Mostre all’Istituto Italiano di Cultura e all’Ufficio di collegamento delle Regione Friuli Venezia Giulia: arte visiva, fashion, luce e musica.  

Il progetto testimonia, nel cuore d’Europa, la particolare creatività degli artisti del territorio Friulano attraverso alcuni dei suoi protagonisti più rappresentativi, che incarnano diverse tendenze e linguaggi, al fine di offrire un quadro sintetico ma esaustivo della creatività e della particolare realtà artistico culturale della Regione.

Le mostre sono caratterizzate da un taglio multimediale, un intreccio tra arte visiva, musica e luce, con proiezioni luminose e performance musicali. Dopo Bruxelles le esposizioni saranno trasferite in altri Istituti di Cultura e sedi istituzionali italiane nel mondo e a Trieste.

L’arte della Regione Friuli Venezia Giulia è protagonista a Bruxelles dal 14 maggio 2024 al 21 febbraio 2025 attraverso sei mostre, allestite all’Istituto Italiano di Cultura e all’Ufficio di collegamento delle Regione FVG, che vedono rispettivamente la partecipazione di cinque artiste triestine, e cinque artisti friulani e triestini. In totale, circa 250 opere tra dipinti, disegni, bozzetti teatrali e non, sculture e ceramiche. In mostra anche fotografie, lettere, documenti, libri, abiti, profumi, accessori, gioielli e oggetti. I pezzi in esposizione non sono mai stati presentati in Belgio: tra questi, vari materiali inediti, rari e poco noti.

La mostra “L’arte triestina al femminile nel ‘900 d’avanguardia italiano ed europeo”, all’Istituto Italiano di Cultura dal 14 maggio al 31 luglio 2024, ospita le opere delle triestine Leonor Fini, Maria Lupieri, Maria Melan, Anita Pittoni e Miela Reina.

All’Ufficio di collegamento della Regione Friuli Venezia Giulia a Bruxelles, sotto il titolo “La Regione Friuli Venezia Giulia a Bruxelles attraverso i suoi artisti”, hanno luogo, dal 5 settembre 2024 al 21 febbraio 2025,le personali dei pittori friulani Claudio Mario Feruglio e Toni Zanussi; Giorgio Celiberti e dei triestini Edoardo Devetta e Livio Rosignano.

Il progetto è promosso dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e dall’Associazione Foemina APS, realizzato in coproduzione con l’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, con il patrocinio del Comune di Trieste; ideato e curato da Marianna Accerboni.

«Come Amministrazione regionale – afferma il Governatore della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga – stiamo investendo risorse importanti per sostenere la diffusione dell’arte e della cultura […] Anche con iniziative di questa portata vogliamo svelare l’anima della nostra regione, una terra che ha una forte vocazione internazionale e che da sempre rappresenta un ponte di collegamento con gli altri Paesi europei e con il mondo intero […]».

«Il nostro sistema di produzione artistica e creativa – precisa l’Assessore alle autonomie locali della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Pierpaolo Roberti supera il 5 per cento dell’economia dell’intera Regione per un valore che sfiora i 2 miliardi di euro. L’industria culturale del Friuli Venezia Giulia dà inoltre lavoro a oltre 31mila addetti. Numeri significativi che testimoniano quanto questi settori siano strategici per la vita della nostra comunità. Un territorio, dove convivono comunità linguistiche diverse, che ospita costantemente grandi manifestazioni e si sta preparando a organizzare Go!2025, l’evento che vedrà Nova Gorica e Gorizia diventare – insieme – Capitale europea della cultura […]»

[Istituto italiano di Cultura a Bruxelles, foto tratta dal sito dell’Istituto]

L’ARTE TRIESTINA AL FEMMINILE NEL ‘900 D’AVANGUARDIA ITALIANO ED EUROPEO
Istituto italiano di cultura di Bruxelles
14 maggio – 31 luglio 2024

Questa grande mostra, ideata e curata da Marianna Accerboni, presenta circa 130 opere tra dipinti, disegni, bozzetti teatrali e non, sculture e ceramiche accanto a fotografie, lettere, documenti, libri, abiti, accessori, profumi, gioielli e oggetti. I pezzi in esposizione non sono mai stati presentati in Belgio: tra questi, vari materiali inediti, rari e poco noti.

L’esposizionesifocalizza sulla creatività triestina femminile d’avanguardia nel contesto del Novecento italiano ed europeo attraverso cinque artiste emblematiche, note a livello internazionale.A ognuna di loro viene dedicata una sezione che ne ricostruisce sinteticamente la creatività e la vita.

Leonor Fini (Buenos Aires 1907 – Parigi 1996), pittrice, costumista, scenografa, illustratrice, disegnatrice e scrittrice triestina. Autodidatta, espose, tra le altre sedi, alla Julien levi Gallery, al MoMAdi New York e in diverse Biennali veneziane.  
Maria Lupieri (Trieste 1901 – Roma 1961),pittrice e scenografa.Fu scenografa al Teatro alla Scala di Milano. Espose alle Triennali milanesi, alle Quadriennali di Roma e alla Biennale di Venezia.
Maria Melan (Gorizia 1923 – Bruxelles 2023), architetto, pittrice, illustratrice, grafica pubblicitaria, docente e atelierista. Laureata in Architettura a Venezia, trafsferitasi a vivere a Bruxelles, fu cofondatrice del Gruppo Immagine e del MiniMu – Museo dei Bambini di Trieste.
Anita Pittoni (Trieste 1901 – 1982), stilista, costumista teatrale, pittrice, poetessa, scrittrice ed editrice. Espose, tra l’altro, a Parigi, Berlino, Buenos Aires e New York. Medaglia d’oro nel 1936 alla Triennale di Milano, e nel ’37 Gran Prix all’Esposizione universale di Parigi. Fu cofondatrice della Casa editrice Lo Zibaldone.
Miela Reina (Trieste 1935 – Udine 1972), pittrice, grafica, fumettista, scenografa e scultrice. Laureata all’Accademia di Belle Arti di Venezia, partecipò più volte alla Biennale Musica di Zagabria.

