4 mostre di pittura, scultura, illustrazione, arte digitale e nuovi media, in dialogo con chiese e palazzi storici della città.
In un’epoca di grande prosperità per le civiltà occidentali, ma al tempo stesso di recente instabilità, l’umanità del futuro dovrà affrontare nuove problematiche legate al cambiamento climatico, al mutamento dell’habitat, alla gestione delle risorse. Yuval Noah Harari, uno dei più grandi intellettuali, filosofi e divulgatori contemporanei, nel suo saggio “Homo Deus. Breve storia del futuro” ha preannunciato alcune delle sfide che daranno forma all’umanità XXI secolo, dalla robotica alla biotecnologia, dalla ingegneria genetica all’Intelligenza Artificiale.
Homo Deus è la parola chiave dell’ottava edizione di PARMA 360 Festival della creatività contemporanea, a cura di Chiara Canali e Camilla Mineo, a Parma dal 6 aprile al 19 maggio 2024.
Attraverso le opere di alcuni tra i più importanti artisti contemporanei, le mostre indagano tematiche legate al superamento della dimensione antropocentrica dell’uomo in favore di una visione tecno-umanistica (o trans-umanista) e datocentrica.
L’Homo Sapiens, così come lo conosciamo ora, ha ormai esaurito il suo percorso storico e, sostituito dall’Homo Deus, dovrà mettere queste nuove tecnologie al servizio del progresso scientifico per la sopravvivenza biologica e spirituale dell’uomo.
Quattro grandi mostre di pittura, scultura, illustrazione, arte digitale e nuovi media sono allestite in dialogo con chiese e palazzi storici di Parma, in un percorso diffuso sul territorio che ha come obiettivo quello di valorizzare il patrimonio storico-artistico della città e di proporre al pubblico inedite visioni e prospettive della creatività contemporanea.
L’ottava edizione di PARMA 360 Festival si completa con una serie di talk, incontri e workshop con gli autori protagonisti delle mostre e alcuni relatori, critici d’arte, curatori, giornalisti, operatori culturali in dialogo con loro.
Come ogni anno, il Festival si allarga alla città intera attraverso un Circuito Off.
LE MOSTRE
SURVIVAL
PIERO GILARDI a Palazzo Pigorini (Str. della Repubblica 29/a)
Il piano nobile di Palazzo Pigorini, edificio settecentesco affrescato con scene mitologiche da Francesco Scaramuzza, ospita la mostra “Survival” di Piero Gilardi (Torino 1942 -2023), in omaggio al Maestro dell’Arte Povera recentemente scomparso, ecologista ante-litteram e tra gli autori italiani più influenti del secondo dopoguerra a livello internazionale.
L’esposizione, a cura di Chiara Canali, racconta il percorso di Gilardi a partire dal suo complesso rapporto con la natura, soggetto del suo lavoro, e con la tecnologia, che ne ha condizionato tecniche e modelli di fruizione. Dal 1965 Piero Gilardi inizia a realizzare i “Tappeti-natura” con l’intento di stimolare nella società futura la percezione sensoriale dell’ambiente naturale, riproposto attraverso “dispositivi domestici” artificiali. Opere d’arte che rappresentano in modo realistico e meticoloso sezioni tridimensionali di suolo e paesaggio a grandezza naturale (piante di fico, palmeti, girasoli, cavoli, zucche, pesche…), intagliate nel poliuretano espanso e dipinte con pigmenti sintetici, sino al limite dell’iperrealismo. Sono sculture dipinte che non vanno contemplate passivamente, bensì devono interagire sensorialmente con il corpo del fruitore, per accoglierlo ed essere toccate, udite, percorse, esperienziate.
Il concetto di “interattività” attraversa tutta la mostra ed è accentuato in alcune opere più recenti che rientrano nel percorso di ricerca che, a partire dagli anni Ottanta, porta l’artista a utilizzare la tecnologia per consentire allo spettatore di partecipare attivamente interagendo con l’oggetto artistico, al fine di mobilitare una risposta nei confronti della difesa dell’ambiente e della sopravvivenza del Pianeta.
