani e palestinesi, a 50 chilometri a ovest di Gerusalemme, dove emerge una storia incredibile che lega indissolubilmente le famiglie delle due parti in causa.

Il commovente Mediha di Hasan Oswald (atteso al festival), coprodotto anche dall’attrice premio Oscar Emma Thompson, racconta genocidio yadiza attraverso gli occhi e la determinazione di una adolescente (che firma molte delle riprese e parte della regia), la quale affronta il trauma della prigionia e della schiavitù dell’Isis – di cui è stata vittima – diventando testimone del riscatto della vendita all’estero anche dei propri fratelli più piccoli.

Hiding Saddam Hussein, a distanza di vent’anni, fa riemergere l’incredibile testimonianza di un agricoltore iracheno che – obbedendo a degli ordini – tenne nascosto nella propria casa il dittatore per otto mesi. La firma è del regista norvegese di origine curda Halkawt Mustafa (atteso al festival).

La regista svedese-iraniana Nahid Persson in Son of the mullah narra la storia del giornalista iraniano Ruhollah Zam che, per l’impossibilità di esprimersi liberamente nel suo Paese, è stato costretto a raccontarne le contraddizioni dall’estero, fino a essere rapito con l’inganno e poi giustiziato dal regime iraniano.

Non manca spazio per la leggerezza con Alreadymade dell’olandese Barbara Visser, che racconta l’assurda storia di Fountain diMarcel Duchamp l’orinatoio più famoso di sempre, di cui la regista indaga la paternità svelando inaspettati retroscena.

La riflessione sull’arte e sulla sua forza, con toni ironici e dissacranti, è anche di Soviet Barbara, firmato dall’islandese Gaukur Ulfarsson’s e che vede l’“art star” internazionale Ragnar Kjartansson ricreare in pieno stile “Soviet” la soap-opera americana “Santa Barbara” in un museo moscovita di proprietà di un’oligarca, tra denuncia e provocazione.

IL PODCAST DEDICATO A ORSON WELLES
Il festival produce quest’anno una narrazione per voce che ricostruisce le vicende del documentario di Orson Welles – ora invisibile nella sua interezza – Processo per stupro (1979), caso mediatico di rilevanza nazionale per la denuncia della violenza sulle donne, paradossalmente censurato e non più mostrabile.

GLI EVENTI COLLATERALI
La manifestazione, accanto alle proiezioni, offre masterclass, tavole rotonde, incontri industry e approfondimenti realizzati grazie al coinvolgimento di professionisti, associazioni e ong.

Torna per la seconda edizione Nord Est Doc Camp, laboratorio di finalizzazione di documentari in fase di montaggio prodotti nel Triveneto e che gode del sostegno di tutte le Film Commission di questi territori.

M.F.C.S.
Fonte: comunicato stampa del 2 febbraio 2024

PORDENONE DOCS FEST
10 – 14 aprile 2024

Cinemazero
Piazza Maestri del lavoro 3, Pordenone
Tel: 0434 520404
film@pordenonedocfest.it
www.pordenonedocsfest.it