La mostra testimonia l’elevato e particolare milieu culturale che ha caratterizzato il Novecento a Trieste – città che nel corso del tempo aveva assunto una straordinaria connotazione internazionale – e la valenza creativa e innovativa dell’elemento femminile sviluppatasi in tale contesto. Queste artiste, accomunate da un talento spesso geniale, avevano infatti apportato, attraverso modi diversi, ma affini in quanto d’avanguardia e poliedrici, una ventata di novità in un emisfero artistico culturale già molto avanzato come quello della Trieste dell’epoca.

Queste artiste ebbero modo di frequentare assiduamente personaggi triestini loro coetanei. Tra questi, il futuro gallerista Leo Castelli, che, promuovendo la Pop art, avrebbe cambiato la storia dell’arte del secondo Novecento; il famoso critico, estetologo e artista Gillo Dorfles; Bobi Bazlen, grande traghettatore della letteratura dell’Est europeo in Italia; il pittore Arturo Nathan; Italo Svevo e Umberto Saba. Non va dimenticato che anche i genitori di Richard Rogers, grande archistar internazionale e Leone d’Oro alla Carriera alla Biennale di Architettura del 2006, erano triestini.

Viene proiettato anche un video della Videoest Trieste, inedito per il Belgio, con l’unica intervista in cui Leonor Fini racconta la sua vita e ricorda in particolare gli anni triestini.

L’inaugurazione della mostra è sottolineata da una performance musicale, che rievoca l’atmosfera d’avanguardia degli anni Sessanta espressa da Miela Reina a Trieste e altrove nelle sue scenografie viventi: basi musicali, immagini registrate all’epoca e interventi live del flautista e compositore toscano Roberto Fabbriciani.

Sono previsti incontri collaterali, tra cui incontri con esperti di cultura del Nord Est e presentazioni editoriali.

Le opere esposte all’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles provengono dal Civico Museo Revoltella di Trieste, Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste, Biblioteca Civica A. Hortis (Fondo Anita Pittoni) di Trieste, Collezione d’arte della Fondazione CRTrieste, La Wolfsoniana – Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura di Genova e da vari collezionisti privati.

LA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA A BRUXELLES ATTRAVERSO I SUOI ARTISTI
Ufficio di collegamento della Regione Friuli Venezia Giulia a Bruxelles
5 settembre 2024 – 21 febbraio 2025
Ingresso libero

Il ciclo di mostre propone dipinti e sculture – in totale circa 120 – di cinque pittori regionali di livello: i friulani Giorgio Celiberti, Claudio Mario Feruglio e Toni Zanussi, «cercando di porgere, attraverso una sintesi della poliedricità e della vis creativa di tali autori – scrive la curatrice Marianna Accerboni – un’immagine quanto più esaustiva possibile dell’arte del Friuli, i cui artisti sono da sempre radicalmente legati alla terra e quindi alla natura. Fatto che induce sì al concetto di concretezza, ma anche a quel sentire bucolico, magico e onirico, che la natura stessa offre a chi sa ascoltarla.

Accanto a loro, viene esposta anche l’opera dell’istriano Livio Rosignano (attivo poi a Trieste), e l’opera del triestino Edoardo Devetta, artista di valore (espose pure alla Biennale di Venezia) anche se oggi un po’ dimenticato […]».

Le personali di Mario Claudio Feruglio e Toni Zanussi, allestite rispettivamente nell’Orangerie e nella Sala mostre, vanno dal 5 settembre al 31 ottobre 2024. In occasione del suo 95° compleanno Giorgio Celiberti espone, dal 7 novembre al 31 dicembre 2024, in ambedue gli spazi. I triestini Edoardo Devetta e Livio Rosignano sono presenti dal 9 gennaio al 21 febbraio 2025 rispettivamente nella Sala Mostre e nell’ Orangerie.

Secondo il progetto, si incontrano l’icastico messaggio di Giorgio Celiberti (Udine 1929), pittore e scultore; la magica, surreale laicità di Toni Zanussi (Qualso, Udine 1952), pittore che opera arroccato nell’alto Friuli, sul Monte Stella; la sensibilità religiosa, tradotta in una pittura di luce, di Mario Claudio Feruglio (Udine 1953); il raffinato percorso verso l’astrazione e le brillanti intuizioni cromatiche del pittore Edoardo Devetta (Trieste 1912 – 1993); il valente guizzo e l’intenso  gesto pittorico espressionista, ma nel contempo neoromantico, di Livio Rosignano (Pinguente, Croazia 1924 – Trieste 2015), pittore, scrittore, poeta e critico d’arte, legato alla natura di terra e di mare delle sue origini.

M.F.C.S.
Fonte: comunicato stampa del 28 marzo 2024

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