La mostra ci restituisce la figura di Piero Gilardi non solamente quale artista e ricercatore, ma anche nelle vesti di animatore culturale di un “attivismo militante creativo”, a beneficio di una condivisione esperienziale che ha come obiettivo l’impegno sociale e la lotta biopolitica.
La mostra riunisce una ventina di opere dell’artista, anche di grandi dimensioni, e si avvale di prestiti da parte della Fondazione Centro Studi Piero Gilardi, della Galleria Giraldi di Livorno, della Galleria Enrico Astuni di Bologna e di collezionisti privati.
L’OPERA D’ARTE NELL’EPOCA DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Collettiva a Palazzo Pigorini (Str. della Repubblica 29/a) e al Torrione Visconteo (Via dei Farnese 23)
Al secondo piano di Palazzo Pigorini si sviluppa la prima sezione della mostra a cura di Chiara Canali, Rebecca Pedrazzi e Davide Sarchioni, collettiva di artisti italiani sull’Intelligenza Artificiale.
Il titolo dell’esposizione si ricollega al saggio di Walter BenjaminL’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, pubblicato nel 1936, in cui il filosofo tedesco sosteneva come, all’inizio del XX secolo, l’invenzione e l’utilizzo di nuove tecniche, quali il cinema e la fotografia, stesse radicalmente cambiando le modalità di produzione e di ricezione artistica. Allo stesso modo, negli ultimi anni, l’Intelligenza Artificiale ha visto una rapida ascesa e oggi sempre più artisti usano questa tecnologia per creare opere d’arte e progetti artistici collaborativi verso nuovi linguaggi estetici.
Video, progetti immersivi, artwork digitali ma anche opere fisiche, dal mosaico all’installazione, dalla scultura alla fotografia: la mostra indaga diverse modalità di utilizzo dell’IA da parte di una ventina di artisti pionieri del digitale o AI artists di nuova generazione. Temi come la natura, la botanica, l’ambiente, ma anche l’uomo, l’umanità, le comunità, le città, i monumenti, le macchine, i sogni, le mitologie sono plasmati e/o trasformati attraverso l’impiego delle GAN, degli algoritmi e delle AI Generative, tra arte elettronica, glitch art, realtà aumentata, realtà virtuale e altre forme espressive dell’era digitale.
In mostra sono esposte le opere di: Antonio Barbieri, Domenico Barra, Davide Maria Coltro, Andrea Crespi, Giuliana Cunéaz, Debora Hirsch, Nick Landucci, Giuseppe Lo Schiavo, Manuel Macadamia, Vincenzo Marsiglia, Mauro Martino, Angelo Demitri Morandini, Max Papeschi con Michele Ronchetti, Chiara Passa, Giuseppe Ragazzini, Martin Romeo, Svccy.
Una seconda sezione espositiva è allestita presso il Torrione Visconteo, torre medievale sita in via dei Farnese, di fronte alla Pilotta, che presenta le video-installazioni site-specific ed immersive degli artisti Luca Pozzi, Kamilia Kard e Lino Strangis.
Libro-catalogo edito da Jaca Book. L’esposizione ha il suo twin digitale nel Metaverso su Spatial grazie alla collaborazione con Dario Buratti che ha realizzato un nuovo spazio con architetture futuristiche che accolgono le opere degli artisti nella loro versione digital.
HUMANOID
Di EMANUELE GIANNELLI nella ex chiesa di San Ludovico (Borgo del Parmigianino 2/a) e in città
Emanuele Giannelli, uno dei più celebri scultori contemporanei, è il protagonista della mostra Humanoid,a cura di Camilla Mineo, alla chiesa sconsacrata di San Ludovico con quaranta opere di grandi dimensioni e presente in città con l’iconica Mr. Arbitrium, opera monumentale di oltre 5 metri che sorregge la chiesa di San Francesco del Prato, gioiello gotico della Città di Parma, riaperta dopo 200 anni di storia travagliata, situata a pochi passi dal Duomo e Battistero.
Al centro del lavoro dello scultore c’è l’Uomo, indagato nel suo essere contemporaneamente primitivo e futuristico, umano e non umano, in bilico fra uno stato primigenio e un futuro incerto e globalizzato.
In mostra è esposta una selezione di opere degli ultimi anni, realizzate prevalentemente in resina e ceramica: gruppi scultorei composti da singole figure o da gruppi di umani che dialogano strettamente fra loro, creando un universo dall’estetica futuristica impregnato di atmosfere filmiche e letterarie.
Le opere di Giannelli sorprendono e incuriosiscono e spingono a una riflessione profonda sul momento storico che stiamo vivendo, sul rapporto dell’uomo con la tecnologia, sull’incapacità che abbiamo di comunicare fra di noi in un mondo ultra connesso e sul ruolo che l’essere umano avrà nel futuro del mondo, sulle scelte che compirà per sé stesso e, soprattutto, per il pianeta che lo ospita.
THE SPACE BETWEEN
Mostra al Laboratorio aperto del complesso di San Paolo (Vicolo delle Asse 5)
A cura di Federico Cano Correa di Galleria Caracol, sono esposti i lavori di quattro grandi illustratori contemporanei affermati in ambiti nazionali e internazionali e che per la prima volta dialogano tra loro.
Emiliano Ponzi è uno degli autori italiani contemporanei più affermati a livello internazionale e, lavorando in tecnica digitale, porta avanti uno stile concettuale riconoscibile e unico, dove la prospettiva, il punto di fuga e i colori donano ai soggetti che illustra un dinamismo e un movimento quasi cinematografico. In mostra sono esposte illustrazioni editoriali realizzate per clienti come The New Yorker, Feltrinelli ed Einaudi, alcune tavole tratte dal libro commissionatogli dal MoMa di New York su Massimo Vignelli “The great New York subway map”.
Bianca Bagnarelli è un talento emergente dell’illustrazione e del fumetto italiano. Il suo è uno stile che risente molto dell’influenza del fumetto americano contemporaneo, complice la sua grande abilità compositiva unita a una sensibilità artistica elevata, Bagnarelli è arrivata in poco tempo a essere una delle firme più richieste da riviste come The New York Times e The NewYorker per il quale ha recentemente realizzato la copertina “Deadline”.
Antonio Pronostico, autore di tre libri per Coconino Press,èuna delle matite più interessanti e originali degli ultimi anni. Anche lui divide il suo lavoro tra illustrazione e fumetto e utilizza la tecnica della matita e dell’acrilico, rimanendo fedele a un approccio più analogico.
Nel lavoro di Manfredi Ciminale si riconoscono influenze provenienti da diverse epoche storiche e da diversi stili. In mostra la sua serie dedicata alle nuvole, facente parte di un progetto personale che porta avanti da diverso tempo. Ciminale è un artista che pone la questione ambientale al primo posto, emblematica l’immagine esposta che vede l’Empire State Building di New York un istante prima di essere sommerso da un’onda gigante.
CIRCUITO OFF
Organizzato grazie al contributo dell’Assessorato alla Rigenerazione Urbana e Attività economiche, coinvolge una cinquantina di spazi creativi della città, tra negozi, ristoranti, librerie, studi d’artista ed esercizi vari. Quest’anno il Circuito Off di Parma 360 sbarca in Galleria Polidoro e Galleria Bassa dei Magnani proponendo un’ampia offerta culturale che ha l’obiettivo di rianimare, rivitalizzare e riqualificare lo spazio delle Gallerie.
PARMA 360 Festival della creatività contemporanea, vede la direzione artistica e la curatela di Chiara Canali, Camilla Mineo e di Silvano Orlandini come Direttore di produzione, ed è organizzato dalle associazioni 360° Creativity Events ed Art Company, con il contributodelComune di Parma, il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, e un’ampia rete dipartner pubblici e privati.
M.F.C.S.
Fonte: comunicato stampa del 18 marzo 2024
PARMA 360 FESTIVAL DELLA CREATIVITÀ CONTEMPORANEA
HOMO DEUS
6 aprile – 19 maggio 2024
Biglietti https://www.vivaticket.com/
Informazioni parma360festival@gmail.com
www.parma360festival.it